Inaugurata la mostra della fotografa genovese, Giuliana Traverso, 87 anni, che si definisce “giornalista del visuale” allo Spazio Tadini L’eclettismo come lo stile, che resterà aperta fino al 15 ottobre. Una selezione di 80 fotografie a documentare l’impegno e il carattere di una fotografa interessata alle idee, all’identità, alla società domestica e al quotidiano tanto quanto al suo mondo di sentimenti interiori, parte di un fondo donato alla Fondazione 3M Italia dell’azienda multinazionale omonima che festeggia i 16 anni di vita. Il fondo di 300 scatti è stato il risultato di un lungo corteggiamento, ha raccontato il presidente onorario della Fondazione, Antonio Pinna Berchet. Attenta e determinata nell’affermare il ruolo della donna come protagonista della società, e a sollecitare la coscienza pubblica. La mostra antologica propone un percorso che muove attraverso i ritratti di personaggi più o meno famosi, indagini su luoghi lontani (come Chicago e la Cina) e vicini come la sua Genova, ricerche sul teatro, per evidenziare l’eclettismo caratteristico di Giuliana Traverso, e che invita a soffermarsi sulla sua capacità di documentazione che va oltre gli accadimenti e il sociale, per comporsi anche in una profonda ricerca introspettiva quanto estetica. Pinna Berchet che aveva conosciuto la Traverso alla fine degli anni Settanta, organizzò insieme a Roberto Mutti, curatore anche di questa mostra, la sistemazione della custodia del fondo di Lanfranco Colombo presso la Fondazione, quando questi decise di seguire la fotografa a Genova. La Traverso ha raccontato di essersi sempre divertita nel lavoro e di aver fotografato nel suo tempo libero della scuola, alla quale si è dedicata per tutta la vita, dedicandosi ad insegnare fotografia. Spesso invece le sue foto finivano nei cassetti. Nel 1968, anno emblematico, la Traverso idea e dirige a Genova “Donna Fotografa” il primo e unico corso fotografico riservato alle donne. Il corso nasce nelle aule dell’Istituto Vittorino da Feltre, dove permane fino al 2001, per poi trasferirsi. Dal 1979 il corso viene proposto anche a Milano, presso la storica Galleria “Il Diaframma” di Lanfranco Colombo e successivamente presso il Centro San Fedele, nei locali della Fondazione “Biblioteca di Via Senato”. Finché poi dal 2003 apre anche un corso al mondo maschile, ancora una volta puntando alla capacità di comunicazione e non sui tecnicismi. Raccontando la sua attività certamente si capisce che una parte importante, a mio parere la più significativa sotto il profilo stilistico, è quella dei ritratti per i quali Giuliana racconta che occorre una grande forza dentro ed è per questo per da almeno 3 anni non ne fa. La capacità è stabilire un incontro prima della macchina fotografica, come se da sempre ci si conoscesse. Tra personaggi noti come Lando Buzzanca, Ornella Vanoni, Renzo Piano e sconosciuti come “Il padre e il bambino” c’è la sua Genova che l’autrice definisce “fantastica”. Fantastica perché magnifica per lei ma anche fantastica perché rappresentata in modo quasi surreale, colorando le foto con il pennello, dando una versione immaginaria della città, ancorché riconoscibile. Fantastico è anche quel mondo immaginato e non fotografato, almeno non con una macchina fotografica, ma trattenerlo dentro: è questa per Giuliana la foto più bella, quella non scattata che resta pura emozione. A maggio scorso è stata presentata la sua autobiografia, Io sono qui, frutto del lavoro di Giuliana Calvenzi e Orietta Bay in collaborazione con AFI Archivio Fotografico Italiano. L’iniziativa espositiva di Giuliana si inserisce nello Spazio Tadini, una delle 15 Case Museo di Milano del circuito Storiemilanesi che raggruppa dimore e atelier d’artista dove hanno vissuto personaggi che hanno dato un contributo artistico e culturale alla città di Milano e che prossimamente vede un calendario focalizzato sulla fotografia al femminile. Negli spazi dove c’era lo studio del pittore e scrittore Emilio Tadini, Francesco Tadini, regista e Melina Scalise, psicologa e giornalista hanno fondato questa associazione culturale. Ancor prima era la sede di una tipografia storica dove venivano stampati i primi giornali economici e nello spazio sono ancora visibili documenti e torchi da stampa d’epoca.
Giuliana Traverso, L’eclettismo come stile
Spazio Tadini Casa Museo
18 settembre -15 ottobre 2018
Via Niccolò Jommelli 24, Milano
Mercoledì-domenica: 15.30-19.30; lunedì e martedì chiuso
Tel. 02 2611 0481
A cura di Giada LUNI.