L’accostare carte d’archivio a opere d’arte rientra in un’idea di valorizzazione del patrimonio culturale documentario già più volte utilizzata. Niente di nuovo quindi, diremmo, se quest’anno all’Archivio di Stato di Pisa si è pensato di ospitare la mostra “Essere persona/Essere natura” di Giorgio Piccaia, facendo dialogare all’interno delle teche creatività e tracce di un passato storico cogente.
Ma, se pensassimo davvero questo, saremmo fuori strada. Il progetto nasce dalla collaborazione tra un ente di conservazione, l’Archivio di Stato di Pisa, e il maestro Giorgio Piccaia attorno alla figura di Leonardo Fibonacci, matematico pisano forse tra i più celebri di ogni tempo, che dal vicino Oriente trasferì tante e tali novità da cambiare per sempre non solo il modo di far di conto, ma anche la logica con la quale la mente umana affronta il problema della misurabilità dei fenomeni del reale.
La figura di Leonardo Pisano, o “Bigollo” come lo citano i documenti, prima di diventare mito per i posteri fu esponente di quel ceto mercantile toscano che tra il XII ed il XIII secolo espanse i propri traffici al di là del Mediterraneo, in quella terra dominata da un Islam solo apparentemente antagonista, ma che in realtà si prestò ad accordare privilegi ed esenzioni ai commercianti nostrani consentendo, a seguito delle merci, anche lo scambio delle idee e delle tradizioni. Sulle navi cariche di spezie e tessuti viaggiavano uomini di mondo, ed insieme viaggiavano testi antichi e nuove soluzioni, pronte a rispondere ai nuovi bisogni di una società in pieno sviluppo economico.
Fibonacci però non può ridursi alla “sola” Storia, perché esaurito l’uomo inizia il mito. Per una legge che può applicarsi puntualmente ai grandi personaggi storici, l’eredità del Bigollo è esplosa nei secoli in una pluralità centrifuga di significati che hanno ben presto trasceso i meriti scientifici per entrare nell’ambito del mistero, quello legato alla sua sequenza numerica e alla sezione aurea, con rimandi e corrispondenze che sembrano svelarci l’esistenza di un ordine e di un’armonia primordiale che informa la realtà che ci circonda, e che lega la natura e l’essere umano in un tutto inseparabile.
“Essere persona/Essere natura” di Giorgio Piccaia testimonia proprio di questo mito, guardando ai documenti originali con una molteplicità di richiami che vanno dai colori alla scelta dei supporti, consentendo di raggiungere in questo dialogo l’essenza di un equilibrio che nella sua perfezione non più che suggerire l’esistenza di un disegno superiore.
a cura di Jaleh Bahrabadi, direttore dell’Archivio di Stato di Pisa