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La mostra in occasione del 700 ° anniversario della morte del famoso poeta. Si veda qui Artnet.
Una nuova mostra d’arte in Italia dà uno sguardo obliquo alla vita del poeta Dante Alighieri, il cui esilio dalla nativa Firenze nel 1302 funge da fulcro narrativo della mostra.
Dante, famoso soprattutto per aver scritto la Divina Commedia , era un funzionario del governo fiorentino quando fu esiliato nel 1302 da rivali politici. Costretto a vagare per la penisola italiana, passò per Roma, Verona e Bologna prima di stabilirsi definitivamente a Ravenna, dove morì di malaria nel 1321, un anno
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dopo aver completato la sua opera più famosa.
La mostra al Museo d’Arte della Città di Ravenna (“Art in Times of Exile”, fino al 4 luglio) segna il 700° anniversario della sua morte e guarda alle principali opere d’arte che Dante potrebbe aver visto nei suoi viaggi.
La mostra comprende opere di artisti venerati ai tempi di Dante, tra cui Cimabue, rappresentato da un importante mosaico.
Le opere in mostra sono state prese in prestito da una serie di istituzioni, tra cui il Louvre e le Gallerie degli Uffizi. Quest’ultimo ha inviato due
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opere: le Stimmate di San Francesco del Maestro della Croce e il Polittico Badia di Giotto di Bondone.
Altri artisti in mostra includono Arnolfo di Cambio, Nicola e Giovanni Pisano e Giuliano da Rimini, tutti noti a Dante.
“Pensare che i nostri meravigliosi mosaici bizantini abbiano influenzato e ispirato Dante nello scrivere gli ultimi canti del Paradiso suscita in noi grande emozione e orgoglio”, ha affermato in una nota il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale.
“Prestiti prestigiosi provenienti da tutta Europa sono sia espressioni di bellezza senza tempo che fonti straordinarie per l’ispirazione di Dante, che ha informato la grandezza della Commedia e dell’intera produzione di questo sommo poeta.”
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