Sono in quotazione da ieri all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana 6 milioni di euro di minibond emessi da 4 Madonne Caseificio dell’Emilia, cooperativa del modenese specializzata nella trasformazione in formaggio Parmigiano Reggiano, burro, ricotta e altri derivati del latte conferito dai soci.
Il bond ha scadenza gennaio 2022 e paga una cedola fissa del 5%. La coopertiva ha chiuso il 2014 con 23,5 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 1,7 milioni e un debito finanziario netto di 21,8 milioni. Nel corso degli ultimi anni la società ha compiuto un salto di qualità dimensionale, di fatturato e di organizzazione aziendale, attraverso l’acquisizione per incorporazione per fusione di altre cooperative della zona (San Pietro nel 1998, Solarese nel 2003, San Luca nel 2010, Giardina nel 2012 e San Giovanni nel 2013), diventando di fatto il primo produttore interprovinciale del comprensorio, con una lavorazione che nel 2014 è andata oltre i 392.000 quintali di latte annui.
Il Documento di ammissione spiega che o proiventi dell’emissione saranno utilizzati dalla cooperativa “per finanziare esclusivamente il proprio fabbisogno generale di cassa, ivi incluso quello relativo allo sviluppo dell’attività secondo le linee guida del business plan predisposto di volta in volta dallo stesso emittente. In ogni caso, tali fondi saranno utilizzati per cercare di aumentare la capacità produttiva, allungare il ciclo di stagionatura del prodotto, ottimizzando le fonti di finanziamento”.
Inoltre, si legge sempre nel documento, l’emissione “consentirà un miglioramento della situazione debitoria, con una riduzione e consolidamento delle passività a breve, esclusivamente per le rimanenze, in funzione di una maggiore possibilità di stagionare il prodotto per una sua successiva miglior valorizzazione. Il prezzo del prodotto a più alta stagionatura consente infatti di conseguire margini maggiori rispetto ai costi necessari e connessi alla stagionatura stessa. Ciò in presenza di un mercato e di un collettore di clientela capace di assorbire ampiamente le attuali produzioni del caseificio e gli eventuali incrementi che si potranno realizzare con nuove acquisizioni di prodotto”.
Infine, il Documento di ammissione precisa che “è previsto il rilascio da parte dell’emittente, a garanzia dell’adempimento da parte dello stesso emittente di tutte le obbligazioni a esso facenti capo nei confronti degli obbligazionisti, di un pegno su un numero di forme di formaggio per un ammontare, da aggiornarsi con cadenza quadrimestrale, corrispondente al 120% del valore nominale complessivo dell’emissione”.