Si è parlato sia di mercato quotato e di private markets nel panel di questa mattina dedicato a “Giovani finanzieri a confronto, come stanno cambiando i mercati”, all’interno di Milano Capitali, la kermesse organizzata da MF Milano Finanza, trasmessa in streaming sul web e su Class Cnbc, il canale tv di Class Editori.
Il panel è stato moderato da Stefania Peveraro, direttore di BeBeez.
Per vedere il primo blocco del panel clicca qui
Luigi De Bellis, co-responsabile Ufficio Studi di Equita, ha spiegato quali sono i driver del gran fiorire di opa orientate al delisting su aziende quotate a Piazza Affari sia a matrice familiare (es. IMA, Zanetti Beverage, Panaria, ASTM) sia public companies (es. Guala Closures, Cerved, Sicit) dove chi compra sono in genere gli stessi imprenditori oppure fondi di private equity, ma a volte anche gruppi industriali stranieri (es. opa su CFT e Isagro). Un trend che in Italia è aiutato anche dalle valutazioni tuttora a sconto rispetto a quelle di analoghe società quotate su altri listini e dalle prospettive di crescita della nostra borsa. De Bellis ha anche riassunto le ragioni delle potenzialità del listino italiano, tracciate da un report di Equita appena pubblicato.
Filippo Ghirelli, executive chairman di Genera Group, ha spiegato il senso degli investimenti in progetti di efficienza energetica e più nel dettaglio il vantaggio per gli enti pubblici con i quali si instaurano dei contratti di partneriato pubblico privato (PPP) in termini di risparmi di costi e il vantaggio per i privati che investono nei progetti, forti di capitali di grandi investitori internazionali specializzati, come ne caso di Genera Group, controllato da SUSI Partners da inizio anno (si veda altro articolo di BeBeez). Per questi ultimi sta diventando sempre più interessante partecipare ai progetti sul fronte dell’equity, appunto grazie all’investimento in attori in grado di intercettare i progetti più interessanti e di svilupparli, piuttosto che accontentarsi dei rendimenti offerti dai flussi di cassa dei progetti una volta che sono stati strutturati, così come fanno di norma i fondi di credito. E a loro volta questi fondi trovano così vita più facile nel proporsi agli investitori, che molto spesso sono anche family office e high networth individuals (HNWI).
Mauro Moretti, founder Atypical Partners, ha raccontato come la società sia ben più di una holding che racchiude sotto lo stesso cappello le varie attività di investimento alternative via via da lui sviluppate, come per esempio l’operatore di private equity The Three Hills Capital Partners. L’idea è che esistono team di giovani gestori di investimenti alternativi potenzialmente molto capaci, ma hanno difficoltà a fare il salto e lanciarsi sul mercato in maniera indipendente. Per questo Athipical si propone come partner, li affianca con competenze e il capitale circolante per poter partire e soprattutto, grazie al suo network di investitori internazionali, riesce anche a fungere da anchor investor per il lancio dei primi fondi dei nuovi team. E gli investitori in questione sono soprattutto family office e HNWI sempre più interessanti a investire in private markets (si veda altro articolo di BeBeez).
Mattia Rossi, managing partner Cherry Bay, ha raccontato come funziona il modello di multi-family office di CherryBay, che in particolare propone agli HNWI, che spesso sono imprenditori, investimenti in club deal in pmi non quotate (si veda altro articolo di BeBeez). Un approccio che piace molto agli imprenditori sia nella loro veste di investitori sia in quella di titolari delle aziende che aprono il capitale al club deal, perché si crea una community, un club di imprenditori, sviluppando un volano di opportunità.