
Webidoo, azienda italiana specializzata nella digital transformation delle pmi, si è impegnata a comprare il 100% di Palmabit di Montichiari, nel bresciano, che sviluppa software di supporto alla produzione industriale (sì veda qui il comunicato stampa). A vdndere sono i due fondatori Francesco Falanga e Alessandro Sarzina.
L’operazione straordinaria, che interessa il 100% del capitale dell’acquisita, mira a rafforzare on nuove tecnologie la capacità della scaleup, fondata da Giovanni Farese, Daniel Rota ed Egidio Murru, di assistere i propri clienti nella digital transformation. Con questa nuova acquisizione Webidoo rafforza il proprio team di R&D attraverso l’inserimento dei talentuosi ingegneri e sviluppatori software di Palmabit.
Palmabit vanta 10 anni di esperienza nel “making software”, progettando prodotti digitali tailor-made e future-ready, pensati per facilitare l’evoluzione digitale delle aziende grazie allo scambio di conoscenze e piattaforme ad alto valore tecnologico. Negli anni, ha lavorato con startup, grandi aziende, banche e società quotate per la realizzazione di progetti e software di successo. L’incontro e la fusione con Webidoo nascono e si concretizzano proprio in virtù della natura innovativa e altamente tecnologica dell’azienda bresciana. La società ha chiuso il 2021 con 735mila euro di ricavi, 29,5 mila euro di Ebitda e 184mila euro di debiti (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
“Sviluppare prodotti tecnologici in grado di migliorare la vita di professionisti ed imprese è diventato il fulcro di ogni nostra mossa per i prossimi anni: lo abbiamo visto di recente con il lancio di Jooice; questa acquisizione rafforza il nostro team di sviluppo nuove tecnologie in modo deciso e mirato, grazie all’ingresso di nuovi talenti che ci renderanno sempre più unici e competitivi sul mercato internazionale”, ha detto Daniel Rota, ceo di Webidoo. “Francesco e Alessandro, che hanno dato vita a Palmabit nel 2012, con ricavi in crescita anno dopo anno e la costruzione di una realtà straordinaria nel panorama dello sviluppo software, avranno un ruolo chiave nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del gruppo. Con questo innesto, il gruppo Webidoo tocca quota 350 persone, tra dipendenti e consulenti, distribuiti tra le sedi di Italia, Spagna, Balcani e Stati Uniti”.
“Siamo davvero lieti di entrare a fare parte di questa realtà”, hanno commentato i due soci fondatori di Palmabit. “Sin dal primo giorno abbiamo apprezzato la visione chiara di Webidoo e la strategia disegnata per essere scalabile a livello globale. Abbiamo collaborato sin dal principio come partner nello sviluppo di Jooice : è stata una grande occasione per valutare la sinergia tra le nostre realtà, l’impegno, la passione e il talento che contraddistinguono entrambe le aziende e che ci hanno identificati come soggetti gemelli, assolutamente complementari. Decidere di unire le nostre strade è diventato quasi scontato”.
L’operazione fa seguito all’apertura di Webidoo INC in America, nella doppia sede di Boston e Chicago e il lancio della nuova piattaforma Jooice, destinata a rivoluzionare la vita digitale delle pmi. Frutto della ricerca effettuata negli USA in collaborazione con la Lehigh University of Pennsylvania e dello sviluppo in Italia da parte della Webidoo Farm, Jooice è una piattaforma evoluta, protetta da un doppio brevetto, che grazie all’intelligenza artificiale consente a liberi professionisti, piccole e medie imprese di gestire in modo integrato e facile tutti i servizi di digital marketing di cui hanno bisogno.
Operazioni, compreso l’acquisto di Palmabit, rese possibili dal round di serie A da 6 milioni di euro che nell’estate del 2021 ha visto l’ingresso in Webidoo del fondo 8a+ Innovation gestito da 8a+ Investimenti sgr e distribuito da Banca Generali, nell’ambito del progetto BG4Real (si veda altro articolo di BeBeez), che ha investito 3 milioni di euro. Al round aveva partecipato anche TIM Ventures, entrata nella compagine societaria con l’acquisizione di una quota azionaria e un conferimento proporzionale per seguire l’aumento di capitale promosso dal lead investor. La restante parte dei fondi è stata raccolta attraverso primari istituti di credito che hanno deciso di sostenere il piano industriale di webidoo (si veda altro articolo di Bebeez).
Nel gennaio 2020 la startup aveva fatto notizia chiudendo un accordo con il colosso cinese Alibaba finalizzato a connettere i clienti italiani di Webidoo alle vaste opportunità di business e crescita offerte dal marketplace B2B Alibaba.com, proponendo e gestendo la loro presenza sulla piattaforma e-commerce (si veda qui il post su Facebook di allora).
La società ha chiuso il 2021 con un boom di ricavi superando i 9 milioni di euro di fatturato (+59% sul 2020), raggiungendo per la prima volta il pareggio operativo, e con un debito netto di circa 700 mila euro (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente).