A Livorno il nome Guastalla racconta la continuità della passione per l’arte da quando, nel 1922, la famiglia apre una delle prime – se non la prima – galleria d’arte privata, Bottega d’arte, realtà molto nota a Livorno, dove si espongono i Macchiaioli, i post Macchiaioli, oltre ad alcuni autori importanti del Novecento quali Carlo Carrà e o Mario Sironi. Giorgio e Guido Guastalla inaugurano poi la galleria storica nel 1965 puntando sui grandi maestri italiani del Novecento da Marino Marini a Giorgio De Chirico. Con alcuni artisti come Franco Gentili e Renato Guttuso oltre i già citato la galleria ha stabilito un contratto e una continuità professionale nel tempo importante grazie anche ad una attività editoriale importante di cataloghi ragionato, libri d’arte e grafica d’autore. Oggi la stamperia non esiste più ma resta l’esperienza importante di un percorso che attualmente è possibile solo per i grandi artisti. Probabilmente, come ci ha raccontato il titolare Giorgio Guastalla, la grafica è stata inflazionata, oltre il fatto che il gusto sia
cambiato, meno interessato all’ incisione e la domanda si è contratta perché la grafica era molto legata al mondo degli uffici di rappresentanza, dei regali aziendali, oggi residuale. Ricordando l’attività editoriale della Galleria non si può dimenticare l’autobiografia di Amedeo Modigliani, scritta dalla figlia Jeanne e pubblicata dalla stamperia della Galleria nel 1984 in occasione del centenario dalla nascita dell’artista livornese. Tra l’altro dagli Anni Duemila Guastalla Centro Arte si è trasferito nella centrale via Roma in una delle palazzine liberty a due passi dalla Casa Modigliani, che fu acquistata dalla famiglia Guastalla e trasformata in un museo didattico, del quale abbiamo parlato su queste pagine. Attualmente lo spazio espositivo è gestito dai figli di Giorgio, Marco e Laura, la cui attività si svolge in continuità con quella familiare, con la riedizione di alcune mostre personali di artisti storici della Galleria come lo stesso Enrico Baj o nuovi artisti legati al Novecento, ma pur sempre storicizzati come l’americano Paul Jenkins del quale abbiamo parlato in occasione di ArteFiera a Bologna questa primavera. Tra gli artisti contemporanei anche Bruno Ceccobelli e Costabile. Il criterio di scelta, ci ha raccontato Marco Guastalla, è sempre la qualità all’interno di un progetto. Così una mostra è sempre un momento
di un’iniziativa più ampia comprensiva di un catalogo e del lancio di un artista in una fiera. Proprio la dimensione fieristica sta diventando molto importante perché oggi le gallerie vivono meno del passaggio della clientela. Il prossimo appuntamento in tal senso è la personale, dopo l’estate, di Sandro Martini, artista livornese, ottantenne, che dagli anni Sessanta del Novecento è a Milano – dove ha lavorato con gallerie importanti – legato alla pittura dell’Astrattismo informale di grande impatto. Prossimi appuntamenti fieristici Padova a novembre e Bologna a gennaio 2023, ormai una tappa abituale e ritenuta dalla Galleria di grande rilievo nel panorama nazionale.
a cura di Ilaria Guidantoni