Per contenere la pandemia di Coronavirus attualmente in corso, la Art Tokyo Association ha cancellato World Art Tokyo 2020, la fiera di arte di Tokyo prevista per questo weekend (19-22 marzo 2020).
L’annuncio è stato dato inaspettato il 9 marzo scorso,a soli 10 giorni dall’apertura della fiera, quando ancora il contagio da coronavirus non si era diffuso a livello internazionale come ora. Si è tratto così del terzo grande appuntamento dell’arte internazionale essere cancellato per colpa del virus, dopo Art Basel Hong Kong (si veda altro articolo di BeBeez) e Art Dubai.
Artprice, in un focus sul mercato dell’arte giapponese, calcola che il mercato dell’arte nel 2019 ha conseguito un turnover in asta in Giappone di 110,6 milioni di dollari, vendendo 14.600 opere, collocandosi al settimo posto nella classifica mondiale dei mercati per fatturato annuale delle case d’asta, dominato da Stati Uniti, Cina (si veda altro articolo di BeBeez) e Gran Bretagna, seguiti da Francia, Germania e Italia.
Il fatturato giapponese è raddoppiato nell’ultimo decennio, grazie alla maturità e alla fiducia del mercato interno e al successo internazionale dei suoi artisti. Le opere moderne, realizzate negli ultimi 150 anni, sono le più gettonate: generano il 94% del fatturato delle case d’aste giapponesi. Inoltre, il tasso di invenduto giapponese è più basso della media mondiale: 23% contro 38%.
L’opera più cara di tutti i tempi battuta all’asta in Giappone è stata la Tête de femme en pleurs (1939) di Pablo Picasso, ceduta da iART per 10,1 milioni di dollari nel 2018.
Detto questo, un conto sono le aste in Giappone e un altro sono gli artisti giapponensi, che vanno in asta ovunque nel mondo e che ormai stanno portando a casa valutazioni davvero importanti.
Sono da segnalare per esempio i record di due artisti giapponesi battuti a Hong Kong lo scorso anno: 8 milioni di dollari per un lavoro Yayoi Kusama e 25 milioni per un lavoro di Yoshimoto Nara, rispettivamente in aprile e ottobre 2019 ed entrambi in asta da Sotheby’s.
Il lavoro di Nara che ha spuntato i 25 milioni di dollari è un dipinto che raffigura una ragazza nello stile manga che sembra tenere un’arma dietro la sua schiena, come indicato anche dal titolo “Coltello dietro la schiena”. Proprio grazie a questo lavoro, Nara è diventato l’artista giapponese che ha più incassato nelle aste internazionali: da solo ha fatturato 100,5 milioni di dollari nel 2019. Il secondo artista giapponese nella classifica internazionale è Yayoi Kusama, con 98 milioni di dollari raccolti nel 2019, ponendosì così al 21 posto della classifica internazionale stilata da ArtPrice, appena dopo Claude Monet.