A Milano al Superstudio Maxi (vicino alla fermata M2 di Famagosta) fino a domenica 10 marzo torna il festival della letteratura con Book Pride, giunto all’ottava edizione. La manifestazione, organizzata dall’Associazione degli editori indipendenti e dal Comune di Milano, e presieduta dall’editore Isabella Ferretti. è sul tema Cosa vogliamo.
“Milano è da tempo la capitale della lettura in Italia”, ha sottolineato Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, “e per gli appassionati del libro Book Pride rappresenta senz’altro uno degli appuntamenti più attesi dell’anno”.
Tra le novità, l’apertura allo sport con Gigi Datome, stella del basket, curatore speciale, “autore di una capsula di incontri a cavallo tra sport, musica e letteratura”. Lo slogan è presente nel manifesto a firma di Sarah Mazzetti e frutto del confronto tra la squadra dei curatori, guidata da Laura Pezzino e Marco Amerighi, che vede presenti Valentina De Poli per Book Young/YA e il fumettista Martoz per Book Comics.
Duecento i marchi editoriali presenti, per oltre 1.000 metri quadrati di libri e 550 ospiti: questi i numeri di una manifestazione che vuol essere una vetrina ma anche una piazza letteraria per scambiarsi le idee, perché la lettura non è solo un esercizio solitario, ma è condivisione e perfino gioco. Così domenica si confronteranno quattro Circoli di lettori sul territorio.
Il tema Cosa vogliamo è stato declinato su alcuni punti cardine, lavoro, sesso e soldi. La domanda è: quale rapporto vogliamo avere con il lavoro che, dopo la pandemia, è diventato sempre più il fulcro di ambivalenze e contraddizioni, catalizzatore di tensioni che coinvolgono il potere e lo sfruttamento di classe? E ancora che tipo di relazione vogliamo costruire con il sesso e la pornografia, che oggi ancora di più rispecchiano, e amplificano, la società violenta in cui viviamo, allo scopo di proporre modelli nuovi, più liberi e meno violenti, alle nuove generazioni? E passando ai soldi, uno degli ultimi, tenaci tabù sopravvissuti nella nostra società: siamo pronti a parlarne in un dibattito pubblico, inclusivo e rispettoso verso tutti i soggetti socioeconomici? “Quest’anno a Book Pride vogliamo partire da qui”, hanno dichiarato Pezzino e Amerighi.
Si amplia la sezione Book Young che raddoppia la sua proposta aprendosi al pubblico degli adolescenti e giovani adulti. Incontri, attività laboratoriali e letture ad alta voce: tante le tematiche centrali come la lotta alle mafie, di cui parlerà Dario Levantino, o l’importanza della meraviglia affrontata nell’incontro tra scienza e magia tenuto da Massimo Polidoro. Ma anche femminismo e parità di genere, temi su cui interverranno Chiara Alessi, Elisa Palazzi, Roberta Villa e Cecilia D’Elia, e giornalismo e informazione, di cui si discuterà con la redazione del magazine Internazionale Kids. “Riprendere il tema di Book Pride 2024 e declinarlo sull’area Book Young e la neonata Book YA significa non solo interrogarsi, ma soprattutto capire cosa vogliono bambine e bambini, ragazze e ragazzi, senza la presunzione di rispondere noi per loro. Cosa vogliamo?”.
Molto spazio anche per i temi di attualità, dalla violenza di genere all’odio razziale che coinvolgeranno in tal senso i fumetti.
La fiera, che deve ancora consolidare le proprie radici anche per la sua posizione decentrata sebbene molto comoda in uno spazio arioso, è molto fruibile con i settori ben distinti e una distribuzione di spazi molto equa tra le case editrici storiche e dimensioni importanti come Sellerio, Mimesis Edizioni, Giulio Perrone Editore, Edizioni E/O per citarne alcune, associazioni come ad esempio gli editori abruzzesi e quella che riunisce le edizioni pugliesi e piccole case editrici.
