La galleria Artra di Milano rende omaggio alla carriera decennale di Gianfranco Notargiacomo, dando risalto alla sua riflessione pittorica sullo spazio. Si veda qui ArtTribune.
Con un cammino di oltre mezzo secolo alle spalle, Gianfranco Notargiacomo (Roma, 1945) continua a rivelarsi uno degli artisti più lucidi nell’indagare le problematiche della superficie pittorica nel suo rapporto con lo spazio, come dimostrano, esposte alla galleria Artra, le opere realizzate nell’ultimo decennio.
Il percorso della mostra, intitolata In rosso, a cura di Matteo Masciulli e con un testo di Roberto Borghi, si snoda intorno a due grandi sculture del
2013, appartenenti alla serie dei Takéte, sagome seghettate in legno dipinto che si appoggiano e si incastrano l’una sull’altra a formare frastagliate strutture piramidali dai colori squillanti. Alle pareti spiccano un grande tondo del 2018 e tre polittici, tutti eseguiti in quest’ultimo anno, in cui il colore rosso raggiunge il massimo grado di attivazione. Al pari delle sculture, la superficie di questi lavori, che si anima di piccole creste dai risvolti dentellati capaci di esasperarne la vibrazione cromatica, sembra graffiare lo spazio e impigliarsi a esso, saturandolo di energia.