2i Rete Gas, il secondo distributore di gas naturale in Italia, accelera il suo percorso verso la quotazione in Borsa (si veda altro articolo di BeBeez). La società, controllata dal colosso infrastrutturale F2i sgr con il 63,9% del capitale e partecipata congiuntamente dal fondo pensione olandese APG Asset Management e dal gruppo francese di private equity Ardian con il 36,1%, tramite Finavias sarl, ha infatti previsto di partire con alcuni incontri preliminari con gli investitori a giugno. Lo scrive MF-Milano Finanza, ricordando che l’obiettivo è quello di collocare azioni per un controvalore pari a 600 milioni di euro verso l’inizio dell’autunno sulla base di una valutazione complessiva di 5 miliardi, che include circa 3 miliardi di debito.
All’ipo sull’Euronext Milan, fortemente voluta dal fondo guidato da Renato Ravanelli, stanno lavorando come coordinatori globali e bookrunner Goldman Sachs, Mediobanca, Unicredit, Intesa Sanpaolo IMI e BNP Paribas. I proventi dell’operazione serviranno a finanziare la crescita futura della società, sia in Italia che all’estero, con particolare attenzione alla transizione energetica e allo sviluppo di soluzioni sostenibili.
L’ingresso sul listino azionario rappresenterebbe un passo importante per l’azienda, che si prepara a giocare un ruolo da protagonista nella decarbonizzazione del settore energetico e nella sfida per la sicurezza degli approvvigionamenti. Gli analisti finanziari vedono con favore l’operazione, sottolineando la solidità finanziaria e le prospettive di crescita della società. Il collocamento potrebbe rappresentare un’occasione interessante anche per gli investitori che desiderano puntare su un player in crescita nel settore energetico italiano, con un focus sulla transizione ecologica. L’arrivo di 2i Rete Gas a Piazza Affari darebbe inoltre maggiore profondità al mercato azionario italiano in un momento di forte interesse per gli investitori verso le imprese del settore energetico e della transizione ecologica.
L’operazione sarebbe preferita, al momento, rispetto alla vendita a Italgas, il leader nazionale nella distribuzione di gas naturale, che a marzo tramite JP Morgan e Morgan Stanley avrebbe presentato una proposta di acquisto preliminare, valorizzando 2i Rete Gas tra 4 e 5 miliardi di euro. Il motivo risiede innanzitutto nel fatto che l’aggregazione tra il primo e il secondo operatore del settore potrebbe incontrare ostacoli sul fronte antitrust, senza dimenticare poi l’aumento del debito della nuova entità che verrebbe a costituirsi. Riferendosi a possibili limitazioni della concorrenza, l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, ha comunque detto, a margine dell’assemblea degli azionisti di lunedì scorso, che “non è un problema che mi pongo”.
Secondo alcune indiscrezioni, 2i Rete Gas avrebbe in realtà ufficialmente respinto la proposta, mentre secondo altre l’offerta del gruppo quotato sarebbe stata solo messa in standby in attesa di un eventuale miglioramento dell’offerta o nel caso in cui il mercato tra settembre e ottobre non dovesse essere particolarmente favorevole.
2i Rete Gas vanta una solida base finanziaria e un track record di crescita positivo. Nel 2022 ha generato ricavi per 731,6 milioni di euro e un ebitda di 502,5 milioni, gestendo con oltre 2.200 dipendenti una rete di 72mila chilometri, che serve nel complesso circa 4,9 milioni di clienti finali, direttamente e tramite la sua controllata pugliese Cilento Reti Gas srl, in 2.225 Comuni di diciotto regioni. Nel 2023 ha registrato ricavi adjusted in progresso dell’11,7% a 815 milioni di euro, un ebitda rettificato in crescita del 9,2% a 546,3 milioni e una posizione finanziaria netta aumentata del 2,1% a quasi 3,3 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
L’incremento del fatturato l’anno scorso si deve in particolare alla gestione per l’intero esercizio degli impianti della gara vinta nel 2022 dell’Atem Napoli 1 e dal riconoscimento di una remunerazione legata al valore residuo dei contatori elettronici, la cui sostituzione è avvenuta anticipatamente rispetto al termine della vita utile (si veda altro articolo di BeBeez). Atem Napoli 1 include la città partenopea e cinque comuni della provincia: Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata e Torre del Greco.
In tema di debito, ricordiamo che quasi un anno fa la società aveva collocato un bond da 550 milioni di euro, con scadenza giugno 2033 e cedola del 4,375% (si veda altro articolo di BeBeez), quotato sul mercato Euronext Dublin, dove sono già quotati altri cinque bond di 2i Rete Gas. L’emissione obbligazionaria era stata lanciata contestualmente all’annuncio di un’offerta di riacquisto del bond da 600 milioni con cedola del 3% e scadenza 16 luglio 2024 fino a un massimo di 300 milioni. Il bond in questione era parte dell’emissione inaugurale da 1,35 miliardi complessivi risalente a quasi dieci anni fa per rifinanziare il debito bancario e che comprendeva anche un altro bond da 750 milioni con scadenza nell’estate del 2019.