Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale (SAVNO), società trevigiana che offre servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, ha incassato un finanziamento green di 4 milioni di euro da Intesa Sanpaolo (assistito dalla Garanzia Green di SACE) con cui finanzierà i nuovi progetti di crescita sostenibile legati agli investimenti 2022-2025 (si veda qui il comunicato stampa).
Più nello specifico, SAVNO si è impegnato a introdurre una politica di approvvigionamento che integri considerazioni ambientali su trasporti ed energia, oltre al raggiungimento della carbon neutrality. Il prestito è destinato anche all’ammodernamento dei centri di raccolta presenti sul territorio e alla realizzazione di nuovi, oltre una decina, che permetteranno il conferimento di rifiuti in modo sicura ed efficiente aumentando la percentuale di recupero. Inoltre, saranno acquistati nuovi autocarri per la raccolta dei rifiuti, al fine di mantenere una flotta moderna ed alimentata a biometano (fonte energetica ricavata dalla frazione umida dei rifiuti), in linea con gli obiettivi societari di incentivo dell’economia circolare.
SAVNO srl è l’azienda che gestisce il servizio integrato dei rifiuti solidi urbani per 44 Comuni della Provincia di Treviso e si occupa del servizio di raccolta delle principali frazioni merceologiche dei rifiuti, del loro trattamento e/o smaltimento, oltre che del servizio di fatturazione della Tariffa Rifiuti ai cittadini/utenti. Il territorio servito è molto vasto estendendosi per oltre 1000 km² e comprende 305.000 abitanti corrispondenti a circa 120.000 utenze.
Fondata per risolvere le criticità di raccolta e smaltimento presenti sul territorio, il gruppo trevigiano è riuscito a superare in breve tempo i problemi logistici che da sempre hanno caratterizzato l’area in cui opera in quanto insieme eterogeneo di Comuni con diversa dimensione, tipologia, densità abitativa e assetto geografico e socioeconomico. Il Bacino gestito da SAVNO si estende infatti dalla montagna alla bassa pianura passando per la collina, e contempla aree prevalentemente agricole e scarsamente abitate cui si affiancano zone fortemente industrializzate, centri storici e nuclei commerciali-direzionali densamente popolati che richiedono nella gestione delle raccolte una pianificazione e un’attenzione costante. La società nel 2021 ha fatturato 37,3 milioni di euro, registrando un ebitda di 4.7 milioni e una liquidità netta a fine anno di 4,5 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Con riferimento all’ultima operazione, il Presidente di Savno Giacomo De Luca ha dichiarato: “Per i prossimi 4 anni Savno ha in programma investimenti per oltre 20 milioni di euro principalmente per l’ammodernamento dei centri di raccolta e l’acquisto di autocarri a biometano. Avere a disposizione una parte di questi fondi a un tasso agevolato e garantito ci aiuta a salvaguardare il nostro territorio e i cittadini. Di questo ringraziamo Intesa San Paolo e Sace Green, che si sono dimostrati partner ideali e con i quali auspichiamo di replicare simili opportunità anche in futuro”.
Francesca Nieddu, direttrice regionale Veneto Est e Friuli-Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: “L’operazione con Savno conferma l’impegno di Intesa Sanpaolo nel ridefinire le strategie d’impresa in chiave innovativa e sostenibile, promuovendo e assicurando il supporto finanziario per gli investimenti con una forte valenza in termini di sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa, in coerenza con le iniziative del PNRR”.
Quest’ulltimo finanziamento di Intesa rientra nel piano più ampio della banca di sostegno agli investimenti delle aziende nella transizione ambientale e negli obiettivi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A tale proposito, è previsto uno strumento di finanziamento a medio-lungo termine denominato s-Loan per accompagnare gli sforzi delle imprese verso una maggiore sostenibilità, valorizzando gli investimenti in linea con i criteri ESG, e che prevede condizioni agevolate, grazie alle riduzioni di tasso che saranno riconosciute al raggiungimento degli obiettivi. Entro il 2026, Intesa ha in programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle pmi, con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR approvato dalla Commissione Europea.
Negli ultimi mesi Intesa è stata molto attiva nell’erogazione di finanziamenti, soprattutto in quelli green. Pochi giorni fa, il gruppo ha finanziato Coswell spa, specializzato nei prodotti per la cura e il benessere della persona, controllata dalla famiglia Gualandi, con due finanziamenti green per complessivi 20 milioni di euro (coperti entrambi da Garanzia SACE) che serviranno alla società a conseguire importanti obiettivi in termini ESG (si veda altro articolo di BeBeez). Poche settimane fa la banca ha finanziato Bluenergy spa, società udinese di multiservizi energetici appartenente alla holding CGI, con un prestito da 7 milioni di euro finalizzato a sostenere il piano di sviluppo dell’azienda che prevede alcuni obiettivi di miglioramento ESG tra cui l’incremento della quota di assunzione di nuove dipendenti donne e l’introduzione di policy per promuovere la parità di genere (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, un altro finanziamento di 5 milioni di euro, della durata di quattro anni e assistito dalla Garanzia Green di SACE all’80%, era invece stato destinato a Residence Viserba srl, società del Gruppo Renco spa e proprietaria dei terreni che si trovano a Viserba di Rimini, un tempo occupati da una fabbrica di corde. I fondi sosterranno la costruzione dei primi edifici del nuovo spazio urbano green denominato per l’appunto La Corderia (si veda altro articolo di BeBeez). Anco prima, un altro finanziamento da 5 milioni di euro, sempre con Garanzia Green di SACE, era stato destinato al gruppo Vitali spa attivo nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni, per sostenere i suoi piani di sviluppo che prevedono, all’interno del nuovo sito produttivo di Calusco d’Adda (Bg) dove è stata attivata una cava dalla superficie di 400.000 mq, la realizzazione di un impianto di ultima generazione per la frantumazione di materiali inerti (si veda altro articolo di BeBeez). In passato, la banca aveva concesso un prestito da 10 milioni di euro alla multinazionale italiana Alfaparf Group, specializzata nella cosmetica professionale per capelli, del viso e del corpo, finalizzato a sostenere il suo piano di sviluppo sostenibile (si veda altro articolo di BeBeez). In passato, Intesa aveva erogato 2,4 milioni di euro con garanzia green di SACE sull’80% per Cartiere Modesto Cardella spa, azienda lucchese a conduzione familiare specializzata nella produzione di carta per ondulati. I fondi serviranno a supportare la realizzazione di un impianto del valore complessivo di 6 milioni per la produzione di bio-metano dalle acque reflue industriali (si veda altro articolo di BeBeez). A fine maggio, la banca aveva concesso 4 milioni di euro a favore di GAP spa, azienda bergamasca con importante sede operativa a Brescia e specializzata nella movimentazione di materiali e scarti di lavorazione nelle aziende siderurgiche nazionali ed estere, per agevolare la sostituzione di caricatori industriali dell’azienda con macchinari dotati di nuovi propulsori a emissioni zero nella direzione di una progressiva elettrificazione dell’intero parco macchinari (si veda altro articolo di BeBeez).