Generalfinance, intermediario finanziario specializzato nel factoring soprattutto per le imprese in stato di tensione finanziaria, ha collocato la seconda emissione di un bond subordinato Tier 2 a 5 anni da 7,5 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Il prestito obbligazionario ha una cedola a tasso variabile pari all’euribor a 3 mesi, maggiorato di uno spread di 800 punti base, ed è stato sottoscritto da sette investitori istituzionali. Il bond è stato emesso in forma dematerializzata in Montetitoli.
Nell’ambito dell’operazione, Generalfinance è stata assistita dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo in qualità di placement agent e da Ceresio sim in qualità di advisor finanziario. Bonelli Erede ha assistito Generalfinance per gli aspetti legali, mentre la branch milanese di The Bank of New York Mellon SA/NV ha agito in qualità di paying agent.
L’emissione segue quella di un altro bond subordinato Tier 2 da 5 milioni della fine dello scorso settembre (si veda altro articolo di BeBeez) e la prima emissione da 15 milioni di euro dello scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez) del programma triennale di cambiali finanziarie (Euro Commercial Paper Programme), che era stato lanciato a fine maggio per un massimo di 100 milioni di euro e che prevede la quotazione dei titoli sull’ExtraMot Pro di Borsa Italiana (si veda altro articolo di BeBeez).
Tenuto conto anche del bond da 5 milioni di euro collocato il 30 settembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez), rafforza così la sua struttura di capitale e diversifica ulteriormente la base di investitori, con un impatto positivo sul Total Capital Ratio rilevato al 30 settembre 2021 di circa 340 punti base, che aumenta dal 12,2 al 15,6%.
Massimo Gianolli, ceo di Generalfinance, ha spiegato: “Il bond che abbiamo emesso oggi ci consente di rafforzare ulteriormente il capitale regolamentare, continuando così a crescere a ritmi significativi nel nostro core business, il factoring distressed, mantenendo un’adeguata patrimonializzazione. Abbiamo a oggi otto investitori istituzionali che credono nella equity story di Generalfinance e hanno investito nei nostri prestiti subordinati”.
Gianolli controlla la capogruppo General Holding srl (GGH), che detiene circa il 53% di Generalfinance, mentre Credito Valtellinese (CreVal) detiene il resto del capitale. CreVal aveva rilevato il 46,81% della società nel giugno 2017, acquistandola dalla stessa GGH (si veda altro articolo di BeBeez). Generalfinance nel marzo 2020 aveva comunicato l’intenzione di valorizzare la società tramite cessione o quotazione in Borsa, in linea anche con quanto previsto dagli accordi parasociali in essere tra GGH e Credito Valtellinese (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel primo semestre 2021 il turnover di Generalfinance era salito di ben il 70% rispetto al primo semestre 2020, a 545 milioni di euro con 432 milioni di erogato, in crescita del 91% (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2020 la società aveva registrato un aumento del turnover del 29% a 761 milioni di euro a fronte di 561 milioni di crediti erogati (+26%, si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che, secondo quanto previsto dal piano industriale 2019-2021, gli obiettivi per la fine del corrente anno sono:
- un turnover a 1,2 miliardi di euro, a fronte di circa 590 milioni nel 2019 (con un CAGR 2019-2021 del 44%);
- un erogato atteso a 923 milioni, a fronte di circa 445 milioni nel 2019 (CAGR 2019-2021 del 44%);
- crediti verso clientela per circa 205 milioni, a fronte dei circa 132 milioni a fine 2019 (CAGR 2019-2021 del 25%);
- oltre 2 milioni di investimenti in ICT per l’aggiornamento e lo sviluppo della piattaforma informatica proprietaria;
- un utile netto di 12 milioni;
- un ROE superiore al 50%, rispetto al 28% circa del 2019;
- un margine di intermediazione di 29 milioni (CAGR del 45%).
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