La Società Agricola Ugo Pizzicannella, azienda attiva nell’utilizzo e lavorazione del legno di castagno per la produzione di energia tramite cogenerazione e per la produzione industriale di pellet e tannino, ha emesso un minibond da 3,5 milioni di euro con scadenza dicembre 2029, che è stato interamente sottoscritto dal fondo di private debt Anthilia BIT IV e dal fondo PIR alternativo Anthilia MUST, entrambi gestiti da Anthilia Capital Partners sgr (si veda qui il comunicato stampa).
Gli aspetti legali dell’operazione sono stati curati da Orrick Herrington & Sutcliffe LLP per Anthilia e dallo Studio Legale Bardanzellu per l’azienda romana.
Fondata nel 2010 e controllata dall’omonima famiglia attiva nel settore da quattro generazioni, la Società Agricola Ugo Pizzicannella è a oggi operativa nella gestione di proprietà boschive di castagni, il cui legname viene venduto o utilizzato nella forma del cippato per la produzione di energia attraverso cogenerazione. Entro fine anno il management della società prevede di finalizzare gli investimenti per l’avvio di due nuove linee di business, una per l’estrazione di tannino di castagno e una per la produzione di pellet da cippato di castagno. L’avvio dell’attività industriale permetterà di sfruttare appieno l’ampia disponibilità di materia prima derivante dalle proprietà boschive, attraverso un processo produttivo circolare e focalizzato sulla salvaguardia del territorio.
Le nuove risorse raccolte con l’emissione del bond serviranno a sostenere gli investimenti di sviluppo della società di Pomezia (Roma) intrapresi nell’ultimo biennio, storicamente attenta alla sostenibilità del proprio business, nonché la fase di avvio delle due nuove linee produttive, finalizzate alla creazione di una value chain sempre più circolare e green.
Il direttore generale dell’azienda, Roberto Cantarini, ha commentato: “I territori dell’azienda, che tuteliamo da oltre cento anni, sono ricompresi in parchi regionali, siti di interesse comunitario, zone di protezione speciale e la nostra mission è di conciliare la tutela di ambiti incontaminati con la sostenibilità d’impresa. Grazie a questa operazione la Società Agricola Ugo Pizzicannella potrà presidiare l’intera filiera produttiva abbinando quindi la tutela degli ambiti naturali a utilizzi completamente compatibili con i principi dell’economia circolare. L’avvio delle linee di produzione, tecnologicamente avanzate e innovative consentirà alla nostra azienda di eccellere in mercati competitivi che solo oggi hanno scoperto l’enorme valore della sostenibilità. In questo senso esprimiamo grande soddisfazione per il supporto di Anthilia Capital Partners i cui obiettivi hanno coinciso con i nostri”.
E Barbara Ellero, partner e head of Private Capital di Anthilia Capital Partners., ha aggiunto: “Perfezioniamo questa nuova operazione con forte soddisfazione per una realtà con grande expertise nel settore, che esprime una visione di business incentrata su qualità e sostenibilità. In un mercato nazionale fortemente dipendente dalle importazioni, Società Agricola Ugo Pizzicannella emerge come player nell’offerta di un prodotto 100% italiano, con un’ampia varietà di applicazioni che permette di diversificare la clientela e i mercati di sbocco. Inoltre, il processo produttivo circolare, gestito dalla cura del bosco fino alla vendita del prodotto finito, rappresenta un vantaggio competitivo che si esprimerà in modo ancora più deciso attraverso i nuovi investimenti pianificati dalla società”.
Ricordiamo che Anthilia BIT IV è il quarto fondo di Anthilia Capital Partners sgr, dedicato come detto al private debt, che ha iniziato la fase di raccolta poco prima della pandemia, chiusa l’anno scorso (si veda altro articolo di BeBeez) con un commitment di 225 milioni di euro. Questo fondo di co-investimento prosegue l’esperienza iniziata nel 2013 con Anthilia Bond Impresa Territorio (Anthilia BIT, che aveva raccolto 194 milioni) e nel 2016 con Anthilia BIT Parallel Fund (30,3 milioni), e proseguita nel 2018 con Anthilia BIT III, che nel novembre di quell’anno aveva annunciato il primo closing a quota 145 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) raggiungendo un closing a 247 milioni nel 2019. Il fondo IV coinveste con il fondo Anthilia BIT III secondo un rapporto di coinvestimento prestabilito, ma può anche destinare fino al 20% del proprio portafoglio a operazioni indipendenti. La strategia del fondo si pone in continuità con i tre fondi predecessori, focalizzati a fornire finanziamenti alternativi a lungo termine alle pmi italiane.
Anthilia MUSTè invece un FIA chiuso non riservato, accessibile anche a clientela privata (10mila euro la soglia d’ingresso), lanciato dall’sgr lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo investe il 70% del portafoglio con focus sull’Italia e sulle sue eccellenze produttive. Il restante 30% è dedicato ai mercati globali ed è investito in fondi gestiti da BlackRock. Il fondo lo scorso luglio ha chiuso la prima finestra di raccolta a quota 25 milioni di euro, quindi ben oltre l’obiettivo della prima tranche che era stato posto a 20 milioni (si veda qui il comunicato stampa).