SpazioDati, società che fornisce servizi di Sales Intelligence, Lead Generation e analisi di portafoglio controllata dal 2014 dal Cerved (si veda qui altro articolo di BeBeez), ha acquisito il 100% di Synapta Srl, analoga realtà torinese che si rivolge alle aziende e alle amministrazioni pubbliche offrendo loro strumenti di Lead Generation, Market Analysis e Data Intelligence e che ha sviluppato la piattaforma ContrattiPubblici.org, il più esteso database di Public Procurement in Italia (si veda qui il comunicato stampa).
Quest’ultima acquisizione suggella quindi un’ulteriore sinergia come quella tra la piattaforma ContrattiPubblici.org e Atoka, prodotto di punta dell’azienda acquirente: mentre la prima fornisce i dati sui contratti e i bandi di gara, la seconda quelli sulle imprese. Attualmente Cerved commercializza la piattaforma ContrattiPubblici.org tramite la propria rete vendita di Marketing Intelligence.
Synapta, è una start-up innovativa di 18 dipendenti basata a Torino che è stata fondata nel 2016 da Federico Morando e Alessio Melandri grazie a un investimento iniziale di Celi, la società di H-FARM leader nell’Intelligenza Artificiale e nell’analisi del linguaggio naturale, e di Regesta.exe, specializzata nelle tecnologie per l’organizzazione e la comunicazione di archivi digitali e tra i precursori dei Linked Data in Italia. A seguito di intense attività di ricerca e sviluppo iniziate presso il Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino, di cui è spin-off, Synapta ha riunito in un database unico più di 13 milioni di contratti pubblici, che 26 mila pubbliche amministrazioni hanno affidato a circa 1 milione di fornitori. Come accennato, ContrattiPubblici.org è il suo prodotto di punta che risponde ad una precisa sfida sociale, ovvero la trasparenza sulle spese della PA resa accessibile anche per i cittadini. La piattaforma offre inoltre alle aziende uno strumento unico di analisi di mercato, monitoraggio dei concorrenti, individuazione di partner e lead generation, mentre per le PA funge come tool per individuare i fornitori con procedure più veloci e maggiore accountability. Synapta ha chiuso il 2021 con ricavi per circa 860 mila euro, un sostanziale pareggio operativo e una liquidità netta di 440 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Morando ha così commentato l’ultima operazione: “La collaborazione tra SpazioDati, Cerved e Synapta – commenta Federico Morando, co-fondatore di Synapta – è stata un vero esempio di open innovation: dalla borsa di studio al co-founder, Alessio Melandri, finanziata da SpazioDati presso il Centro Nexa del Politecnico di Torino ancor prima dello spin-off di Synapta, fino ad un accordo di distribuzione strutturato, dopo aver validato direttamente coi clienti la bontà dell’offerta congiunta”.
Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved, ha aggiunto: “I dati contenuti su ContrattiPubblici.org permettono di conoscere e mappare in maniera approfondita la pubblica amministrazione e il suo rapporto con le imprese: questo patrimonio, integrato e potenziato con i servizi di Sales Intelligence di Cerved, produce un’offerta di analisi e soluzioni praticamente unica nel panorama nazionale. Anche il team di Synapta ha competenze perfettamente in linea con il business di SpazioDati, a cui aggiunge il know-how specifico sul dominio dei dati pubblici”.
Cerved aveva acquisito SpazioDati nell’aprile 2014 investendo 1,35 milioni di euro (scarica qui il comunicato stampa) inizialmente in quota di minoranza attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato e in parte rilevando alcune quote dei soci. Nata nel 2012, con sede a Trento e Pisa, l’azienda dei Big Data ha sviluppato tecnologie all’avanguardia per migliorare i processi di gestione del crescente volume di dati presente nelle organizzazioni, abilitando nuove dimensioni di analisi e valorizzazione del patrimonio informativo. Il suo core business infatti, si focalizza nello sviluppo di tecnologie cloud capaci di collegare, filtrare, analizzare e contestualizzare dati provenienti da fonti pubbliche (Open Data) e proprietarie in modo che possano essere facilmente utilizzati da sviluppatori e aziende.
Sempre nel campo dell’informazione per le aziende, lo scorso aprile Cerved ha rilevato il 100% di Del Barba Consulting, che da oltre 20 anni offre servizi di consulenza a PMI e grandi imprese aiutandole a individuare le migliori opportunità di accesso ad agevolazioni e contributi pubblici (si veda altro articolo di Bebeez).
Ricordiamo che Cerved è stata delistata da Piazza Affari lo scorso febbraio in seguito alla fusione per incorporazione con il veicolo irlandese Castor Bidco, controllato dal gruppo ION, società d’investimento in software per il fintech fondata da Andrea Pignataro (si veda qui altro articolo di BeBeez), e al coinvestitore GIC , fondo sovrano di Singapore, che alla fine dell’estate del 2021 aveva lanciato l’opa sull’information provider milanese a 10,2 euro per azione, conclusasi a inizio settembre portando Castor Bidco a possedere il 78,9% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez). La procedura di obbligo di acquisto ha portato Castor Bidco a possedere il 99,613% del capitale, con la conseguenza che è scattato il diritto di acquisto da parte del veicolo sulle azioni residuali di Cerved. Il diritto scatta come noto al superamento della soglia del 95% (si veda qui il comunicato stampa sui risultati definitivi, qui quello sui risultati preliminari e qui il documento informativo sulla procedura di obbligo di acquisto).
Tutta l’operazione di acquisizione si è basta su un equity value di Cerved di 1,991 miliardi di euro e, considerando la posizione finanziaria netta, l’enterprise value è di circa 2,55 miliardi. Per condurre l’acquisizione, lo scorso settembre Castor e Castor Bidco avevano ottenuto un finanziamento bridge sino a un massimo di 1,68 miliardi da JPMorgan, Deutsche Bank, Goldman Sachs e Unicredit. Contestualmente le stesse banche avevano messo a disposizione di Castor e Castor Bidco una linea di credito revolving da 80 milioni di euro. Il debito è stato poi rifinanziato a febbraio con l’emissione di un bond da 1,4 miliardi di euro in due tranche, una a tasso fisso del 6% e un’altra a tasso variabile pari all’Euribor 6 mesi maggiorato del 6%.