La Banca Europea per gli Investimenti (Bei), tramite l’European Investment Counsel, moltiplica per cinque da 100 a 500 milioni di euro la sua potenza di fuoco dedicata agli investimenti in venture capital, nel quadro dell’iniziativa Horizon 2020, nel segmento del cosiddetto tech transfer, cioè sulle aziende che si occupano di trasformare le tecnologie sviluppate nei centri di ricerca in prodotti e servizi vendibili e quindi in buone opportunità di investimento. Lo ha annunciato ieri il vicepresidente della Bei Dario Scannapieco, intervenendo a VentureUp, gli Stati generali del venture capital organizzati presso le Officine Grandi Riparazioni Torino da Intesa Sanpaolo Innovation Center, Compagnia di Sanpaolo, Fondazione Crt e Aifi.
Negli anni infatti si è manifestata una crescente difficoltà nel portare materialmente sul mercato le idee sviluppate in seno alle Università. E’ così che in seno alla Bei si è fatta strada l’idea di sostenere, sia con un investimento in equity sia con trasferimento a fondo perduto (cosiddetta blended finance), le aziende che nascono per tradurre le nuove tecnologie in attività economiche. E così è nato, nel giugno 2019, l‘European Innovation Council Accelerator, le cui linee guida prevedono, non a caso, che i fondi non siano concessi a università o altri enti scientifico-accademici, ma esclusivamente ad aziende localizzate nei Paesi Ue e in quelli associati al programma Horizon 2020 (tra cui Israele).
Con questo obiettivo è stato stanziato nel giugno 2019 un primo investimento pilota di 100 milioni in equity. Risorse che sono divenute 278 milioni includendo anche i progetti finanziati con grant (contributi a fondo perduto).
Il successo è stato travolgente (si veda tabella delle aziende a cui sono stati assegnati i fondi. “Abbiamo ricevuto richieste per 4,4 miliardi di euro, gran parte delle quali da Italia e Spagna” (si veda qui la tabella delle richieste per Paese). “Ciò conferma che l’European Innovation Council è andato a riempire un vuoto nel finanziamento dell’innovazione, e che è appropriato affiancarlo a quelle già esistenti, nel quadro del prossimo bilancio Ue”, ha dichiarato Mariya Gabriel, Commissario Europeo all’Innovazione, Cultura e Istruzione. Alla fine del 2019 erano 75 le aziende che avevano ottenuto finanziamenti, con Francia e Israele in testa con sei aziende ciascuno (si veda qui il comunicato stampa dell’ European Innovation Council Accelerator).
La Bei non è certo nuova all’investimento in venture capital. “Finora abbiamo investito in circa 750 fondi di venture”, ha aggiunto Scannapieco Tra questi figura anche quello nella piattaforma ITAtech, l’iniziativa congiunta dedicata all’Italia e lanciata alla fine del 2016 con una dotazione di 200 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) suddivisa in maniera paritetica tra Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e il Fondo Europeo per gli Investimenti, che peraltro ora è già stata tutta investita (si veda altro articolo di BeBeez).
L’ultimo investimento di ITAtech è stato condotto lo scorso settembre 2019: 30 milioni in Eureka! Fund I, gestito dalla neonata Eureka! Venture sgr. Gli altri investimenti di ITAtech sono invece stati condotti in: Progress Tech Transfer di MITO Technology, Vertis Venture 3 Technology Transfer di Vertis sgr e Poli360, di 360 Capital Partners in collaborazione con il Politecnico di Milano.