Nuova liquidità per Sibylla Biotech, spin-off dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), dell’Università di Perugia e dell’Università di Trento supportato da Fondazione Telethon, la quale ha chiuso il primo round Serie A da 23 milioni di euro che andrà a finanziare l’ulteriore sviluppo del metodo di scoperta dei farmaci “Pharmacological Protein Inactivation by Folding Intermediate Targeting” (PPI-FIT), basato sull’identificazione degli stadi intermedi della proteina al fine di evitarne il folding e portare così la proteina alla degradazione. La raccolta, inoltre, aiuterà l’avanzamento della pipeline di potenziali farmaci che agiscono secondo il protocollo innovativo PPI-FIT (si veda comunicato stampa).
Al round ha partecipato un consorzio internazionale di investitori specializzati nel settore delle bioscienze guidato da V-Bio Ventures (185 milioni di euro di asset in gestione e due fondi all’attivo da marzo scorso), con la partecipazione di Seroba Life Sciences (fondo irlandese che investe in tecnologia e healthcare), 3B Future Health Fund (pochi giorni fa ha partecipato in un altro finanziamento serie A nella svedese AnaCardio); Claris Ventures sgr, attraverso il suo fondo Claris I Biotech; CDP Venture Capital sgr con Evolution Fund, VI Partners(fondato nel 2000 da ETHZ, McKinsey e dieci grandi società svizzere); Indaco Bio (l’ultimo fondo lanciato da Indaco Venture Partners sgr, che lo scorso maggio ha annunciato il primo closing della raccolta a 95 milioni di euro, ora al suo primo investimento); e Vertis sgr, che ha investito tramite il fondo Vertis Venture 3 Technology Transfer. In concomitanza con la chiusura della raccolta fondi, Ward Capoen di V-Bio, Bruno Montanari di Seroba, Ciro Spedaliere di Claris Ventures e Marianne Bjordal di 3B Future Health Fund entreranno a far parte del cda di Sibylla.
“L’approccio innovativo di Sibylla ha già dimostrato di essere in grado di sbloccare una nuova categoria di stadi intermedi con il potenziale di tradurli in una robusta pipeline di piccole molecole candidate per una gamma illimitata di indicazioni. Siamo entusiasti di sostenere la visione di Sibylla Biotech di trasformare il panorama della degradazione proteica”, ha aggiunto Capoen.
“Sibylla Biotech si è distinta per l’applicazione di una scienza innovativa per risolvere le sfide terapeutiche e ora ha ottenuto un’ulteriore convalida da un gruppo di investitori di grande esperienza. Vertis si congratula con il team per aver raggiunto questo ulteriore passo avanti nel loro sviluppo”, ha dichiarato Roberto Della Marina, Operating Partner di Vertis SGR.
Il round serie A segue la raccolta seed da 2,4 milioni di euro chiusa prima della pandemia con il fondo ITAtech, la piattaforma di investimento finalizzata a trasformare progetti di ricerca e di innovazioni tecnico-scientifiche pubbliche e private in nuove imprese ad alto contenuto tecnologico sponsorizzata dal Fondo Europeo per gli Investimenti e da Cassa Depositi e Prestiti, che ha agito da anchor investor. Come già ricordato in precedenza, a sottoscrivere il round seed è stata anche Vertis Sgr con il fondo Vertis Venture 3 Technology Transfer, e con l’advisory esclusiva di Venture Factory (si veda altro articolo di BeBeez). Sibylla è anche tra le aziende selezionate nella Call 2022 di Unicredit Start Lab (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Vertis Venture 3 ha terminato il proprio investment period lo scorso agosto dopo aver investito nel luglio 2018 in VRMedia srl, società spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che sviluppa una nuova piattaforma per l’uso di tecnologie di realtà aumentata e dispositivi indossabili nell’ambito della manutenzione di impianti industriali (si veda altro articolo di BeBeez) e in ToothPic srl, startup spin-off del Politecnico di Torino e incubata all’interno di I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, dedicata al miglioramento di sicurezza e usabilità dei processi di autenticazione (si veda altro articolo di BeBeez).