Il corsetto dell’Imperatrice, un film di Marie Kreutzer con Vicky Krieps, Premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione al Festival di Cannes 2022 e acclamata protagonista de Il filo nascosto, sarà al cinema dal 7 dicembre, distribuito da BIM. Film che incanta e affatica ad un tempo: esteticamente è decisamente interessante, con scelte di grande modernità e una scelta musicale geniale, con inserimenti rock che creano cortocircuiti emozionali. Fotografia, costumi, set che sembrano teatrali. Un grande apparato scenico non sostenuto adeguatamente dalla regia, qualche volta slegata; quadri successivi eccessivamente lenti e talora ripetitivi. Indiscutibile l’interpretazione della protagonista, forse con qualche concessione interpretativa ma certamente una rilettura inedita. Ne esce una donna complessa, indecifrabile, ossessionata dal suo peso e da alcuni aspetti estetici, soprattutto dalla paura di invecchiare. Tutti caratteri, come il desiderio di essere protagonista effettiva della vita, non solo soprammobile, che rendo Sissi estremamente moderna, tormentata, ossessiva, contraddittoria e tremendamente fragile.
L’imperatrice Elisabetta d’Austria, “principessa”, in realtà duchessa anticonformista, moglie di Francesco Giuseppe d’Austria, uccisa il 10 settembre 1898, è idolatrata per la sua bellezza e famosa in tutto il mondo per essere una fonte di ispirazione per le nuove tendenze di moda. Ma nel 1877, ‘Sissi’ celebra il suo quarantesimo compleanno e deve combattere per preservare la sua immagine pubblica allacciando il suo corsetto in modo sempre più stretto, tanto da diventare un simbolo, il titolo stesso del film, per cui l’atto di allacciare il corsetto diventa ricorrente nel
film come un tema musicale. Mentre, nonostante il suo volere, il suo ruolo si riduce a mero atto performativo di presenza, la sete di conoscenza di Elisabetta e il suo entusiasmo per la vita la rendono sempre più irrequieta a Vienna. Inizia a viaggiare in Inghilterra e in Baviera, si reca a fare visita ad ex amanti e amici di vecchia data, alla ricerca dell’eccitazione e della determinazione che provava in gioventù. Con un avvenire di doveri strettamente cerimoniali già fissato che l’attende, Elisabetta si ribella contro l’immagine iperbolica di se stessa e architetta un piano per tutelare il suo lascito culturale. E il film si tinge di noir, estrema ‘conclusione’ di una personalità instabile con momenti di grande tenerezza materna e di rabbia, di insofferenza. Gli stessi figli ne diventano tutori e la ritengono la loro bambina.
Chi è Marie Kreutzer
Nata a Graz, è una delle registe più importanti e affermate in Austria. Dopo essersi diplomata alla scuola d’arte AHS Modellschule, comincia i suoi studi alla Film Academy di Vienna nel campo della sceneggiatura e della drammaturgia con Walter Wippersberg e consegue la laurea con lode. Successivamente lavora come supervisore a sceneggiature e segretaria di edizione in produzioni cinematografiche e televisive e realizza diversi cortometraggi pluripremiati, che hanno partecipato a numerosi festival. Il suo primo film, Die Vaterlosen (2011), ha partecipato e ha vinto in diversi festival, compresa la Berlinale nella sezione Panorama Special del 2011. Il film è inoltre stato candidato al Thomas Pluch Screenplay Award e all’Austrian Film Award. Ad esso sono seguiti i film Gruber Geht (2015), Was Hat Uns Bloß So Ruiniert (2016) e il film per la TV Die Notlüge (2017), che hanno anch’essi partecipato a diversi festival e ricevuto premi. I suoi film Gruber Geht e Der Boden Unter den Füßen sono stati dei grandi successi di pubblico e sono già dei classici tra i film austriaci contemporanei. Con Der Boden Unter den Füßen raggiunge finalmente l’attenzione internazionela nel 2019: l’avvincente psicodramma femminista con Valerie Pachner, Pia Hierzegger e Mavie Hörbiger era in competizione al Festival Internazionale del Film di Berlino, ricevendo ovunque nel mondo una risposta positiva della critica e diversi riconoscimenti. Oltre al suo lavoro di regista, ha lavorato come docente alla Film Academy di Vienna e come sceneggiatrice e drammaturga. Marie Kreutzer è membro del consiglio della scuola di sceneggiature Drehbuchverband und Drehbuchforum Austria dal 2007 e un membro del consiglio di amministrazione dell’Austrian Film Institute dal 2017.
I.G.