La scaleup del settore new space D-Orbit ha raccolto 2,6 milioni di euro su ClubDealOnline, la piattaforma di equity crowdfunding fondata da Antonio Chiarello allo scopo di intermediare investimenti in startup e scaleup riservati a high net worth individual, family office e investitori istituzionali (si veda qui il comunicato stampa). La raccolta è stata effettuata in collaborazione con le strutture di private banking di Banca Sella e Sparkasse.
Si tratta della seconda operazione in poche settimane che vede coinvolte delle strutture di private banking in una raccolta di equity crowdfunding, dopo la campagna di Fin-novia su BacktoWork (partecipata da Neva Finventures, il corporate venture capital di Intesa Sanpaolo), che ha coinvolto il private banking di Intesa Sanpaolo e che si chiuderà proprio stasera (si veda altro articolo di BeBeez).
Roberto Ferrari, presidente di ClubDealOline (ex direttore generale di CheBanca!, gruppo Mediobanca, ed ex chief digital and innovation officer di Mediobanca), ha detto che il buon risultato dell’operazione è “una ulteriore conferma della bontà del modello che io preferisco chiamare di private crowdfunding, più in generale dell’importanza dell’equity crowdfunding in Italia, paese di alta liquidità ma di bassa conversione tra risparmio e investimenti. Come con la recente entrata di Intesa Sanpaolo con l’investimento di Neva Finventures in BacktoWork (avvenuto nel giugno 2019, ndr), stiamo dimostrando che il modello di cooperazione tra fintech e banca può funzionare”.
Luca Rossettini, ceo e fondatore di D-Orbit, ha spiegato: “Abbiamo scelto di fare una collaborazione con la piattaforma ClubDealOnline per una parte della raccolta di un bridge round che abbiamo appena concluso. Attraverso questa collaborazione abbiamo avuto la possibilità di accedere a una platea di investitori e di conoscerli di persona uno a uno. Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti, superando le aspettative, e soprattutto della professionalità, attenzione e capacità del team di ClubDealOnline”.
Fabio Blandino, managing director di ClubDealOnline, ha commentato: “Il successo del round di raccolta per D-Orbit evidenzia come ci sia spazio per un’iniziativa di private crowdfunding dedicata agli investitori di fascia alta desiderosi di accedere a una selezione di scaleup sulle quali diversificare il proprio patrimonio”.
D-Orbit è una società del settore new space che offre soluzioni che coprono l’intero ciclo di vita di una missione spaziale, inclusi l’analisi e la progettazione della missione, l’ingegneria, la produzione, l’integrazione, i test, il lancio e lo smantellamento al termine del ciclo di vita. Il vantaggio competitivo dell’azienda risiede nella versatilità dei suoi servizi di lancio e rilascio in orbita personalizzabili secondo le necessità del cliente, dall’approvvigionamento di capacità di lancio per singoli satelliti usando strategie di rilascio standard, fino al rilascio di precisione di intere costellazioni attraverso ION Satellite Carrier, un dispenser dotato di capacità propulsiva sviluppato da D-Orbit, che è in grado di trasportare qualunque combinazione di CubeSat per un volume totale di 64U, e di rilasciare ciascun satellite in posizioni orbitali distinte, permettendo schemi di distribuzione prima inaccessibili a satelliti privi di propulsione. Con sede principale a Como, Italia, D-Orbit conta circa 50 dipendenti e ha uffici a Lisbona, Portogallo, Londra, Harwell, Regno Unito, e Washington DC, Stati Uniti. La società stata fondata nel 2011 da Luca Rossettini e Renato Panesi (COO). I due si sono incontrati nel 2009 in California presso la Santa Clara University e hanno partecipato insieme ad una internship presso la NASA nel 2010, quando di fatto D-Orbit ha preso forma, sebbene l’azienda sia nata ufficialmente l’anno dopo, una volta rientrati in Italia. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 4 milioni di euro, in salita dagli 1,7 milioni dell’anno precedente.
Nel dicembre scorso D-Orbit ha chiuso un round di finanziamento, guidato da Seraphim Capital, il più grande fondo di venture capital al mondo dedicato agli investimenti in società New Space. Il round, di cui non è stata rivelata l’entità, è stato sottoscritto anche da Noosphere Ventures, il primo investitore americano di D-Orbit, Invitalia Ventures, Indaco sgr, Elysia Capital e Nova Capital (si veda altro articolo di BeBeez). A dicembre 2015 D-Orbit aveva ricevuto un grant da 2 milioni di euro dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020-Sme Instrument. Il round precedente risaliva all’ottobre 2015, quando la startup aveva raccolto 1,83 milioni di euro emettendo strumenti finanziari partecipativi (si veda altro articolo di BeBeez), di cui 1,3 milioni investiti dal Club degli Investitori, mentre il resto era stato sottoscritto da un gruppo di imprenditori dell’area comasca (per 230 mila euro) e da due fondi già azionisti di D-Orbit, ossia TTVenture (Indaco sgr) e Como Venture, che nel dicembre 2014 avevano sottoscritto un aumento di capitale da 2,2 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Al round del 2015 si era affiancato anche un finanziamento di 1,2 milioni di euro erogato da Unicredit grazie al Fondo Centrale di Garanzia per startup innovative, cosicché D-Orbit aveva potuto raccogliere nel giro di poche settimane risorse per oltre 3 milioni di euro. Prima ancora, a inizio 2014, la startup aveva incassato un grant messo in palio da Caixa Capital e aveva quindi aperto la controllata D-Orbit PT a Lisbona. Nel 2012, sempre TTVenture e Como Venture, insieme a 3LB Seed Capital avevano sottoscritto un round da 1,9 milioni, mentre nel 2011 TTVenture aveva investito 300 mila euro nel primo round seed (si veda Crunchbase).
Nel gennaio 2019 ClubDealOnline ha incassato a sua volta un round di serie A da Portobello spa, società del settore media & advertising quotata all’Aim Italia. Portobello ha sottoscritto la prima parte dell’aumento di capitale e si è affiancata quindi allo stesso fondatore Antonio Chiarello (che prima aveva il 60%), all’acceleratore i-Starter (che aveva il 20%) e al managing director di i-Starter, Simone Cimminelli, che aveva un altro 20% (si veda altro articolo di BeBeez).
(Articolo modificato venerdì 6 marzo 2020 alle ore 11.30. Si rettificano la descrizione del business dell’azienda e i dati di bilancio).