Inizia a scaldarsi il dossier della trevigiana Forno d’Asolo, la società specializzata nei prodotti da forno per la prima colazione e la pasticceria surgelata, controllata dal febbraio 2014 da 21 Investimenti (56%), affiancato da NEIP III, gestito da Finint sgr, e dal fondo Quadrivio, gestito oggi da Green Arrow Capital sgr, oltre che dalla famiglia Gallina (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo il Corriere della Sera, gli advisor Mediobanca e Rothschild stanno avendo contatti con una serie di fondi di private equity interessati a una staffetta con i loro colleghi, ai quali è stato chiesto di inviare una prima manifestazione d’interesse entro il prossimo lunedì 4 giugno.
Tra questi fondi, secondo più fonti, ci sarebbero Charterhouse, che nel settore alimentare in Italia controlla la Nuova Castelli di Reggio Emilia specializzata nella produzione di parmigiano reggiano (si veda altro articolo di BeBeez), e Optima-Mec3, produttore di ingredienti per gelaterie e pasticceria (si veda altro articolo di BeBeez), ma anche Triton Partners, BC Partners, Hig Capital e Towerbrook Capital. Senza contare che certamente il deal è anche al vaglio del fondo Idea Taste of Italy, specializzato in agro-alimentare e gestito da Dea Capital Alternativa Funds sgr (si veda qui il video del Caffé di BeBeez sul settore agro-alimentare), e del fondo francese Cerea Capital, che a inizio anno ha condotto il suo primo investimento in Italia, comprando il controllo di Monviso spa (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul dossier ci sarebbero anche alcuni gruppi industriali, come la spagnola
Europastry, la francese Delifrance e la belga Vandemoortele, specializzata in croissant e brioche surgelate oltre che nella produzione di margarina.
Forno d’Asolo ha chiuso il 2017 con ricavi per oltre 100 milioni di euro e un ebitda di 20 milioni, dai 14,5 milioni del 2016, quando aveva registrato ricavi per 87,5 milioni, e ora promette 24-25 milioni di ebitda per la fine del 2018. Secondo alcune stime, il 100% della Forno D’Asolo potrebbe arrivare a valere fino a 300 milioni di euro debiti inclusi (a fine 2016 il debito finanziario netto era di 14 milioni).