Bomi Italia ha chiuso ieri a Piazza Affari a 3,97 euro con un balzo del 26,03%, molto vicino al prezzo dell’opa a quota 4 euro per azione, annunciata lo scorso venerdì dal fondo francese di private equity specializzato nel settore sanitario ArchiMed (si veda qui il comunicato stampa).
Bomi è leader nella logistica e nella gestione di prodotti medicali ad alta tecnologia per aziende sanitarie, produttori di apparecchiature farmaceutiche e mediche, ospedali, passando per i laboratori di analisi, fino ai fornitori di servizi ambulatoriali.
Il prezzo d’opa rappresenta un premio superiore al 30% rispetto ai corsi del giorno precedente (3,06 euro alla chiusura di giovedì 28 febbraio) e di oltre il 50% al prezzo medio degli ultimi 6 mesi di 2,66 euro. Il fondo ha lanciato contestualmente anche un’offerta di acquisto sui 5,4 milioni di euro di obbligazioni convertibili di Bomi in circolazione del valore nominale di 3.600 euro ciascuna al prezzo di offerta di 4 mila euro per obbligazione. Il tutto per un valore complessivo dell’offerta di circa 73,7 milioni di euro (si veda qui il Documento di offerta).
L’offerta è finalizzata al delisting del titolo dal listino e quindi è condizionata al raggiungimento di adesioni pari al 90% del capitale. ArtchiMed si è comunque già assicurato l’impegno di adesione dei principali azionisti che detengono partecipazioni superiori al 5%. Fra questi la famiglia Ruini che ha il 50,4% del capitale, Quaestio Capital Management al 12,4% e First Capital con il 5,6%. L’ad Ruini reinvestirà comunque oltre il 40% di quanto incassato, pari al 5% del capitale post operazione, e rimarrà in carica insieme al resto del management, mentre André-Michel Ballester, partner di ArchiMed, assumerà la carica di presidente.
Advisor legali dell’operazione sono Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners per Archimed e Simmons & Simmons per la famiglia Ruini e per Bomi Group. Advisor finanziario è Equita sim, mentre la financial due diligence è di Kpmg. Infine advisor fiscale è Bonafè Grifoni e Associati.
Fondato nel 1985, il Gruppo Bomi oggi è presente in 20 Paesi in Europa, nelle Americhe e in Asia. La società ha chiuso il primo semestre 2018 con 62 milioni di euro di ricavi netti, dopo un 2017 che aveva visto ricavi per 117,8 milioni, un ebitda di 11,3 milioni e un debito finanziario netto di 25,5 milioni. Bomi era entrato a far parte della community Elite di Borsa Italiana nel 2012 e si era poi quotata all’Aim Italia nel giugno 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver quotato all’ExtraMot Pro una serie di minibond.
In particolare, nell’aprile 2014 la società aveva quotato un minibond cosiddetto “incentivante” da 1,5 milioni di euro, che era stato sottoscritto da First Capital e in piccola parte anche dal fondo Madison Capital (si veda altro articolo di BeBeez). l bond avevano scadenza 31 marzo 2017, salvo appunto quotazione della società, nel qual caso sarebbero stati rimborsati, ma contestualmente all’emissione del minibond, erano stati attribuiti, ai relativi sottoscrittori, dei warrant gratuiti e liberamente trasferibili esercitabili in caso di ammissione a quotazione delle azioni dell’emittente su Aim Italia con strike price scontato sul prezzo di ipo.
In caso di successo, questa sarà la prima operazione per il nuovo fondo buy-and-build per il mid market di ArchiMed, battezzato MED Platform I, che ha target di raccolta a quota 800 milioni di euro. MED Platform I è il terzo fondo di ArchiMed e il primo veicolo di investimento del gruppo a concentrarsi sul comparto delle mid cap. Il nuovo fondo si aggiunge ai veicoli MED I e MED II che hanno raccolto rispettivamente 146 milioni di euro nel 2014 e 315 milioni nel 2017 e si concentrano entrambi sulle pmi del comparto Sanitario.