Nasce
www.crowdtrading.it, il sito che a breve metterà in contatto gli investitori
che hanno sottoscritto quote di startup o piccole e medie imprese innovative
mediante lo strumento dell’equity crowdfunding. A lanciarlo è Opstart, realtà
specializzata in questo settore che dal 2016 a oggi ha raccolto oltre 4 milioni
di euro per un totale di 34 progetti.
semplice: un portale di annunci, senza servizi di intermediazione, con
l’obiettivo di essere una vetrina dove chiunque, creando un annuncio pubblico
gratuito, abbia l’opportunità di manifestare la propria intenzione di offrire o
cercare quote di una determinata società.
modo nell’eventuale transazione, totalmente rimessa alla libera iniziativa e
negoziazione tra le parti. Ma, secondo Opstart, il fatto stesso di poter
disporre di uno strumento anche per la fase post campagna rappresenta un primo
passo verso la futura creazione di un vero e proprio mercato secondario con un
sistema di scambi organizzato e regolamentato.
al problema dell’illiquidità degli investimenti in società non quotate. La
redazione di Websim ha intervistato Giovanpaolo Arioldi, General Manager della
piattaforma Opstart e ideatore di Crowdtrading.
Perché avete deciso di lanciare questo nuovo
portale?
“Il fatto che
l’investimento in equity crowdfunding sia caratterizzato da forte illiquidità
rappresenta un limite per molti potenziali interessati. Inoltre spesso accade
anche che molti investitori non riescono a sottoscrivere quote durante la
campagna: proprio per queste ragioni abbiamo pensato di realizzare un portale
che faciliti anche la fase post raccolta, augurandoci che possa accelerare
l’autorizzazione verso un marketplace per il mercato secondario dell’equity
crowdfunding”.
Sarebbe una novità assoluta nel panorama
italiano.
“Un nuovo mercato
secondario per realtà imprenditoriali di dimensione minori rispetto a quelle
quotate sull’AIM è desiderio comune ai 27 portali autorizzati. E secondo i
numeri del III report del Politecnico di Milano sul crowdinvesting, sono stati
raccolti complessivamente 33.273.196 di euro in oltre 5.685 sottoscrizioni.
Esiste un esempio nel Regno Unito, dove Seedrs ha avviato un proprio mercato
secondario e a 6 mesi dal lancio sperimentale ha negoziato quasi 1 milione di
sterline. Il ritardo sul mercato italiano si ritiene sia principalmente dovuto
ai numeri del settore, ancora troppo modesti per consentire un potenziale
flottante che giustifichi l’investimento in una piattaforma complessa. Dovremo
quindi aspettare ancora un po’ prima di vedere adottato un modello simile a
quello di Seedrs”.
Nel frattempo cosa può offrire un portale di
annunci?
“Ad oggi la
normativa già prevede che in qualunque momento l’investitore possa uscire dalla
società: per farlo, tuttavia, deve individuare un soggetto terzo disposto a
comprare le sue quote. Ma nel caso dell’equity crowdfunding vi sono alcune
fattispecie statutarie (es. clausole statutarie di co-vendita) e fiscali
(detraibilità del 30% sull’importo investito) che potrebbero scoraggiare il
disinvestimento, se non affiancati dal parere di un esperto.
Inoltre, essendo
la società non quotata, l’operazione può risultare ancora più
difficoltosa: pertanto, la nostra iniziativa intende aprire un tavolo di lavoro
con le autorità competenti, in modo che vi sia uno strumento conforme alle
attuali normative che faciliti la comunicazione tra gli investitori crowd
e fornisca loro soluzioni efficaci, facendo emergere al
contempo nuove opportunità anche nelle fasi post campagna. Grazie
alla versione attualmente on line, con un breve
questionario, l’utente registrato potrà già contribuire a questo
tavolo di lavoro, spiegandoci quali sono le sue esigenze e fornendoci il suo
punto di vista su tale nuova opportunità.”
Ci saranno benefici anche per le società
emittenti?
“Assolutamente sì: Crowdtrading è utile anche per le
società offerenti, che a breve avranno a disposizione una vetrina aziendale in
cui aggiornando i propri dati e le proprie informazioni, potranno garantire
l’attualità delle informazioni pubblicate, e fornire ai propri soci e
investitori crowd una panoramica aggiornata sull’andamento dell’azienda e del
loro investimento anche dopo la conclusione della campagna di raccolta avvenuta
sui rispettivi portali di Equity Crowdfunding”.
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