Pasta Zara ha incassato un finanziamento da 25 milioni di euro da Amco (la ex Sga). Nell’ambito dell’operazione, quest’ultima è stata assistita dallo studio legale DLA Piper, mentre Pasta Zara è stata assistita dallo studio Chiomenti quale consulente legale e Deloitte quale consulente finanziario (si veda qui il comunicato stampa).
La concessione di nuova finanza da parte di Amco è alla base del percorso di rilancio di Pasta Zara, in esecuzione del concordato preventivo in continuità aziendale, omologato dal tribunale di Treviso nel gennaio scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Il giudice all’epoca aveva dato il via libera alla vendita dello stabilimento Pasta Zara di Muggia (Trieste) alla Barilla per 118 milioni di euro, conservando i posti di lavoro dello stabilimento stesso. Quella di Barilla era stata l’unica offerta per lo stabilimento ed era pervenuta nel maggio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). A metà aprile 2019 il Tribunale di Treviso aveva pubblicato il bando per la vendita dello stabilimento di Muggia, fissando 119 milioni di euro come base d’asta e stabilito il 22 maggio come data ultima per la presentazione delle offerte e il 23 maggio come data di apertura delle buste (si veda altro articolo di BeBeez).
Il piano di rilancio dei Pasta Zara prevede la riorganizzazione della produzione nei due stabilimenti di Riese e Rovato (rispetto ai 3 precedenti), l’avvio di nuovi investimenti nei settori della produzione, la razionalizzazione del portafoglio prodotti nonché un efficientamento e semplificazione dei processi produttivi.
Pasta Zara era gravata da un debito finanziario lordo di 241 milioni di euro, di cui 178 milioni nei confronti di varie banche e in particolare 73 milioni riferibili ad affidamenti ottenuti da Banca Popolare di Vicenza e da Veneto Banca e quindi finiti nel portafoglio di Amco. Il tutto senza dimenticare che a livello di holding (la lussemburghese Ffauf sa della famiglia Bragagnolo) c’erano altri 50 milioni di euro di debiti nei confronti di Bank of China. La situazione di grave tensione finanziaria aveva portato la società a chiudere il 2017 con una perdita di 25,7 milioni, dovuta in parte alla svalutazione di partecipazioni in Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza per 9 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto crollato a 77,3 milioni e di un debito finanziario netto di poco meno di 200 milioni. Una situazione che ha portato la società a sforare di parecchio il covenant finanziario relativo al rapporto tra PFN e patrimonio netto, fissato a 1,80 volte.
La proposta concordataria, approvata dai creditori nel settembre 2019, prevede che i debiti finanziari (c’è un minibond da 5 milioni di euro) siano soddisfatti al 33% entro 12 mesi dall’omologa del concordato e che i crediti di Amco e di Bank of China siano a loro volta soddisfatti al 33%, ma entro 5 anni dall’omologa. Infine, i crediti degli istituti di leasing saranno rimborsati al 100% entro 24 mesi dall’omologa (si veda altro articolo di BeBeez).
Pasta Zara era stata ammessa a fine gennaio 2019 alla procedura di concordato preventivo in continuità (si veda altro articolo di BeBeez), dopo che il produttore di pasta era stato ammesso al concordato in bianco nel maggio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e aveva poi ottenuto una proroga dei termini per presentare il piano concordatario entro il 7 dicembre scorso. A quel punto la società aveva siglato con Barilla l’accordo per cedere per 118 milioni di euro lo stabilimento di Muggia, incluso un contratto di co-packing (imballaggio, confezionamento ed etichettatura dei prodotti Zara) per un periodo di cinque anni (si veda altro articolo di BeBeez).
Pasta Zara, fondata nel 1898, è nata come piccolo laboratorio nella provincia di Treviso e opera nel mercato della produzione ed esportazione di pasta. Negli anni ha conosciuto una crescita straordinaria fino a diventare il primo esportatore di pasta al mondo in oltre 108 nazioni e il secondo maggiore produttore di pasta in Italia. L’azienda, fortemente legata al territorio della Regione Veneto, vanta una capacità annuale di produzione pari a 400.000 tonnellate di pasta. Pasta Zara è controllata dalla famiglia Bragagnolo e partecipata dalla finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia, Friulia (11,25%), e da Simest (11,76%). Ha sede a Riese Pio X (Treviso).
Amco è una full-service credit management company, interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. E’ uno dei principali operatori nella gestione delle posizioni Npe in Italia, in una fase di forte crescita. A fine 2019 gestiva circa 24 miliardi pro-forma di asset under management frazionati in 120.000 controparti, di cui 10 miliardi di Utp e Past Due, che includono posizioni relative a 30.000 aziende italiane. La società conta su 233 risorse dislocate in 3 sedi in Italia: Milano, Napoli e Vicenza. A queste si aggiunge un ufficio in Romania.
Ieri Fitch Ratings ha confermato il rating Investment Grade di Amco: il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) è BBB- e lo Short-Term Foreign-Currency IDR è F3, con outlook stabile. La conferma del rating è arrivata a conclusione del processo di revisione iniziato a dicembre 2019, quando l’agenzia ha iniziato a valutare se rafforzare il legame tra il rating dello Stato italiano e il rating di Amco. Il rating IDR di Amco da parte di Fitch è ora lo stesso attribuito dall’agenzia all’Italia, ovvero BBB- con outlook stabile (si veda qui il comunicato stampa).
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