Adler Pelzer, partecipata da FSI, ha acquisito il 73,25% delle azioni di STS Group da Mutares, holding tedesca basata a Monaco e specializzata in ristrutturazioni aziendali. STS Group produce sistemi di isolamento acustico e termico per i vani motore e passeggeri degli autoveicoli, oltre che rivestimenti interni ed esterni per camion e autocarri leggeri e pesanti (si veda qui il comunicato stampa di Adler). La società è quotata alla Borsa di Francoforte.
Con questa operazione Mutares ha ceduto l’intera sua quota nel gruppo della componentistica. Secondo i termini dell’accordo (si veda qui il comunicato stampa di STS Group), Adler acquisirà la quota di Mutares al prezzo di 7 euro per azione, per un esborso di 33,3 milioni di euro, contro un prezzo di chiusura, il 10 marzo, di 7,7 euro, il che spiega perché, dopo l’annuncio dell’operazione, il titolo della società tedesca ha chiuso la seduta di ieri in calo del 12,8%. Il prezzo inferiore ai livelli di mercato spuntato da Adler Pelzer è dovuto a un clausola dell’accordo, in base alla quale Adler si impegna a ripagare a Mutares entro il 31 dicembre 2021 tutti i prestiti concessi a STS Group. Al netto della divisione Acoustics, già ceduta ad Adler, STS prevede di chiudere il 2020 con ricavi intorno a 235 milioni (25 milioni nel 2019) e un Ebitda di circa 11 milioni, contro i poco più di 12 del 2019.
Il Gruppo STS è stato fondato nel 1934 e oggi gestisce 13 stabilimenti e 4 centri di sviluppo in 7 paesi in Europa, Nord e Sud America e Cina. Oggi l’azienda è un fornitore di riferimento a livello globale di sistemi e soluzioni per l’isolamento termoacustico e rivestimenti interne ed esterni per auto e veicoli commerciali. Copre l’intera catena del valore dai semilavorati ai sistemi assemblati e verniciati, integrata verticalmente dall’idea al prodotto consegnabile, e può controllare l’intero processo di produzione.
La sua acquisizione da parte di Adler Pelzer si aggiunge a quella della divisione Acoustics di STS avvenuta nel novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) e porta alla costituzione di una nuova area di business che svilupperà e realizzerà componentistica in plastica rigida, come cruscotti, consolle centrali e componenti di carrozzeria (hard trim), per veicoli pesanti, commerciali e automobili. Adler Pelzer ha ora acquisito stabilimenti di STS situati principalmente in Europa, Cina e Messico, con un’opportunità di sviluppo negli Usa, per un totale di 1.870 dipendenti e un fatturato di 250 milioni di euro nel 2019, escludendo il ramo Acoustics, già acquisito da Adler.
I clienti coinvolti sono oggi principalmente i produttori di veicoli pesanti ma, in misura crescente, anche quelli di automobili in quanto le tecnologie e i processi hanno un’applicazione ideale nei veicoli spinti da dai nuovi sistemi di propulsione, ibridi e full electric. Inoltre, le sinergie naturali tra la produzione di componenti per interni di autoveicoli e per il comfort acustico (soft trim) e la nuova parte di hard trims, saranno sfruttate sia per l’ ulteriore contenimento del rumore esterno che vede un quadro normativo in crescita richiedendo quindi soluzioni innovative ed efficienti sia nell’ opportunità di offrire soluzioni modulari complete ai clienti.
Il gruppo Adler Pelzer gestirà le attività soft trims e hard trims come divisioni separate, con organizzazioni dedicate e responsabili delle rispettive attività di sviluppo e produzione e dei conseguenti risultati finanziari. Alcune attività hard trims oggi allocate in Adler Pelzer Group saranno riassegnate alla nuova divisione (principalmente nel Mercosur e in Europa). L’operazione è subordinata all’autorizzazione delle attività competenti per il controllo delle fusioni tra aziende nel mercato, così come ad altri accordi specifici tra acquirente e venditore.
In merito all’acquisizione, il presidente di Adler Pelzer, Paolo Scudieri, ha commentato: “Come Adler Pelzer Group abbiamo piena fiducia nello sviluppo dell’industria della mobilita’ e confermiamo il nostro impegno nel settore”. Adler Pelzer “conferma ancora una volta la sua crescita con l’integrazione di hard trims, da combinare alla nostra competenza in soft trims e acoustics”, ha aggiunto il ceo del gruppo, Pietro Lardini.
