Io non rido così, non ricordo di aver mai riso così, senza sforzarmi un po’, senza tendere il volto innaturalmente, senza un respiro sonoro d’aiuto, spinto dai miei polmoni simulanti e sibilanti.
Sì, ho amato e amo, Teresa, ma col peso impaurito e vulnerabile dell’amore, con l’equilibrio appeso di chi sa che tutto finisce, che l’incertezza comanda, che l’imprevisto è quanto mai prevedibile: con la paura, insomma, della vita, della tragica vita bella. Diffida, amore mio, da un amore adulto che non trema. La verità matura è una verità di pianto e di morte, solo allora potrà ridere davvero l’uomo, e saranno rughe a solcargli il volto come letti disfatti di lacrime. Siamo Orfei che non si voltano: Euridice è là, dietro di noi, una debolezza può essere fatale…
Ma tu, tu sei diversa, tu sorridi per un’appartenenza apolide: il tuo sorriso è brezza che non tocca terra, passa dall’aria all’aria, ci sfiora appena. Tu sai ancora guardare senza il cancro della vita, sai farci piangere per la tua purezza, per quel tuo sorriso che risveglia in noi un’idea perduta, vincente, passata: un’idea tenera che abbiamo bruciato come fenici per risorgerci dentro, dentro quell’idea che è cenere, ormai: e la tua brezza la disperde nel vento, ne ricrea la forma e noi c’incantiamo. Ma per te quel sole cinereo non è grigio, ti abbaglia di vita così come a noi, invece, di vita ci ammala. Tu sorridi senza guerra alle spalle, come chi può credere ancora in una pace eterna.
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Bernardo Giusti, nato a Firenze nel 1990, giovane speranza tra i romanzieri italiani ha pubblicato recentemente “Bivium” Edizioni Masso delle Fate. Teresa è nata da poco e Bernardo Giusti ha scelto Bebeez, nelle scorse settimane per condividere l’attesa per la prossima venuta, e adesso la gioia della presenza fisica.