Prosegue il nostro viaggio tra i cantautori italiani al tempo del confinamento, ai quli chiediamo un videomessaggio per i nostri lettori (si veda alla fifne dell’articolo). Tappa numero undici con Elena Bonelli e la sua voglia di “cantare la memoria italiana”
Mai come in questo momento ci ha raccontato “è importante cantare la memoria della canzone italiana, riscoprendola e reinventandola, la mia passione.”
In questo periodo secondo Elena Bonelli “gli italiani si sono comportati molto bene dimostrando compattezza e amor patrio. Sono da sempre fautrice di questi valori, in tempi non sospetti, nel 2002, quando proposi al Presidente Ciampi un progetto per il rilancio dell’Inno nazionale, divenendone la voce.” In quell’occasione fu realizzato un CD con il Corriere della Sera.
Signora della canzone romana, la Bonelli ha riscoperto e reinterpretato la tradizione dello stornello romano, insignita del titolo de La Voce di Roma. Poi si appassiona di Rap, prima che diventasse di moda e lo scorso ottobre 2019, ha pubblicato il libro Dallo stornello al rap, edito da Arcana, che racconta le analogie, al di là delle apparenze fra la tradizione dello stornello e il rap.
Altra sua passione il teatro che considera la sua casa naturale; sin da giovanissima, frequenta il Laboratorio Teatrale di Gigi Proietti, poi l’Accademia Sharoff e i corsi di Susan Strasberg presso l’Actors Studio di New York. L’incontro fatale è con Roberto De Simone che, nel 1983, la farà conoscere al grande pubblico affidandole il ruolo di protagonista in La Lucilla Costante. Dopo il suo esordio in TV e una partecipazione in La Piovra 6, Elena Bonelli lavora a fiction popolari come Orgoglio su Rai Uno e Vivere su Canale 5. La passione per il teatro-canzone la vede ancora protagonista, tra gli altri, di spettacoli di forte intensità dedicati a grandi icone femminili (Liza Minelli, Juliette Gréco, Anna Magnani, Gabriella Ferri). La passione per la filologia applicata alla storia della canzone popolare e il gusto della narrazione l’hanno guidata nel viaggio nella canzone romana e napoletana. Su questo argomento tiene delle lectio magistralis in molti atenei italiani e stranieri con l’originale formula del talkoncert. Da sette anni ha realizzato il concorso under 35, Dallo stornello al rap, che condividono l’irriverenza della protesta e dello sberleffo contro il potere.
Questo confinamento è arrivato nel momento della programmazione dei grandi concerti estivi. Adesso cosa succede?
“La stagione era programmata e io avevo già un calendario di piazze prenotate sulla scia della presentazione del mio libro che avevo fatto in tempo a organizzare nei mesi precedenti. Sono fiduciosa e credo che se le cose andranno bene per fine agosto alcuni spettacoli potranno debuttare”.
Probabilmente in questo periodo si ascolta più musica. Che impatto sta avendo lo stop ai concerti sul mondo e sul mercato della musica?
“Direi che si sente musica, sempre di più, ma la si ascolta meno. Tra sentire e ascoltare c’è la stessa differenza che tra vedere e guardare. I giovani in particolare sono distratti e non ascolta non più concentrati sulla musica. In questo periodo di confinamento ancor più perché le regole sono dettate dai social che propongono un ascolto frammentato e hanno cambiato totalmente le regole della fruizioni. Soprattutto i giovani scelgono il brano, il frammento da ascoltare, mentre manca l’ascolto del singolo autore. Ora più che mai perché con la sospensione dei concerti è caduto l’ultimo supporto che sostituiva quello che è stato il disco, la cassetta o il cd.”
Cosa sta facendo musicalmente in questo periodo?
“A parte scrivere molto, che per un artista è abbastanza consueto soprattutto nei periodi ‘vuoti’, sto facendo lezione su zoom ai ragazzi sull’Inno di Mameli, chiarendone il senso e cosa ci racconta e sto avendo una buona risposta. Mi sembra importante in questo momento riscoprire il senso di appartenenza alla propria terra. L’altro progetto sul quale sto lavorando è il concorso legato allo stornello e al rap che è stato sospeso dall’emergenza Corona Virus: quest’anno niente finalissima. Non mi sono arresa però e ho lanciato la prossima edizione il cui regolamento è sul mio sito www.elenabonelli.com. In questi anni di lavoro ho avuto molta soddisfazione perché sono riuscita a intrecciare tradizioni che sarebbero scomparse e che erano sepolte con esigenze nuove e dal concorso sono usciti Mirko e il Cane e Ultimo che hanno trionfato a Sanremo come nuove proposte nel 2018.”