Articolo parte dell’inchiesta “I Transformers del diritto. Tira aria di forte cambiamento tra i silenziosi uffici dei più prestigiosi uffici legali “di BeBeez Magazine n. 19 del 23 marzo 2024
di Giuliano Castagneto
Legance, studio di cui tutti riconoscono l’elevato standing qualitativo e che sta scalando le vette delle classifiche, è nato nel 2007 quando un gruppo partner di Gianni & Origoni, seguiti da circa 80 professionisti, lasciarono lo storico studio per creare qualcosa di diverso, uno studio istituzionale che fosse destinato a vivere nel tempo anche senza i soci fondatori. Legance è un po’ un caso particolare nel panorama italiano del legal advisory. Il nome dato al nuovo studio era volutamente svincolato da qualsiasi riferimento al nome dei singoli professionisti, contraddicendo quello che ancora oggi rappresenta un elemento cruciale nella definizione di nuove aggregazioni. D’altra parte i soci fondatori e le rispettive practice avevano già un alto standing sul mercato, al punto da esordire, come Legance, nel 2008 con l’advisory ad Air France sull’acquisizione di Alitalia, poi andata alla cordata di imprenditori italiani che l’ex premier Romano Prodi chiamò ironicamente i Capitani Coraggiosi.
Coerentemente con questa filosofia, Legance non ha mai ritenuto di fare aggregazioni. Spiega a BeBeez Magazine il managing partner e socio fondatore Alberto Maggi: “Nella nostra storia se n’è presentata più volte l’opportunità, ma abbiamo sempre preferito privilegiare la crescita interna dei professionisti più meritevoli. Pensiamo che la nostra filosofia e identità non sia molto compatibile con le aggregazioni, che sono di per sé portatrici di rischi connessi alle differenze culturali. Questa è una professione dove possono sorgere conflitti, che vuol dire rinunciare ai mandati e ai rapporti fiduciari con la clientela, se i nuovi arrivi anche sotto questo profilo non sono attentamente vagliati“. Infatti la decisione di ingaggiare da BonelliErede tre partner di ultradecennale esperienza in diritto tributario, “è stata presa nella consapevolezza non solo del loro valore assoluto ma anche della loro complementarietà con il nostro team tax e dell’affinità filosofica alla professione con Legance”, aggiunge Maggi. D’altra parte l’organico oggi conta oltre 400 professionisti, più che sufficienti per gestire volumi crescenti di business. Sin dalla sua costituzione l’approccio di Legance è stato rivolto al futuro, lo dimostra anche l’attenzione che lo studio ripone ormai da parecchio tempo all’AI, dapprima nell’automatizzazione dell’elaborazione di documenti relativi ad asset immobiliari e oggi nello sviluppo di nuovi progetti in materia.
Un altro fattore che rende Legance un caso a parte è l’attenzione nel favorire il ricambio generazionale. Lo Statuto pone infatti a 65 anni il limite per la permanenza nello studio.
Ultima peculiarità, la non eccessiva preoccupazione per le classifiche. “Il mercato italiano è abbastanza piccolo e i volumi un po’ volatili. Le posizioni possono variare molto. Ciò di cui ci preme di più sono la qualità e l’accuratezza del servizio”, conclude Maggi.