Jointly, startup italiana attiva nel welfare privato, a metà febbraio ha incassato un round da 5 milioni di euro circa, secondo quanto risulta a BeBeez. Lo hanno sottoscritto Azimut Digitech Fund, fondo di Azimut Libera Impresa sgrgestito dalla piattaforma di innovazione B2B Gellify in partnership con la stessa Azimut Libera Impresa, e e il venture capital Rancilio Cube promosso dall’omonima famiglia imprenditoriale lombarda, famosa per le macchine da caffè da bar (si veda qui il comunicato stampa). In realrtà Ranciclio Cube ha partecipato tramite un club deal organizzato da Club Deal Fiduciaria Digitale presieduta da Cristiano Busnardo (ceo di ClubDealOnline) a cui hanno partecipato anche altri investitori.
Secondo quanto risulta a BeBeez Azimut Digitech Fund ha acquisito l’11,3%. e Club deal Fiduciaria Digitale l’1,6%, per una quota complessiva del 12,9%. e un equity value di poco inferiore ai 39 milioni di euro.
A seguito dell’operazione, conclusa con l’assistenza degli studi professionali DeCa De Candia Associati e Attolini Spaggiari Zuliani & Associati, sono entrati nel cda di Jointly Gianluca Giovannetti direttore generale di Gellfy in rappresentanza di Digitech, e Luca Rancilio di Rancilio Cube. Confermate Anna Zattoni come presidente, Francesca Rizzi come amministratore delegato e Nadia Moauro come consigliere, in rappresentanza del primo round di investitori, cioè alcuni business angel che avevano investito circa 1 milione di euro nel 2017. (si veda qui Crunchbase)
Jointly è una società benefit nata nel 2014 con l’obiettivo di aiutare le persone a trovare le migliori soluzioni di cura e assistenza per sé e per la propria famiglia in modo da soddisfarne le esigenze nel modo più veloce, economico e affidabile. Da allora progetta insieme alle imprese, oggi più di 900, soluzioni che possono aumentare il benessere e l’engagement fino al 30% perché partono dall’analisi dei bisogni specifici dei collaboratori e sono quindi personalizzate e modulari. Jointly inoltre si impegna perché ogni progetto sia utile ed efficace, anche attraverso la misurazione del ritorno sociale dell’investimento. Notevole la crescita dei ricavi. Jointly, con sede a Milano, ha chiuso il 2020 con ricavi per 2,4 milioni di euro contro 1,5 nel 2019, un ebitda di 19 mila euro e una liquidità netta di 1,1 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
A inizio febbraio Jointly ha investito a sua volta 550 mila euro in Badacare, startup innovativa a vocazione sociale nata nel 2019 che, attraverso una piattaforma online, supporta le famiglie nel trovare assistenti familiari e badanti affidabili e con esperienza. L’operazione è stata seguita dallo studio legale Benedetti Lorusso Benedetti (BLB) e dall’advisor Bizplace.
Badacare ha una presenza capillare su tutto il territorio nazionale e più di 5.000 assistenti familiari già iscritti al suo network. Grazie a questa operazione, la startup per il 2022 conta di raggiungere circa 3.000 famiglie clienti, anche grazie all’inserimento di quattro recruiter da un lato e all’adozione di tecnologie digitali per automatizzare l’incontro domanda/offerta di lavoro dall’altro, e di formare online circa 100 mila assistenti familiari. Badacare consentirà a Jointly di consolidare l’offerta Jointly Care, la soluzione modulare e flessibile a supporto dei caregiver.
Stefano Pepe, ceo di Badacare, ha affermato: “Il nostro obiettivo è creare un albo di assistenti e badanti pre-selezionate e qualificate per rispondere alle diverse esigenze di assistenza a domicilio e il nostro valore aggiunto è la credibilità e lo screening dei profili, per il quale abbiamo chiesto l’autorizzazione formale all’ANPAL per operare come agenzia di ricerca e selezione”.
