Continua la battaglia senza esclusione di colpi tra la famiglia Trevisani, che tramite Trevi Holding SE controlla Trevi Finanziaria Industriale (Trefin), e gli altri soci del gruppo specializzato in ingegneria delle perforazioni del sottosuolo quotato a Piazza Affari.
La famiglia infatti ha contestato l’aumento di capitale appena approvato dal consiglio di amministrazione della società (si veda altro articolo di BeBeez) e ha deciso di trascinare in tribunale gli amministratori “per irregolarità”, chiedendo la nomina di un amministratore giudiziario.
Trevifin ha a sua volta contestato”recisamente le affermazioni di Trevi Holding SE e reputa l’iniziativa dalla stessa annunciata illegittima, destituita di qualsiasi fondamento sia nei fatti che giuridicamente, nonché viziata da un palese conflitto di interessi, in quanto chiaramente volta a pregiudicare la prosecuzione della manovra finanziaria e dell’operazione di ricapitalizzazione della Società condivisa con i principali azionisti e con le banche creditrici che ne garantiranno il buon esito e positivamente accolta dal mercato” (si veda qui il comunicato stampa). A seguito della mossa della famiglia Trevisani, gli amministratori di Trevifin hanno dato mandato ai legali per assumere tutte le iniziative contro l’azionista e secondo indiscrezioni, avrebbe già pronti i pareri favorevoli sia del collegio sindacale sia degli studi legali.
In ogni caso, un processo potrebbe far sfumare la vendita delle società della divisione oil&gas esdebitata all’indiana Megha Engineering & Infrastructures Ltd (Meil), prevista dal piano di ricapitalizzazione e di ristrutturazione del debito predisposto dal consiglio di amministrazione di Trevifin nel maggio scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Una situazione ovviamente presa male dai mercati, con il titolo di Trevifin che ha chiuso la seduta di venerdì 19 luglio a 0,24 euro, in calo del 2,54%.
L’aumento di capitale previsto è per cassa da 130 milioni di euro, integralmente garantito dai soci FSI Investimenti spa e Polaris Capital Management e per la parte residua dalla banche. Mentre la famiglia Trevisani ne sarebbe tagliata fuori, non avendo le risorse per seguire.
Trevifin è in difficoltà dall’autunno 2017 soprattutto per un crollo di attività nel settore oil&gas (si veda altro articolo di BeBeez). Ha chiuso il 2018 con ricavi in calo rispetto al 2017 a 618,1 milioni di euro, un ebitda di 50,1 milioni e un debito finanziario netto di 692,6 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio mese, la società aveva reso noto che la sua posizione finanziaria netta al 31 maggio 2019 era scesa leggermente a 699,3 milioni di euro, contro i 700 milioni di febbraio (si veda altro articolo di BeBeez).