Nei cinema italiani dal 4 dicembre 2023 c’è Io ti salverò di Alfred Hitchcock in versione restaurata in 4k, distribuito dalla Cineteca di Bologna. Il film, tratto dal romanzo The House of Dr. Edwardes di Francis Beeding, è il primo thriller psicologico di Hitchcock, padre indiscusso del brivido, e in occasione del Festival di Cannes 2023 è stato presentato nella sezione Cannes Classics. Il restauro della pellicola, che vanta come attori protagonisti Ingrid Bergman e Gregory Peck, è il frutto del lavoro di Walt Disney Studios, in collaborazione con The Academy Film Archive, MoMA-The Museum of Modern Art e The Film Foundation presso i laboratori Cineric Inc. e Audio Mechanics. Un capolavoro indiscusso non solo della filmografia di Hitchcock ma della storia del cinema, “complice” anche il contributo di uno degli artisti più iconici del Novecento: Salvador Dalí. Si veda qui ArtTribune.
“Quando siamo arrivati alle sequenze oniriche, ho voluto rompere nella maniera più assoluta con il modo tradizionale in cui il cinema presenta i sogni, con la nebbia che confonde i contorni delle immagini, lo schermo che trema”. In quanti sanno che, per rendere ancora più accentuate e acute le scene oniriche del film, il regista è ricorso all’aiuto di un grande artista surrealista? “Volevo solo girare il primo film di psicoanalisi”, raccontava Hitchcock. Che aggiungeva: “Ho chiesto al produttore David O. Selznick di assicurarsi la collaborazione di Salvador Dalí. L’unica ragione era la mia volontà di ottenere dei sogni visivi con tratti netti e chiari. Volevo Dalí per il segno della sua architettura, le ombre lunghe, le distanze che sembrano infinite, le linee che convergono nella prospettiva, i volti senza forma”. Il regista voleva distaccarsi dai modi consueti di rendere i sogni sullo schermo, con immagini tremolanti, vaselina spalmata sull’obiettivo per rendere il tutto vagamente nebbioso, e così Dalí gli fornisce molte idee e lavora a stretto contatto con lui per circa un mese realizzando “più di cento schizzi e cinque dipinti a olio da consegnare allo scenografo” (ovvero James Basevi).
La trama del film
La giovane dottoressa Constance Petersen (Ingrid Bergman), assistente in una casa di cura psichiatrica, la Villa Verde (Green Manors), apprende un giorno che il dottor Murchinson, noto scienziato e direttore della clinica, è andato in pensione anticipata per un esaurimento nervoso ed è stato sostituito dal dottor Anthony Edwardes (Gregory Peck). Giunge il nuovo direttore ma un complesso di indizi molto seri fanno pensare alla dottoressa di trovarsi di fronte a un caso di sostituzione di persona. Dopo qualche giorno il nuovo direttore le confessa di non essere il dottor Edwardes ma di essere il suo assassino, ovvero John Ballantyne, un giovane che soffre di amnesia. Durante la notte quest’essere enigmatico lascia la clinica. Quando riesce a rintracciarlo, la dottoressa si convince ben presto di avere a che fare con un malato di mente. Attraverso un’indagine psicanalitica, la Petersen può rievocare la scena del presunto assassinio del dottor Edwarded, avvenuto in montagna. La riproduzione esatta della scena provoca nel malato una crisi durante la quale il giovane riacquista la memoria e rievoca un episodio della sua infanzia che dà alla dottoressa la chiave del mistero.