Anna Zattoni, presidente di Jointly, ha spiegato: “Questa operazione ci consente di diventare il player di riferimento nei servizi integrati di cura e assistenza alla famiglia in Italia. L’aumento di capitale di Jointly serve a realizzare il nuovo piano industriale che consentirà di posizionarci come operatore di riferimento nel mercato dei servizi di welfare integrato, e diventare erogatore diretto di servizi alla persona, anche attraverso l’acquisizione di startup innovative nell’ambito della filiera”.
Francesca Rizzi, ceo di Jointly, ha aggiunto: “Un piano ambizioso, che potremo realizzare anche grazie al contributo tecnologico e di business dei nostri due partner Gellify e Azimut, con i quali abbiamo già identificato importanti sinergie in ambito smart human. Un settore nel quale Jointly rappresenta un caso di successo di imprenditoria al femminile e un modello di riferimento in termini di diversity e inclusion: non solo all’interno del CdA, ma anche del gruppo manageriale e dell’insieme dei collaboratori c’è un’equa rappresentanza di donne e uomini”.
Guido Bocchio, cfo ed head of venture capital di Azimut Libera Impresa, ha commentato: “Azimut Digitech Fund ha promosso l’investimento in Jointly perché riconosce nel mercato del welfare privato importanti opportunità di crescita. Il Business Model di Jointly, basato su diverse fonti di ricavo e con un orientamento business to business to consumer (B2B2C), è scalabile e con ottime leve di sviluppo ulteriore. Il management ha competenze solide e ben diversificate, e ha dimostrato di essere in grado di interpretare le esigenze del mercato e di sviluppare una piattaforma all’avanguardia. I capitali raccolti consentiranno di dar forza al trend di crescita iniziato negli scorsi anni”.
Gianluca Giovannetti, direttore generale di Gellify, ha concluso: “L’investment team di Gellify supporta il fondo Digitech di Azimut nella scelta di importanti investimenti nel settore B2B, allineando le offering di Gellify con la scelta delle start up del portafoglio del fondo. Fin da subito abbiamo intuito l’allineamento tra l’offerta di Jointly e l’offering smart human di Gellify. Siamo convinti che grazie ad un solidissimo team e al nuovo sviluppo in atto la società potrà rispondere all’importante domanda proveniente dal mercato dei servizi di welfare integrato, supportando le aziende nella costruzione di strumenti concreti per il benessere dei propri dipendenti”.
Ricordiamo che Azimut Digitech Fund e Gellify investono da sempre in tandem, visto che il fondo da 65 milioni di euro è gestito dalla stessa Gellify in partnership con Azimut Libera Impresa sgr (si veda altro articolo di BeBeez) e visto che il gruppo Azimut nell’ottobre 2019 ha partecipato come lead investor al round di finanziamento da 15 milioni di euro della piattaforma di innovazione (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra le ultime operazioni di coinvestimento, ricordiamo quelle in: TwinOne, startup italiana che lavora nel campo delle tecnologie visive; Miraitek4.0, startup spin-off del Politecnico di Milano che integra soluzioni di Industrial IoT per la digitalizzazione della fabbrica; Enerbrain, scaleup in grado di trasformare gli edifici non residenziali, che sprecano energia, in strutture più intelligenti e sostenibili utilizzando sensori, attuatori e algoritmi innovativi dell’internet of things e nuovi algoritmi; Workfam, piattaforma SaaS (Software-as-a-Service) con sede a Dubai, che supporta le organizzazioni nella creazione di una forza lavoro soddisfatta; Sixth Sense, società italiana che propone soluzioni data-driven che grazie all’analisi prescrittiva potenziano i processo decisionali nella gestione delle vendite, nelle relazioni con i clienti e in altre funzioni aziendali strategiche; Rebo, startup italiana che produce la prima bottiglia riutilizzabile connessa.