E’ ufficiale. Andrea Mignanelli è il nuovo ceo di Cerved, gruppo specializzato in business information e credit management quotato a Piazza Affari (si veda qui il comunicato stampa). Contestualmente, il Cda, che si è tenuto nei giorni scorsi, ha nominato Gianandrea De Bernardis presidente esecutivo. Mignanelli era stato indicato come prossimo ceo nel marzo scorso (si veda altro articolo di BeBeez), a seguito delle dimissioni a sorpresa di Marco Nespolo lo scorso ottobre e la sua sostituzione in corsa con Gianandrea de Bernardis. Nespolo ha lasciato il gruppo per andare a guidare con il ruolo di ceo la cartiera Fedrigoni, controllata da fine 2017 da Bain Capital (si veda altro articolo di BeBeez).
Mignanelli dal 2011 ricopre la carica di ad di Cerved Credit Management Group, di cui è anche socio con una partecipazione del 3,21% e ha contribuito in maniera rilevante all’evoluzione e alla crescita del Gruppo Cerved. Il gruppo ha infatti chiuso il 2018 con ricavi consolidati in crescita del 16,1% a 458,1 milioni di euro dai 394,4 milioni del 2017, soprattutto grazie al contributo della divisione Credit Management che da sola è cresciuta del 58,2% a 149,3 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), in parte per crescita organica del business, ma in parte grazie alle partnership industriali di natura straordinaria per la gestione dei crediti in sofferenza con Banca Popolare di Bari (si veda altro articolo di BeBeez) e Banca Mps (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Gruppo Cerved supporta i clienti nella gestione delle opportunità e dei rischi legati alle relazioni commerciali, oltre che nella pianificazione e realizzazione di strategie commerciali e di marketing. Inoltre, è uno dei maggiori operatori indipendenti nella valutazione e gestione dei crediti. La società ha appena incassato il dietrofront di Advent International sull’annunciata opa. Advent aveva messo sul piatto 1,8-1,85 miliardi di euro per l’equity della società, per una valutazione di circa 2,3 miliardi di euro debito compreso, ma l’aumento del prezzo del titolo conseguenza dei rumor che si erano diffusi sul mercato avrebbe dovuto spingere Advent a pagare molto di più perché l’opa riuscisse, così il fondo l’11 marzo scorso si è ritirato dall’operazione, causando un crollo delle quotazioni (si veda altro articolo di BeBeez). I rumor di mercato danno a questo punto possibili le avance da parte di altri fondi di private equity. Si parla per esempio di Pai e Blackstone.