“Ha suscitato molto interesse tra le aziende dei settori
dello sport, del retail e del lusso. Monterosa SpA, la società che gestisce
l’omonimo comprensorio sciistico (terzo al mondo per dimensioni) ha scelto il
nostro prodotto come tecnologia innovativa per l’advertising sugli impianti di
risalita”, racconta Roberto Del Mastro, amministratore delegato della startup trentina
Oc Lab, parlando di QuVi, un innovativo proiettore olografico per immagini e
video in 3D.
“Da sempre ci occupiamo di realizzare strumenti per
proiezioni ad alto tasso tecnologico – prosegue il manager – Vengono spesso
utilizzati dalle aziende per presentare i prodotti alle fiere e servono per
fare marketing. Però volevamo andare oltre la semplice visualizzazione video.
Uno dei soci si è occupato, per la sua tesi di laurea, di questi ologrammi fluttuanti
nell’aria in 3D. Abbiamo così deciso di realizzare QuVi”.
Si può proiettare di tutto: borse, accessori vari,
macchinari industriali o persone. “Abbiamo vinto un bando con l’ologramma di
Ennio Morricone”, spiega Del Mastro. E si possono realizzare dei veri e propri
show, gestibili da tablet e smartphone. Inoltre è possibile un’esperienza in
tempo reale con il servizio live stream.
Ma il proiettore, che attualmente costa 20 mila euro, deve
ancora farsi conoscere al mercato italiano ed europeo. Per investire in attività di marketing, Oc
Lab ha lanciato una campagna di equity crowdfunding
su QuVi con il portale Opstart. Una parte dei fondi, inoltre, sarà utilizzata per
assumere tre nuove figure nella produzione e nella divisione dedicata alle
vendite.
La società crede nei punti di forza del prodotto, che è
totalmente Made in Italy: un ottimo rapporto dimensione-ologramma, il software
hi-tech e la possibilità di fare esperienze di gruppo che non sarebbero
possibili con tecnologie legate a dispositivi indossabili, come i visori. Senza
parlare del design, su cui Oc Lab ha investito e che è protetto da brevetto
europeo.
“Credo fortemente nell’olografia perché consente la
condivisione della realtà aumentata – sottolinea l’amministratore delegato – Il
mercato è in netta crescita: a livello globale si arriverà a superare i 200
miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Senza contare che per la nostra
tipologia di prodotto abbiamo pochi concorrenti”. Con uno di essi, il gruppo
danese Realfiction, Oc Lab ha stretto un’alleanza per diffondere la cultura
degli ologrammi anche in Italia. E un accordo è stato chiuso anche con Practix
Srl, al fine di perfezionare il software.
Sono diversi i settori che potrebbero trainare la domanda di
tecnologie per la realtà aumentata dal 2019 in poi. Come la sanità,
l’istruzione e l’immobiliare. Ma soprattutto l’industria creativa: retail, videogiochi,
intrattenimento, eventi dal vivo.
La startup guidata da Del Mastro, nei prossimi tre anni, si
concentrerà sull’acquisizione di clienti e sulla produzione di altri 5 modelli
di proiettore già progettati.
I potenziali sviluppi sono numerosi. “Sono davvero tante le
trattative che abbiamo in essere, con aziende e influencer di spessore
internazionale. Le possibili applicazioni di QuVi sono infinite”, conclude
l’amministratore delegato.
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