I fondi di private equity continuano a lavorare bene in questo 2015, tanto che da metà marzo hanno annunciato oltre 45 operazioni tra investimenti e disinvestimenti (che si aggiungono alle 29 operazioni annunciate da fine dicembre 2014, si veda altro articolo di BeBeez), mentre almeno altre 25 sono allo studio o in fase avanzata. Non si tratta di numeri esaustivi, ma delle operazioni ormai pubbliche di cui ha dato conto MF-Milano Finanza in edicola dallo scorso sabato 1 agosto, utilizzando le informazioni censite via via da BeBeez.
I numeri divergono necessariamente da quelli forniti dal Private Equity Monitor dell’Univesristà di Castellanza nei giorni scorsi è anticipati da MF-Milano Finanza lo scorso 23 luglio, perché l’indice Pem dell’Osservatorio censisce soltanto i nuovi investimenti dei fondi di private equity e non anche i disinvestimenti né operazioni di ricapitalizzazione. Sulla base di questo approccio, infatti, l’Osservatorio ha calcolato che tra aprile e giugno i fondi di private equity hanno concluso 22 nuove operazioni su target italiani, il che porta a un totale di 43 deal chiusi nel semestre, un dato in linea con il medesimo periodo del 2014, che aveva visto una notevole ripresa dopo il dato negativo del 2013 (34 deal nei primi sei mesi). L’indice trimestrale Pem è salito quindi dai 175 punti del primo trimestre a 183 punti, un valore leggermente superiore rispetto al dato del primo trimestre e indicativo di un buon livello di vivacità del settore.
Tra le operazioni annunciate ce ne sono tre particolarmente importanti. In primo luogo, l’acquisto del controllo dell’istituto delle Banche Popolari (Icbpi) da parte della cordata Advent International-Bain Capital-Clessidra per una valutazione che, a seconda di come verrà strutturata l’operazione, sarà di 2 o 2,15 miliardi di euro. C’è stata poi finalmente l‘acquisizione del 90% di Cavalli (valutato 380-390 milioni di euro) da parte di Clessidra, dopo anni di tira e molla con lo stilista, con il fondo guidato da Claudio Sposito che è stato affiancato nell’operazione da L-GAM e dalla cinese Chow Tai Fook Entreprises Ltd, una holding con sede a Hong Kong controllata dalla famiglia Cheng. Infine da segnalare tra le operazioni di un certo peso, c’è il passaggio di testimone tra fondi su Banca Farmafactoring, passata da Apax Partners al fondo Usa Centerbridge. Il valore dell’operazione non è stato reso noto, ma la banca ha chiuso il 2014 con un margine di intermediazione di ben 218 milioni.
Inoltre va segnalato lo sbarco in Borsa di Banca Sistema, con un’operazione unicamente di vendita di azioni da parte del fondo Rbs Special Opportunities che ha ceduto l’intera quota del 46,69%. La banca guidata da Gianluca Garbi, che post ipo è partita con una capitalizzazione di 302 milioni di euro, venerdì 31 luglio capitalizzava già 386 milioni, con un apprezzamento del titolo del 28%. dal prezzo di ipo di 3,75 euro per azione.
E sempre sul fronte dei servizi finanziari, è di pochi giorni fa la cessione del 50% di Equita sim (fatturato 2014 di circa 50 milioni)da parte del fondo JC Flowers a una newco che sarà capitalizzata da Alessandro Profumo e dai top manager di Equita, che già oggi controllano il 40% del capitale.
Quanto ai deal di dimensioni più piccole, va segnalato un certo attivismo nel segmento farmaceutico con quattro operazioni: Italchimici (Progressio sgr e Idea capital Funds sgr), Doppel (Trilantic Europe Partners), NTC (Wise sgr, che in gennaio aveva già investito nel farma su PH&T) e quella recentissima su LisaPharma.
Sul fronte delle ristrutturazioni aziendali, F.lli Elia è passata da Clessidra a Bertani Trasporti, l’offerta di Ikf holding ha ottenuto il via libera dei creditori di Ittierre-Otis e quella del fondo Tengram capital ha avuto l’ok dei creditori di Zanella Confezioni (dopo che lo scorso gennaio anche Marquée Brands di Neuberger Berman ha rlevato dalla procedura Bruno Magli).
Quanto alle Spac (Special purpose acquisition company), mentre Space2 ha appena annunciato la raccolta di 300 milioni di euro ed è sbarcata all’Aim venerdì 31 luglio, presto anche Capital for Progress promossa dall’ex ad di Borsa Italiana, Massimo Capuano, e soci farà il suo debutto presto in Borsa, mentre Greenitaly 1, che nei mesi scorsi ha annunciato l’integrazione con Prima Vera, prevede di fondersi con la target a inizio autunno e di sbarcare a Piazza Affari subito dopo. In autunno, poi, è prevista la raccolta anche da parte di Ipo Challenger2, promossa da Simone Strocchi e soci, di Industrial Stars of Italy 2 (Giovanni Cavallini e Attilio Arietti) e di Glenalta (Luca Giacomett, Gino Lugli, Stefano Malagoli e Silvio Marenco)
Sul fronte delle operazioni annunciate, invece, le dimensioni sono senza dubbio più importanti. Si va da una metà della quota di Eni in Saipem (quindi un 20% in vendita per un valore di 800 milioni-1 miliardo di euro), alla privatizzazione del business retail di Grandi -Stazioni, valutato 700-800 milioni di euro, al dual track per il leader dei ricambi auto Rhiag (800 milioni-1 miliardo), per il big delle macchine da fitness Technogym (circa 700 milioni) , per la catena di prodotti di elettronica Unieuro (circa 300 milioni) , per il gruppo produttore di polimeri Polynt (circa 900 milioni), per la cartiera Fedrigoni (400-560 milioni) .
Ci sono poi voci di interesse da parte di grandi soggetti industriali per Alpitour (risanato, con un ebitda 2013-2014 di 29,4 milioni), in particolare da parte dei cinesi di Fosun, ma anche dei norvegesi di Hna e dei tedeschi di Tui. La catena di profumerie tedesche Douglas invece sta corteggiando la catena italliana Limoni, appena uscita con successo da un tournarund a opera di Orlando Italy (che fattura zz), mentre sul tavolo dei fondi c’è il dossier della ricapitalizzazione di Sirti e di Italtel e quello di Sisal, con i fondi Apax, Permira e Clessidra ormai pronti da tempo a disinvestire, dopo che l’estate scorsa è stata sospesa l’ipo (si ipotzzava una capiitalizzazione compresa tra 645,5 e 789,25 milioni). Infine Vision Capital porterà sul mercato un’altra divisione di Bormioli, dopo aver ceduto nel 2013 quella cosmetica all’austriaca Stölzle Glass Group e più di recente quella alimentare alla svizzera Vetropack Holding. L’attenzione è ora sulla divisione farma.
In arrivo in autunno anche l’ipo di OpenjobMetis (fatturato 2014 di circa 400 milioni ed ebitda di circa 15 milioni), mentre potrebbe chiudersi l’operazione di salvataggio del produttore di caldaie Ferroli da parte dell’accoppiata Oxy capital-Attestor Capital. In tema di salvataggi senza dubbio il dossier Zucchi diverrò più caldo sl tavolo dei fondi, infine nell’ambito dei salvataggi c’è poi da definire il futuro di Banca Lecchese, asset sano della problematica Banca Pppolare Etrura che ha attratto l’interesse di Oaktree.