Roberto Cavalli si avvia verso il concordato in bianco. Oggi si riunirà il consiglio di amministrazione della società e sul tavolo c’è appunto la proposta di presentare una domanda di concordato preventivo con riserva per la maison.
Gli advisor dei fondi azionisti, cioé Rothschild e lo studio legale Gattai Minoli Agostinelli, avrebbero infatti caldeggiato questa ipotesi per favorire l’ingresso di nuove risorse nel capitale della società, che negli ultimi anni ha collezionato perdite importanti. Roberto Cavalli ha infatti chiuso il 2017 con ricavi in leggero calo a 152,4 milioni di euro (dai 155,2 milioni del 2016) e un ebitda negativo per 7,1 milioni, ma in netto miglioramento rispetto ai -26,2 milioni del 2016, una perdita netta in calo a 33,6 milioni (da 55,2 milioni).
Secondo quanto riferito da MF Fashion, il 2018 si sarebbe chiuso con un aumento dei ricavi a oltre 160 milioni, ma il risultato operativo sarebbe stato negativo per 35 milioni (dai -45 milioni del 2017) e quel che è peggio è che l’information memorandum fatto circolare dall’advisor Rothschild per la vendita della griffe ipotizza per il 2019 una leggera contrazione del fatturato, a 155 milioni di euro, un margine operativo lordo negativo per 20 milioni e soprattutto un risultato operativo di nuovo in peggioramento a -45 milioni.
La maison è controllata da Clessidra sgr dal 2015, affiancata con quote di minoranza dal fondo L-GAM e dalla cinese Chow Tai Fook Entreprises Ltd, una holding con sede a Hong Kong controllata dalla famiglia Cheng. L’operazione era stata condotta allora sulla base di una valutazione di 380-390 milioni di euro, per un multiplo di circa 16 volte l’ebitda del 2014, che era stato di circa 23 milioni, a fronte di ricavi per 210 milioni.
Sul tavolo di Rotschild nei mesi scorsi sono arrivate manifestazioni di interesse da parte di una decina di soggetti (si veda altro articolo di BeBeez). Tra questi ci sono fondi asiatici e la Otb di Renzo Rosso, licenziataria del marchio Just Cavalli fin dal 2011, ma anche Philipp Plein, la casa di moda fondata dall’omonimo stilista tedesco in cordata con il fondo londinese Blue Skye. Proprio Philipp Plein nelle ultime settimane era stato dato per favorito, con un’offerta di aumento di capitale inizialmente previsto per 50 milioni di euro e successivamente portato a 100 milioni. Ma a sorpresa sembra ora invece che Plein si sia ritirato dalla gara, lasciando spazio a un unico pretendente il cui nome è spuntato all’improvviso solo di recente, cioé lo statunitense Bluestar Alliance, che a sua volta avrebbe messo sul piatto oltre 100 milioni di euro tra aumento di capitale e acquisto di marchi. Intanto il direttore creativo Paul Surridge starebbe per lasciare l’azienda.