Axactor Italy, che nel corso del primo trimestre dell’anno è passata interamente sotto il controllo del gruppo Axactor, quotato a Oslo e tra i leader europei nella gestione e nel monitoraggio dei crediti, ha chiuso il primo trimestre di quest’anno con un fatturato di 6,3 milioni di euro, in crescita di quasi tre volte rispetto allo stesso periodo del 2018 (si veda qui il comunicato stampa).
Axactor Italy è la ex CS Union spa. Nel giugno 2016 Axactor aveva acquisito per 9,9 milioni di euro il 90% del capitale dai fondatori e da Banca Sistema, con quest’ultima che era rimasta azionista al 10% (si veda altro articolo di BeBeez). La banca, in occasione della presentazione dei dati trimestrali, lo scorso maggio ha poi annunciato di aver ceduto ad Axactor anche quell’ultima quota per 565 mila euro (si veda qui il comunicato stampa).
La società ha contestualmente reso noto di essersi aggiudicata un’importante gara nel settore utility, con un noto operatore nazionale del settore, per la gestione del recupero crediti conto terzi, i cui affidamenti iniziati a partire da maggio, permetteranno alla società di accelerare nell’incremento dei volumi attualmente in gestione, oltre a migliorare il livello di fatturato relativo a tale comparto.
Antonio Cataneo, ceo di Axactor Italy ha commentato: “Il nostro portafoglio di crediti Npl unsecured è rilevante in termini dimensionali e di valore assoluto, avendo chiuso sei operazioni nel solo 2018, che hanno fatto salire a oltre 1,5 miliardi il valore gestito. Abbiamo inoltre chiuso altre operazioni nel primo trimestre del 2019 e al momento stiamo valutando nuovi interessanti dossier”.
Axactor l’anno scorso a dicembre ha comprato due portafogli di Npl consumer unsecured da primari istituti bancari italiani: uno da 145 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e un altro da 70 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). La società lo scorso settembre aveva condotto la sua prima cartolarizzazione di crediti in sofferenza, che è stata strutturata prevedendo l’emissione di titoli asset backed a tasso variabile cosiddetti partly paid (si veda altro articolo di BeBeez). Axactor non ha comunicato di quale portafogli si sia reso e si renderà cessionario ai fini della cartolarizzazione in questione, ma è logico immaginare che l’operazione si riferisca ai tre accordi forward flow, della durata minima di 12 mesi, firmati lo scorso luglio 2018 con altrettanti istituti finanziari in Italia per l’acquisto di crediti unsecured consumer, per un valore complessivo di 140 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A gennaio 2018 Axactor aveva invece annunciato l’acquisto di un portafoglio da 80 milioni di euro di Npl lordi di crediti misti (consumer e pmi, che includono posizioni secured) e un portafoglio di crediti leasing (si veda altro articolo di BeBeez),
La società effettua servizi di acquisto e gestione Npl, recupero crediti conto terzi, cessione pro soluto crediti difficile esigibilità e soluzioni di customer care e riconciliazione fatture e incassi (ARM). E’ specializzata sia nel recupero crediti per conto di terzi che nell’acquisto di portafogli di Npl. Opera in Finlandia, Italia, Germania, Norvegia, Svezia e Spagna con 1.100 dipendenti.
Anche i risultati di gruppo sono stati positivi questo trimestre, con un fatturato a 91 milioni di euro dai 75 milioni del trimestre precedente e un ebitda triplicato pari a 22,1 milioni di euro.
(Articolo aggiornato martedì 4 giugno 2019 alle ore 15.05. Si specificano i dettagli della gara nel settore utility vinta da Axactor).