Ponti, oleodotti, cavi, attrezzature: SuperMicron è il
sensore che punta a rivoluzionare la valutazione dello stato delle
infrastrutture. E i campi di applicazione sono molti: automotive, settore aerospaziale, ferroviario, navale, fino alle
costruzioni in materiali compositi.
Ma come funziona? “È un sensore di
monitoraggio che viene applicato con una colla specifica sull’impianto che si
vuole controllare: in questo modo diventa consolidale con la struttura
interessata – spiega Melanie Diziol, Ceo dell’azienda SuperMicron – Rileva in
tempo reale i quattro valori fondamentali: deformazione, temperatura,
inclinazione ed eventuali scosse sismiche. Questi dati sono inviati attraverso
un gateway a un server centrale che può essere visitato attraverso qualsiasi
device, come smartphone o computer. In questo modo è possibile accedere a una
piattaforma grafica in cui si trovano i dati già elaborati. È uno strumento
molto utile per prendere le decisioni più adeguate alla situazione”.
Il prodotto è operativo e già distribuito: diversi contratti
sono già stati firmati in Italia, India e Turchia. E altri sono in discussione,
per esempio si sta trattando per sbarcare negli Emirati Arabi Uniti e in
Germania, mentre nell’arco di due anni è previsto il lancio negli Usa. Gli
ordinativi raccolti nei primi sei mesi dell’anno coprono già il 77% del
fatturato previsto per il 2018 (€277.000).
La società punta a superare
€3.500.000 di ricavi già l’anno prossimo e avvicinarsi a €10.000.000 di ricavi
nel 2020. Anno in cui, secondo le stime di Markets&Markets, il mercato
globale del monitoraggio strutturale raggiungerà un valore di 1,7 miliardi di euro.
Il potenziale del
prodotto è davvero molto ampio:
-
Sostituisce
in maniera più efficace e a costo decisamente inferiore le ispezioni visive
che oggi sono la principale metodologia di controllo dello stato di salute di
infrastrutture stradali e non (ad esempio, pipeline oil&gas); -
È in
grado di monitorare lo stato di salute degli elementi in carbonio e in
materiale composito (come i pianali delle batterie di auto elettriche):
entrambe le tipologie sono caratterizzate dal fatto che la loro tendenza è di
rompersi di schianto invece che deformarsi o segnalare danneggiamenti in
maniera visibile -
Può
abilitare la di manutenzione predittiva in logica di smart
factory; - Può
velocizzare la ripresa delle attività grazie alla diagnosi di agibilità
immediata e da remoto post evento (per esempio certificato di agibilità
post-terremoto); -
Può
essere utilizzato per identificare le vie di fuga libere durante eventi
o emergenze.
Per affermarsi
ulteriormente in questo mercato,
SuperMicron
ha deciso di avviare una campagna
di equity crowdfunding sul portale CrowdFundMe. Il traguardo minimo è fissato a
140 mila euro, di cui oltre 43 mila sono già stati investiti.
Una volta
raccolto il capitale, sono previste alcune aree prioritarie d’investimento: “Servirà
principalmente per ulteriori acquisti di proprietà intellettuale e per la messa
a punto della struttura produttiva. Un’altra quota sarà investita in attività
di marketing”, afferma Melanie Diziol.
Secondo il Ceo, inoltre, il potenziale business è notevole
perché il dispositivo ha delle caratteristiche che lo rendono unico: “È un
estensimetro resistivo di dimensioni e materiali diversi rispetto a tutti gli altri
strumenti oggi disponibili. C’è chi usa la fibra ottica, simile a quella delle
telecomunicazioni: è ottima a livello di efficacia però richiede un illuminatore,
non è auto-compensata e bisogna applicarla attraverso un procedimento
complesso. Esistono anche altri estensimetri che, tuttavia, sono troppo fragili
e quindi vengono usati solo per brevi monitoraggi oppure in campi di
applicazione specifici e limitati. SuperMicron invece è molto resistente agli
agenti esterni, come la pioggia. Inoltre lo stiamo potenziando anche nei
confronti della sabbia, per poterlo usare nei deserti”.
Qualora la raccolta di capitale dovesse superare il
traguardo minimo, i finanziamenti extra verranno investiti anche per
l’assunzione di altro personale e per la messa a punto di una versione
sottomarina di SuperMicron. “È il più importante sviluppo che stiamo
preparando. È un sensore capace di risvolti incredibili, sia in acqua dolce che
salata. Potrà essere applicato a impianti per il pompaggio o altre strutture
subacquee. Attualmente non ci sono strumenti paragonabili. Riteniamo che il suo
sviluppo non richieda cifre troppo elevate in investimenti”.
Finora SuperMicron ha incassato giudizi positivi da parte
dell’Unione Europea. La società, grazie all’innovazione tecnologica e al
modello di business, si è infatti aggiudicata un finanziamento Horizon2020 da
50 mila euro.
La competitività del prodotto è garantita dal suo basso
costo: circa un quarto in meno rispetto a soluzioni in fibra ottica e un terzo
rispetto a soluzioni basate su estensimetri tradizionali. Infine è un
dispositivo user-friendly: “Praticamente è chiavi in mano – conclude Diziol –
Si incolla facilmente, si avvia il sistema ed è pronto all’utilizzo”.
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