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La Galleria Gracis, in collaborazione con la galleria Photo & Contemporary di Torino, ha inaugurato la mostra Inattese visioni dedicata a Paolo Mussat Sartor, interprete dell’evoluzione artistica dell’Arte Povera e dell’arte moderna e contemporanea, ma anche raffinato e colto protagonista nell’ambito della fotografia di ricerca.
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Nella mostra milanese circa 20 stampe fotografiche di grande e medio formato ai sali d’argento con interventi pittorici con pigmenti a olio, tutti esemplari unici tratti dalle serie delle Figure, delle Rose (2001-2005), delle Gambe, degli Asimmetrici e dei Paesaggi realizzati tra il 1992 e il 2005. Immagini potenti e delicate insieme, struggenti atmosfere, figure che si stagliano come pronte al movimento, in cui il senso dell’istantanea che coglie l’attimo restituisce una parvenza di movimento come anche nei paesaggi, di piccolo formato, dove pigmenti d’oro come nel ritratto di Venezia, danno l’impressione del baluginare della luce. Le immagini del paesaggio sono mediterranei o soggetti architettonici, con un richiamo alla pittura del ‘600 e ‘700 con interventi a pennello che ne amplificano la suggestione e li rendono preziosi. Tra queste immagini Parigi, Positano, la campagna toscana e Istanbul, dove la riconoscibilità è legata a particolari e atmosfere senza diventare oleografica. L’esposizione è a cura di Valerio Tazzetti, titolare della Galleria torinese – che aveva dedicato una personale a questo fotografo e artista – con il supporto di Luca Gracis e resterà aperta fino al 1° giugno, allestita con grande rigore, in grado di dare risalto alla matericità delle opere e consentirne l’ascolto.
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Chi è Paolo Mussat Sartor
Nato a Torino nel 1947, vive e lavora nel capoluogo piemontese; autodidatta, comincia a fotografare nel 1966. Nel 1968 inizia a collaborare con Gian Enzo Sperone e conosce e fotografa gli artisti italiani e stranieri che in quegli anni espongono le loro opere nella sua galleria. Espone e pubblica Ritratti di Artisti e documentazioni di opere in cataloghi d’arte e riviste specializzate di tutto il mondo. Collabora anche con riviste d’arte ed architettura come Domus, Abitare, Vogue, Casa Vogue e Ottagono. Nel 1979 la casa editrice Stampatori gli pubblica il volume Paolo Mussat Sartor Fotografo 1968/1978. Arte e artisti in Italia, un libro che documenta dieci anni di collaborazione con alcuni artisti italiani contemporanei. Parallelamente, dal 1970, si dedica a un proprio lavoro di ricerca che si sviluppa attraverso il linguaggio fotografico. Dal 1985 interviene su stampe fotografiche, da lui appositamente realizzate, con pigmenti colorati e tecniche miste, ricavandone esemplari unici.
a cura di Ilaria Guidantoni