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Monforte Capital Partners, un search fund di diritto italiano promosso da Simone Botti, veterano della società di financial advisory Oaklins, e Marco Polato , ex direttore commerciale del gruppo Bontempi, col sostegno di un gruppo di altri investitori, imprenditori e manager, ha concluso la fase di raccolta, che ne ha fatto il search fund italiano sinora di maggiori dimensioni (si veda qui il comunicato stampa). Infatti Monforte Capital ha raccolto, secondo quanto riporta l’Ansa, circa 600 mila euro. Adesso può partire la fase di ricerca di una piccola impresa da acquisire e gestire attivamente in un’ottica di lungo periodo
Gli aspetti legali dell’operazione sono stati curati dallo studio legale Grimaldi, mentre gli aspetti fiscali sono stati seguiti da Eptalex.
Nati nel 1984 a Stanford e presente in Italia dal 2017, i search fund sono essenzialmente veicoli di club deal che una volta individuato (da qui il search) e acquisito il target si fondono con esso con l’obiettivo di farlo crescere nel medio-lungo periodo. Monforte Capital in particolare vede la partecipazione di imprenditori italiani ed esteri, family office, fondi esteri come Vonzeo Capital, Istria Capital, Alza Capital, JB46, ed italiani come Search Fund Club, nonché investitori seriali quali Simon Webster, imprenditori e HWNI sia italiani che stranieri. Monforte Capital Partners punta ad acquisire un’azienda di fatturato compreso tra 5 e 40 milioni euro, ad elevata marginalità, con ricavi ricorrenti e in crescita, dotata di solidi flussi di cassa e attiva nella manifattura o nei servizi.
“Siamo convinti che quello attuale sia un ottimo momento per un search fund. Due anni di pandemia hanno già selezionato naturalmente le PMI più resilienti e meglio attrezzate, così come hanno spinto a interrogarsi sul futuro della propria azienda gli imprenditori prossimi ad affrontare il passaggio generazionale. Da ultimo, nonostante il 2021 sia stato un anno record per l’M&A in Italia, è probabile che già quest’anno e il prossimo si possa assistere a un calo delle valutazioni indotto dall’aumento dei tassi, che storicamente non gioca a favore degli investimenti alternativi” ha detto Polato
“L’Italia, rispetto ad altri Paesi europei in cui il modello del search fund è molto più diffuso (come Spagna, Francia e Germania), presenta il maggiore potenziale. Si tenga presente che in Spagna, mercato simile per numerosità e tipologia di PMI, ne sono attivi circa 60, mentre in Italia le iniziative di questo tipo sono circa una decina, compresa la nostra. Inoltre, grazie al fatto che l’Italia nei prossimi quattro anni è destinata a essere il Paese più beneficiato dal Next Generation EU (191 miliardi di euro), prevediamo di analizzare con grande attenzione quei settori e nicchie del tessuto imprenditoriale nazionale che più ne trarranno vantaggio. Pertanto, ipotizziamo che nel prossimo futuro iniziative di questo tipo siano destinate a moltiplicarsi”, ha aggiunto Botti.
I search fund stanno guadagnando popolarità in Italia. Infatti a metà maggio ha aperto i battenti Octans Capital, fondato da Konrad Jakubowski, classe 1986, nato in Polonia, ma cresciuto in Italia, con un passato nelle filiali estere di Codognotto spa, società familiare attiva nel settore logistica e trasporti, e successivamente nella consulenza strategica in Parthenon e in KPMG (si veda qui altro articolo di BeBeez). Il target di Octans Capital è un’impresa di piccole-medie dimensioni che produca sino a 25 milioni di euro di fatturato e generi almeno un 10% di margine di ebitda, abbia ricavi ricorrenti, solidi flussi di cassa e uno stabile tasso di crescita e che si occupi di produzione di nicchia o servizi B2B. Alcuni dei settori identificati sono la nutraceutica, il beuaty e il mondo dello sport. Una volta individuata, in un tempo mediamente compreso tra 18 e 24 mesi, il promotore ne prenderà la gestione diretta, con il supporto degli investitori, al fine di avviare un piano di sviluppo che ne garantisca la crescita e la continuità nel tempo. Octans ha raccolto risorse presso 22 investitori italiani ed esteri. Tra questi figurano proprio i summenzionati Search Fund Club e Istria Capital, a sua volta investitore seriale in search fund europei.
Pochi giorni dopo Octans è toccato ad AdAstra Partners, promosso dai cofondatori e managing director Claudio Castronuovo e Luca Grattarola, raccogliere 600 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez) da un pool di investitori specializzati, imprenditori di successo e Hnwi italiani e stranieri come Enrico Arietti (tramite Search Fund Club, nato a inizio 2021 con l’obiettivo di investire, primo esempio del genere in Italia, in search fund europei e che a oggi ha già condotto 20 investimenti in tutta Europa, si veda altro articolo di BeBeez), Luca Rancilio (tramite Rancilio Cube), Ambit Capital, Istria Capital, Alza Capital, e Till Bossert.
Castronuovo ha precisato a BeBeez che AdAstra avrà un approccio generalista alla scelta del target, puntando a raggiungere entro 24 mesi il closing per l’acquisizione di una pmi di fatturato tra 1 e 50 milioni euro ed ebitda di almeno 1 milione con margine ebitda a partire dal 10%. A valle dell’acquisizione dell’impresa, i promotori ne prenderanno la gestione con il supporto degli investitori con l’obiettivo di farla crescere ma preservandone al tempo stesso l’eredità imprenditoriale. Prima di fondare AdAstra Partners, Castronuovo ha lavorato per due anni come senior manager in Amazon dove ha curato la gestione diretta di partner a livello europeo per oltre 200 milioni di ricavi. Ha trascorso i primi anni della sua carriera nella consulenza manageriale concentrandosi su progetti di trasformazione digitale per poi passare in Whirlpool Corporation dove ricoperto diversi ruoli lungo l’intera catena del valore, dalle operations, al marketing di prodotto, fino alla pianificazione strategica.