2i Rete Gas, il secondo distributore di gas naturale in Italia, controllato dal colosso infrastrutturale F2i sgr (al 63,9%) e partecipata congiuntamente dal fondo pensione olandese APG Asset Management e dal gruppo francese di private equity Ardian, tramite Finavias sarl, ha ottenuto da un pool di istituti bancari un finanziamento revolving da 200 milioni di euro. In pratica la società è andata a rifinanziare il debito bancario. Subordinatamente al soddisfacimento delle condizioni previste, il contratto prevede che la linea di credito possa in futuro essere qualificata come “sustainability-linked”.
Per 2i Rete Gas ha agito un team in-house guidato da Simone Agulini, responsabile affari societari & corporate governance, coadiuvato da Walter Cavalli. Clifford Chance ha assistito il pool di istituti finanziari in relazione al finanziamento.
Ricordiamo che 2i Rete Gas lo scorso 28 febbraio ha avviato il processo propedeutico alla quotazione su Euronext Milan, dando mandato di assisterla a tal fine a Goldman Sachs International (si veda altro articolo di BeBeez) e ha previsto per questo mese alcuni incontri preliminari con gli investitori (si veda altro articolo di BeBeez). L’obiettivo è quello di collocare azioni per un controvalore pari a 600 milioni di euro verso l’inizio dell’autunno sulla base di una valutazione complessiva di 5 miliardi, che include circa 3 miliardi di debito.
All’ipo sull’Euronext Milan, fortemente voluta dal fondo guidato da Renato Ravanelli, stanno lavorando come coordinatori globali e bookrunner Goldman Sachs, Mediobanca, Unicredit, Intesa Sanpaolo IMI e BNP Paribas. I proventi dell’operazione serviranno a finanziare la crescita futura della società, sia in Italia che all’estero, con particolare attenzione alla transizione energetica e allo sviluppo di soluzioni sostenibili.
L’ingresso sul listino azionario rappresenterebbe un passo importante per l’azienda, che si prepara a giocare un ruolo da protagonista nella decarbonizzazione del settore energetico e nella sfida per la sicurezza degli approvvigionamenti. Gli analisti finanziari vedono con favore l’operazione, sottolineando la solidità finanziaria e le prospettive di crescita della società. Il collocamento potrebbe rappresentare un’occasione interessante anche per gli investitori che desiderano puntare su un player in crescita nel settore energetico italiano, con un focus sulla transizione ecologica. L’arrivo di 2i Rete Gas a Piazza Affari darebbe inoltre maggiore profondità al mercato azionario italiano in un momento di forte interesse per gli investitori verso le imprese del settore energetico e della transizione ecologica.
L’operazione sarebbe preferita, al momento, rispetto alla vendita a Italgas, il leader nazionale nella distribuzione di gas naturale, che a marzo tramite JP Morgan e Morgan Stanley avrebbe presentato una proposta di acquisto preliminare, valorizzando 2i Rete Gas tra 4 e 5 miliardi di euro. Il motivo risiede innanzitutto nel fatto che l’aggregazione tra il primo e il secondo operatore del settore potrebbe incontrare ostacoli sul fronte antitrust, senza dimenticare poi l’aumento del debito della nuova entità che verrebbe a costituirsi. Riferendosi a possibili limitazioni della concorrenza, l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, ha comunque detto, a margine dell’assemblea degli azionisti del 6 maggio scorso, che “non è un problema che mi pongo”.
Secondo alcune indiscrezioni, 2i Rete Gas avrebbe in realtà ufficialmente respinto la proposta, mentre secondo altre l’offerta del gruppo quotato sarebbe stata solo messa in standby in attesa di un eventuale miglioramento dell’offerta o nel caso in cui il mercato tra settembre e ottobre non dovesse essere particolarmente favorevole.
2i Rete Gas vanta una solida base finanziaria e un track record di crescita positivo. Il gruppo ha chiuso il 2023 con un utile di 182,1 milioni, un ebitda di 546,3 milioni e ricavi rettificati, al netto delle componenti contabili che trovano diretta contropartita nei costi e di poste straordinarie, in aumento dell’11,7%, a 815 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’aumento registrato (+85,5 milioni di euro) è principalmente conseguenza della gestione per l’intero esercizio degli impianti della gara vinta dell’Atem Napoli 1 e dal riconoscimento di una remunerazione legata al valore residuo dei contatori elettronici, la cui sostituzione è avvenuta anticipatamente rispetto al termine della vita utile (si veda altro articolo di BeBeez). Atem Napoli 1 include la città partenopea e cinque comuni della provincia: Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata e Torre del Greco.
Il debito finanziario netto è aumentato del 2,1%, da circa 3,2 miliardi di euro del 2022 a quasi 3,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2023. Il dato include anche le passività finanziarie per l’applicazione del principio contabile Ifrs16 (23,7 milioni di euro). L’aumento di 67,4 milioni di euro è il risultato dell’incremento degli investimenti operativi, dell’incremento del capitale circolante netto (derivante principalmente dai crediti verso CSEA) e beneficia dell’incasso del valore del derivato di copertura nel mese di giugno per circa 96 milioni di euro.
In tema di debito, ricordiamo che a fine maggio 2023 il gruppo ha collocato un nuovo bond da 550 milioni di euro, a scadenza giugno 2033 con una cedola 4,375% (si veda altro articolo di BeBeez), che è stato quotato nel mercato Euronext Dublin, dove sono già quotati altri 5 bond di 2i Rete Gas. Il bond era stato lanciato a fine maggio contestualmente all’annuncio di un’offerta di riacquisto del bond da 600 milioni di euro con cedola 3% e scadenza 16 luglio 2024 sino a un massimo di 300 milioni di euro. Il bond in questione era parte dell’emissione inaugurale da 1,35 miliardi di euro complessivi di 2i Rete Gas condotta nel luglio 2014 per rifinanziare il debito bancario e che comprendeva anche un altro bond da 750 milioni a scadenza luglio 2019.