“Sky Tracks“, è la mostra personale dell’artista, architetto e designer Nanda Vigo, presso la Galleria San Fedele a Milanoa cura di Andrea Dall’Asta SJ e Marco Meneguzzo. Il percorso espositivo, concepito come un viaggio intergalattico tra le opere dell’artista-architetto, conduce lo spettatore verso dimensioni “altre”, verso nuovi spazi cosmici. Fresca dell’esperienza espositiva del MAXXI di Roma, Nanda Vigo presenta opere sculture di grande forza creativa, che nel corso della sua ricca produzione artistica, in cinquanta anni di lavoro, hanno meglio rappresentato il concetto di viaggio: dai Cronotopi, ai Trigger of the Space, fino ai lavori più recenti, i Deep Space. Nanda Vigo, protagonista dei movimenti artistici d’avanguardia, italiani ed europei, a partire dagli anni ’60, opera con un rapporto interdisciplinare tra arte, design e architettura con un’attenzione particolare alla poetica della luce in relazione allo spazio e al tempo. Significativa è la sua vicinanza con i maggiori artisti italiani e stranieri del tempo, aderisce al Gruppo Zero, movimento artistico nato in Germania negli anni ’60, segnando una rottura definitiva con i dogmi dell’arte tradizionale: un cambiamento epocale, nel desiderio di “ripartire da zero”. La sua poetica si fonda sullo studio della luce, sia questa naturale o artificiale, visibile nelle opere di questi anni, che affrontano il rapporto spazio-tempo, luce-trasparenza, da cui il nome dei suoi lavori: Cronotopo (dal greco chronos e topos), vale a dire “tempo-spazio”. Attraverso l’uso di materiali industriali come il vetro e l’alluminio, l’artista realizza opere che si pongono come filtri visivi della realtà in cui siamo immersi. La percezione comune che abbiamo del reale è in questo modo alterata, mutata in maniera incerta, affinché possiamo vivere impressioni inedite e impensate. Al periodo Cronotopico seguono nuove e continue esperienze e produzioni, sempre però facendo della luce l’elemento motore della sua ispirazione. Ciò che avviene con i suoi Trigger of the Space è proprio questo, movimentatori dello spazio, catturano la luce naturale e la riframmentano, specchiandola e generando sempre nuovi ed infiniti spazi. Alla ricerca costante di una armonia universale di ordine cosmico, questa più che mai si esprime nei suoi Deep Space, opere di recente produzione. Le triangolazioni luminose create dall’artista, con i suoi colori diffusi, spesso blu, ci direzionano verso un viaggio ascensoriale, conducendoci in un percorso interiore e interstellare, alla ricerca di una dimensione superiore dello spirito. Vigo ci immerge nell’immaterialità di giochi di riflessi e di luce, in meditazioni fatte di sottili trasparenze e di illusioni percettive. Una vera esplorazione dello spazio, in e out, attraverso la luce.
Nanda Vigo nasce a Milano nel 1936 e si laurea all’Institute Polytechnique di Lausanne. Dal 1959 inizia ad esporre le sue opere in gallerie e musei in Europa e in Italia; prende parte al Gruppo Zero, con cui espone tutt’ora, oltre alle collaborazioni con Gio Ponti e Lucio Fontana. Nel 1965 cura la leggendaria mostra “ZERO avantgarde” nello studio di Lucio Fontana a Milano. Nella sua attività Vigo opera con un rapporto interdisciplinare tra arte, design, architettura, ambiente, è impegnata in molteplici progetti sia nella sua veste di architetto che di designer che di artista. Quello che contraddistingue la sua vivace carriera è l’attenzione e la ricerca dell’Arte, che la spinge ad aprire collaborazioni con i personaggi più significativi del nostro tempo ed a intraprendere sempre progetti volti alla valorizzazione dell’Arte come la mostra “ITALIAN ZERO & avantgarde 60’s” al MAMM Museum di Mosca nel 2011.Nel 2014/2015 espone al Guggenheim Museum di New York, al Martin-Gropius-Bau di Berlino e allo StedelijkMuseum di Amsterdam nelle retrospettive dedicate a ZERO. Tra il 2013 e l’inizio del 2016 realizza diverse personali: “Nanda Vigo LightsForever”, Galleria Allegra Ravizza, Lugano, “Affinità elette” al Centro San Fedele di Milano e in seguito alla Fondazione Lercaro di Bologna, “Zero in the mirror” alla Galleria VolkerDhiel di Berlino, oltre a quella più recente “Nanda Vigo” alla galleria Sperone Westwater di New York. Ha partecipato alla XXI Triennale (21st Century. Design After Design) e nel 2016 ha presentato la sua prima opera monumentale, “Exoteric Gate”, esposta nel cortile Ca’ Granda dell’Università degli Studi di Milano. Nel 2017 partecipa alla mostra “Fantasy access code” a Palazzo Reale di Milano e al K11 Museum di Shanghai in collaborazione con Alcantara, a “SocleduMonde, Biennale 2017” all’HeartMuseum di Herning in Danimarca e alla mostra “Lucio Fontana. Ambienti/ Environment” a Pirelli Hangar Bicocca, Milano. Nel 2018 realizza per il Maxxi di Roma in collaborazione con Alcantara la mostra “Arch/arcology”.