Era tutto definito. A partire dai rapporti di concambio, definiti già l’estate scorsa (si veda altro articolo di BeBeez), con gli azionisti di Digital Magics che dal prossimo 1° aprile saranno titolari di 46 azioni della società risultante dalla fusione con L Venture ogni 5 azioni Digital Magics possedute, detenendone il 63% del capitale, mentre gli azionisti di LVenture Group ne deterranno 27, rappresentanti tutti assieme il 37%.
Mancava solo il nome: Zest. Termine un po’ criptico, che in inglese indica la parte esterna della scorza d’arancia. Dura, ma profumata. Tuttavia in inglese zest indica anche l’entusiasmo. Ed è con questo nome, richiamante allo stesso tempo impegno e soddisfazione, che il 1° aprile esordirà sull’Euronext Milan la nuova realtà del venture capital quotato nata dall’unione appunto di Digital Magics e L Venture, il cui atto di nascita, ovvero la stipula dell’atto di fusione, è stato firmato lo scorso 8 marzo (si veda altro articolo di BeBeez). Nella stessa occasione era anche avvenuto il pagamento della seconda tranche dell’aumento di capitale da 2,5 milioni di euro riservato all’istituzione in seno alla quale è nata L Venture, cioè l’università romana Luiss Guido Carli. dopo l’acconto da 1 milione versato lo scorso luglio (si veda qui il comunicato stampa di allora).
La nuova compagine azionaria vede come primo azionista StarTIP, il braccio operativo negli investimenti in aziende innovative di Tamburi Investment Partners, che avrà il 13,7% e sarà presente in cda tramite il partner di lunga data Claudio Berretti, nominato General Manager, seguita dalla stessa Luiss con l’11,55% e dal cofondatore di L Venture, Luigi Capello, con il 9,55% (si veda qui pag. 71 del Prospetto di Fusione), con un flottante non inferiore al 65%.
“Coerentemente con la nostra filosofia, abbiamo subito convintamente sostenuto questo progetto, che dà vita al primo operatore italiano del corporate venturing , quotato e con azionariato a tendere da public company. Il mondo delle start-up ha bisogno di solidità e stabilità e questo passo creerà i presupposti per altre future aggregazioni nel settore” ha dichiarato a BeBeez Alessandra Gritti, ad di Tamburi Investment Partners.
“Per noi è molto importante avere un flottante significativo, con una capitalizzazione di mercato di crica 37 milioni di euro, per di più su un segmento della borsa italiana dove gli scambi sono molto più intensi” spiega a BeBeez lo stesso Capello, amministratore delegato di Zest, facendo eco a quanto già spiegato a BeBeez Magazine n. 18 lo scorso febbraio da Marco Gay, ex presidente esecutivo di Digital Magics, che ha mantenuto la stessa carica in seno a Zest. “E’ fondamentale dar vita a un campione nazionale del corporate venturing, in grado di attrarre non solo capitali, ma anche talenti imprenditoriali, dall’Italia e anche dall’estero, creando un soggetto di dimensioni continentali che ci consenta anche di espanderci oltreconfine”, aggiungeva Gay.
Zest si presenta a questa sfida con un NAV di circa 50 milioni di euro, più di 230 startup in portafoglio, 7 acceleratori operativi nei principali trend tech (AI, Cleantech, Fintech, IoT, PropTech, Traveltech e Digital), 13 veicoli di investimento e un network di oltre 100 aziende. Continua Capello: “L’acceleratore non può essere un fornitore di servizi, bensì di capitali, competenza e contatti imprenditoriali. E questo su cui intendiamo concentrarci, in modo da valorizzare le nostre partecipate, ora agevolati dalla maggiore dimensione”. Sottolinea dal canto suo Gay “Il nostro NAV è confrontabile con 500 Global, Plug & Play o StartupBootcamp. Ciò aumenterà anche la nostra capacità di attrarre nuove startup, amplificata anche dalle nostre joint venture paritetiche: da un lato Apside, con Intesa Sanpaolo; e dall’altro OpenT, con Tinexta“. Sinergie che si aggiungono a quelle già in essere da tempo con la realtà imprenditoriali collegate all’azionista TIP, come il Gruppo Angelini. Tuttavia Zest conta anche strette relazioni con il mondo dei business angel, essendo Capello uno dei fondatori di Italian Angels for Growth, mentre Gay è in stretti rapporti con il Club degli Investitori.
Al momento l’obiettivo è mantenere un flusso di exit costante nel tempo. Nel 2024, riferiscono a BeBeez fonti dell’azienda, sono ammontate a livello consolidato a 2,4 milioni di euro., in modo da stabilizzare i dividendi e con essi il discount rispetto al Nav.
Le intenzioni del management sono riflesse nelle previsioni riportate a pag. 59 del Prospetto, che indicano una sostanziale stabilità dei volumi di operazioni. Queste ultime saranno svolte da due controllate al 100%: Zest Investments, attiva nel campo degli investimenti early-stage venture capital, il cui sceo arà Gabriele Ronchini e Zest Innovation, attiva nella corporate innovation, di cui ad sarà Antonella Zullo.
Ma una volta digerita la fusione, si potrebbe assistere a qualche operazione straordinaria. “Nel 2025 si potrebbe pensare a un aumento di capitale” conclude Capello.