Tra le curiosità, dato che la fiera ha inaugurato l’8 marzo, Edizioni leAssassine, con sede a Milano, che pubblica gialli e noir solo di scrittrici femminili, di ieri e di oggi, dall’Inghilterra alla Turchia passando per l’Algeria di Amal Bouchareb. Tra le novità la turca Yaprak Öz con Il fiore di Farahnaz che racconta una Turchia un po’ diversa dall’attuale, quella che precede il colpo di Stato degli anni Ottanta. Le donne raccontate sono molto diverse dagli stereotipi correnti, soprattutto la protagonista Yildiz, divoratrice di gialli e sarta per passione che racconta un abito in ogni capitolo. E ancora una storia curiosa anche per l’itinerario che ha portato alla traduzione e pubblicazione. Si tratta di un raro inedito della Golden Age del giallo acquisito dalla casa editrice da un libraio antiquario di Leicester, sotto forma di manoscritto, l’originario, per chi ama le atmosfere tipicamente inglesi. Si tratta di E.C.R. Lorac-Mary Le Bourne con il libro Sul sentiero dell’assassino.
Ci ha fatto particolare piacere l’accoglienza di due case editrici neonate, WUDZ e Ago edizioni.
WUDZ, nata da una costola di un’etichetta discografica di Arezzo, Woodworm, affermata nell’ambito della musica indie, il cui ceo Marco Gallorini ha coronato il sogno coltivato, fin da bambino, di fondare una casa editrice. A Book Pride debutta con i suoi primi tre titoli, Io sogno per vivere di Steven Spielberg, raccolta di frasi e interviste che sono diventate un manuale di resistenza e istruzioni per l’uso per la nascente casa editrice; Come costruire un essere umano dello scienziato giapponese Hiroshi Ishiguro, padre della robotica contemporanea e autore ricco si riflessioni esistenziali; e il primo titolo italiano di Valentina Barile, autrice di Benevento, classe 1983, reporter e narratrice che con Restare vivi-Piccolo dizionario di resistenza racconta le comunità femminili sulle vie del narcotraffico e della guerriglia in Colombia mettendo in evidenza come il femminismo possa essere una forma di resistenza dove si innesca la cultura indigena.
Altra neonata Ago edizioni, con il messaggio “ricucendo il passato, tessiamo il futuro delle grandi opere del Novecento”, da ottobre 2023 in libreria con i primi due titoli, Confessione di mezzanotte di Georges Duhamel tradotto da Caterina Miracle Bragantini e I Condannati dell’Escambray di Norberto Fuentes nella traduzione di Sara Gonsalez. Ago edizioni è una casa editrice indipendente che pubblica libri di narrativa con speciale riguardo per il patrimonio letterario del Novecento per intrecciare un filo diretto con il libro e i suoi lettori, ricucendo lo strappo che ha reso introvabili capolavori della letteratura mondiale. La proposta editoriale punta, da un lato, su un numero ristretto di novità all’anno, titoli inediti e non ancora tradotti in italiano dal grande valore letterario. D’altra parte, vengono riletti, scovati e portati in libreria testi pubblicati a inizio dello scorso secolo, che meritano di trovare una nuova collocazione nel dibattito odierno.
Duhamel, autore impegnato nella Resistenza, nel 1950 vince, proprio con Confessione di mezzanotte, il prestigioso Grand prix des Meilleurs romans du demi-siècle. Norberto Fuentes invece, dissidente del regime cubano, nel 1993 fu costretto all’esilio negli Stati Uniti, dove giunse grazie all’ausilio di Gabriel Garcia Marquez e William Kennedy. Apprezzato da intellettuali come Mailer e Cortázar, nei racconti de I condannati dell’Escambray testimonia la miseria umana della guerra e lo sgretolamento delle categorie del Novecento. L’edizione è arricchita dalla prefazione di Italo Calvino, che lo paragonò a un nostrano Beppe Fenoglio. Proseguendo questa attività di recupero di grandi opere del Novecento, Ago edizioni pubblicherà prossimamente Op Oloop di Juan Filloy, romanzo provocatorio e allucinato, un assoluto inedito nell’editoria italiana: l’autore, argentino, è stato a sua volta fonte d’ispirazione per scrittori quali Julio Cortázar e Alfonso Reyes.
a cura di Ilaria Guidantoni