Adler nel 2003 aveva comprato da Lear Corporation gli stabilimenti polacchi e quello di Villastellone e nel 2007 i suoi tre stabilimenti italiani. Nel marzo 2016 Adler è salita al 100% del capitale del leader tedesco dell’insonorizzazione e finitura interna di auto HP Pelzer Holding (oggi ribattezzata Adler Pelzer Holding ). Inoltre nel luglio 2017 Adler ha comprato la britannica CAB Automotive. Nel febbraio scorso ha acquistato Faurecia Acoustics and Soft Trims (AST), la divisione Acoustics di Faurecia (si veda altro articolo di BeBeez).
Adler Pelzer è partecipato dall’aprile 2018 al 28,1% dal fondo FSI (si veda altro articolo di BeBeez) e controllato per il resto dalla famiglia Scudieri (tramite Adler Plastic). Nel giugno 2019 Adler ha lanciato in partnership con l’università statale di Napoli Uniparthenope il progetto Hydro, per individuare e sviluppare soluzioni innovative per veicoli ibridi a impatto ambientale zero. A finanziare il progetto è stata Mediocredito Centrale, con risorse della Banca Europea degli Investimenti (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre il gruppo ha siglato un accordo con l’israeliana Sonovia, specializzata nella produzione di tessuti antibatterici e antivirali high tech, per sviluppare tessuti e materiali per interni di auto e mezzi di trasporto con proprietà antibatteriche e antivirali. Adler ha individuato il partner Sonovia grazie all’Osservatorio Tecnologico AdlerInlight di Tel Aviv, fondato da Adler insieme a Roberta Anati, ceo e fondatrice di Inlight (si veda qui il comunicato stampa).
Adler è presente in 23 paesi e conta 64 stabilimenti e oltre 15 mila dipendenti tra Europa, Asia e America. Il gruppo ha chiuso il 2019 con 1,43 miliardi di euro di ricavi consolidati (da 1,47 miliardi nel 2018), un ebitda di 103,7 milioni (da 130,5 milioni)(si veda qui il comunicato stampa) e un debito che, secondo l’ultimo report di Moody’s, è salito a 5 volte l’ebitda a fine 2019 dalle 3,9 volte di fine 2018. Il report di Moody’s si riferisce ai 350 milioni di euro di bond emessi nel 2017 per rifinanziare i bond prima in circolazione emessi nel 2014 e quotati in Germania a Francoforte, Monaco e Stoccarda e all’Irish Stock Exchange (si veda altro articolo di BeBeez). Moody’s aveva ridotto nel giugno 2020 sia il rating corporate di Adler sia il rating del bond a B3 dal precedente B2 per enere conto dell’impatto negativo dell’emergenza Covid-19 sui conti del gruppo (si veda qui il report di Moody’s). Secondo Moody’s, infatti, la leva finanziaria salirà a oltre le 6 volte quest’anno, prima di migliorare nel 2021.
Mutares dal canto suo ha solidi collegamenti con la finanza italiana, dove ha già effettuato vari investimenti. Quest’anno ne ha già chiusi due: quella dell’intero capitale della francese La Rochette, attiva nella produzione di cartoncino da fibre vergini (FBB – Folding Box Board), controllata da Reno de’ Medici (si veda altro articolo di BeBeez); e quella del provider di servizi ICT Ericsson Services Italia spa da Ericsson Telecomunicazioni spa, annunciata a inizio mese (si veda altro articolo di BeBeez). A fine gennaio, invece, Mutares ha siglato il closing della cessione a Poste Italiane di Nexive, un operatore postale attivo in Italia con una quota di mercato di circa il 12% nella corrispondenza, annunciata lo scorso novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Mutares aveva acquisito da Postnl European Mail l’80% di Nexive soltanto nel febbraio 2020, con l’operatore postale olandese che aveva mantenuto il 20% (si veda altro articolo di BeBeez).
Quella di Nexive era stata la seconda acquisizione del 2020 per Mutares. A inizio febbraio Mutares, infatti, attraverso la controllata Balcke-Duerr, società che realizza soluzioni per l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni per le utilities e l’industria chimica, aveva rilevato Loterios, azienda italiana che progetta e produce attrezzature a pressione in materiali speciali, in particolare il titanio, per diversi settori industriali (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dicembre 2019 Mutares aveva invece rilevato Tekfor spa, la controllata italiana del gruppo tedesco Tekfor attiva nella produzione di componenti ad alte prestazioni per il settore auto e a peso ridotto e nella ricerca di prodotti innovativi per il futuro (si veda altro articolo di BeBeez).