Si riaprono i giochi per il controllo di Ital Gas Storage (IGS), operatore indipendente nei servizi di stoccaggio di gas naturale in Italia, controllato da Morgan Stanley Infrastructure Partners. A fine marzo è infatti scaduta senza un nulla di fatto (si veda Reuters) l’esclusiva concessa a Macquarie Infrastructure Real Assets lo scorso novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Si dice che l’offerta di Macquarie fosse di poco più di un miliardo di euro, contro una richiesta di 1,2 miliardi da parte di Morgan Stanley. Ora, secondo quanto riferisce Mergermarket, in pole position per IGS ci sarebbe F2i.
E’ ancora da capire se l’offerta di F2i sia stata predisposta dalla controllata 2i Rete Gas oppure attraverso un altro veicolo. Ricordiamo che nei giorni scorsi il Fondo II ha venduto l’8,1% di 2i Rete Gas (secondo operatore a livello nazionale nel settore della distribuzione di metano) a Finavias, veicolo partecipato al 38% dal private equity francese Ardian e al 62% dal fondo pensione olandese APG (si veda altro articolo di BeBeez). A valle dell’operazione, F2i sgr resterà quindi soltanto investita in 2i Rete Gas attraverso il Fondo III a cui dal 2017 fa capo circa il 64% del capitale.
L’asta per IGS era partita nell’autunno 2020, ma che la società fosse sul mercato era noto da giugno (si veda altro articolo di BeBeez). Fin dall’epoca era in pole position Macquarie, che in Italia dal giugno 2016 controlla anche Società Gasdotti Italia insieme a Swiss Life (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che Macquarie sta anche trattando insieme a Cdp e Blackstone l’acquisizione dell’88,06% Autostrade per l’Italia da Atlantia (si veda altro articolo di BeBeez). Macquarie è anche in trattativa esclusiva con Enel per una quota del 40-50% di Open Fiber (si veda altro articolo di BeBeez).
Con sede a Milano, Ital Gas Storage controlla un maxi-deposito di gas nella Pianura Padana. Morgan Stanley Infrastructure Partners aveva investito in IGS nell’agosto 2015, tramite il veicolo Sandstone Holdings, acquisendo il 49% accanto a Whysol Gas Storage Holding spa, che fa capo all’ex McKinsey Alberto Bitetto (si veda altro articolo di BeBeez). In occasione dell’erogazione della linea di credito da oltre un miliardo a fine gennaio 2016 (si veda altro articolo di BeBeez), Morgan Stanley aveva incrementato la sua quota nel progetto sino al 92,5%, con Whysol che aveva mantenuto il 7,5% (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2019 Ital Gas Storage aveva rinegoziato il debito da 1,056 miliardi di euro con le banche (si veda altro articolo di BeBeez). La linea di finanziamento con gli istituti di credito era stata infatti ridotta a 866 milioni di euro, a seguito dei minori costi di costruzione del nuovo impianto di Cornegliano Laudense (Lodi), avviato nel dicembre 2018.
La società fa parte di un settore considerato strategico dalle istituzioni italiane e per questo motivo chiunque la voglia acquistare avrà bisogno dell’autorizzazione del governo prima di concludere qualsiasi accordo.