Clessidra Factoring, controllata al 100% di Clessidra Holding (a sua volta controllata da Italmobiliare), società specializzata nel factoring di crediti commerciali vantati da pmi in special situation, ha avviato il suo primo programma di cartolarizzazione di crediti performing per un valore di 150 milioni di euro. (si veda qui il comunicato stampa).
I crediti originati dalla società saranno via via ceduti in modalità pro-solvendo al veicolo di cartolarizzazione CleFa SPV, che emetterà titoli senior e titoli junior. La tranche senior, emessa in formato variable funding, sarà sottoscritta dal conduitDuomo Funding plc di Intesa Sanpaolo, con la sua divisione IMI Corporate & Investment Banking che è anche arranger dell’operazione;, mentre la tranche junior, emessa in formato partly paid, sarà sottoscritta dalla stessa Clessidra Factoring.
Banca Finint ha agito come advisor finanziario di Clessidra Factoring a supporto del processo di analisi ed implementazione dell’operazione e ricopre inoltre i ruoli di master servicer, corporate servicer, computation agent, rappresentante dei portatori dei titoli e fornitore/gestore del veicolo CleFa SPV srl. Il ruolo di sub-servicer è svolto, invece, da Clessidra Factoring. Nell’operazione, Intesa Sanpaolo è stata assistita dallo studio legale BonelliErede mentre Clessidra Factoring si è avvalsa dello studio legale Chiomenti per l’advisory legale.
“In un contesto macroeconomico come quello attuale, contraddistinto da un’elevata incertezza e da un peggioramento dei tassi di default delle aziende, il ruolo di Clessidra Factoring a sostegno delle imprese italiane risulta sempre più importante. Il programma di cartolarizzazione appena avviato garantirà alla società un’ulteriore forma di raccolta che verrà utilizzata per incrementare i propri volumi di business e quindi la concessione di nuove erogazioni alla clientela, come previsto nel Piano Industriale al 2026″, ha detto Keoma Garbillo, cfo di Clessidra Factoring, che ha aggiunto: “L’operazione è stata avviata con l’obiettivo di diversificare ulteriormente le fonti di funding, puntando da un lato a un importante aumento dell’importo disponibile, dall’altro a un ulteriore miglioramento della stabilità finanziaria della società”.
Ricordiamo che il turnover di Clessidra Factoring ha toccato lo scorso agosto 286 milioni di euro, (+47% rispetto allo stesso periodo del 2022), il monte crediti quotava 154,8 milioni (+56%) e gli impieghi lordi 135,6 milioni, in crescita del 62%. Invece, nel primo trimestre il turnover era cresciuto su base annua del 43% mentre la dinamica di monte crediti e impieghi era stata di alcuni punti percentuali superiore (+61 e + 65% rispettivamente, si veda altro articolo di BeBeez)). Tale dinamica ha consentito al margine di Intermediazione di crescere a 5,3 milioni di euro, in progresso dell’11%rispetto al primo semestre 2022. Risultato tanto più degno di nota se si considera che nel primo trimestre dello scorso anno era stato contabilizzato un ricavo straordinario superiore a 1,3 milioni di euro, al netto del quale la crescita 2023 si attesta al 52% (si veda altro articolo di BeBeez).
Il 2022, ricordiamo, si era chiuso con un turnover di 459,1 milioni di euro (+85% rispetto al 2021), un monte crediti di 153,3 milioni di euro (+ 79% dal 2021) e un impiego lordo di 133,9 milioni (+78%) (si veda altro articolo di BeBeez).
Clessidra Factoring, oggi presieduta da Federico Ghizzoni (per sei anni ceo di Unicredit), è l’ex Compagnia Europea Factoring Industriale (Coefi), che nel novembre 2020 il private equity Archeide e il suo socio di minoranza Intermedia spa, una società di consulenza specializzata in factoring, hanno ceduto a Clessidra Holding la quale ha poi proceduto al cambio del nome (si veda altro articolo di BeBeez).