L’usufrutto della cultura al centro del progetto del design Hotel Plaza e de Russie di Viareggio – di proprietà di Salvatore Madonna, collezionista e proprietario anche dell’Hotel Byron a Forte dei Marmi – si ispira negli arredi e nell’animazione degli spazi al mare e al viaggio, con un’attenzione speciale agli itinerari italiani. Abbiamo incontrato Claudio Composti, gallerista e direttore artistico del progetto e di mc2gallery, per farci raccontare l’idea e accompagnarci all’interno della struttura. “La Direzione artistica esterna – ha precisato – è stata una scelta della proprietà, che ha creato indipendenza alla struttura con una linea ben determinata che ha sposato in esclusiva la fotografia come filo conduttore. Ho voluto privilegiare tre macro temi: il viaggio, in senso lato, l’acqua e il patrimonio artistico/monumentale italiano”. Il nostro viaggio inizia dalla reception, con la prima opera inserita nell’hotel, uno scatto in bianco e nero del mare di Irene Kung che ha dato il là per l’arredo dell’ambiente di accoglienza sul quale si apre lo spazio della stanza espositiva, la Plaza Project Art Room, essenziale, sui toni del grigio come tutto l’hotel, dove gli stessi caratteri della scritta sono ispirati agli Anni Venti del Novecento.
L’idea progettuale è di sposare questo luogo al territorio e farlo vivere in continuità con esso, ci ha spiegato Claudio Composti, “funzionale non solo in senso decorativo ma come spazio vivo, grazie anche alle residenze d’artista che si tengono nel periodo invernale e aperto anche all’esterno, una sorta di piazza protetta che possa vivere ad ogni ora, un vero luogo metropolitano in senso contemporaneo. In un design hotel l’idea è anche una scelta di mostre ed eventi di facile lettura, che siano richiamo per l’esterno”.
Una tappa del nostro viaggio all’interno della struttura che gioca sui toni del grigio, del turchese, del verde acido e del rosa antico è il ristorante stellato Michelin “Lunasia”, sotto la guida dello chef Luca Landi, arredato con due opere del maestro Nino Migliori sul tema del cibo. Ai diversi piani, l’uscita dall’ascensore si affaccia idealmente su un’opera fotografica, come una finestra: al primo piano, l’opera dell’artista vietnamita Loan Nguyen, residente a Losanna, con un’immagine molto poetica di una ragazza sul pontile di un lago, che tiene in mano un bastone da cui pendono ritagli di fiocchi di neve a varie altezze.
Al secondo piano, accoglie l’ospite un’opera di Maurizio Galimberti, già nella collezione di Salvatore Madonna, un mosaico di polaroid sui bagni della Versilia, con una nota blu intensa. Al terzo piano, chiude questa salita l’opera polittico della giovane artista partenopea Ilaria Abbiento, con la sua cartografia del mare, un mosaico di 24 elementi che alternano scorci di mare alternati a porzioni di carte nautiche corrispondenti al tratto di costa esplorato in 3 anni, come in un diario di bordo. Ilaria Abbiento è stata anche la prima artista ospitata lo scorso inverno per il progetto parallelo di residenza d’artista Plaza Art Residency e di cui, l’anno prossimo all’avvio della stagione, si presenterà il risultato della serie creata sull’isola di Capraia, ad hoc per l’hotel. Al quarto piano, in una delle due suite Penthouse del rooftop, domina la stanza da letto una fotografia di mare di Mimmo Jodice, Tunisia.
Tornando in ingresso, accanto alla reception c’è la Plaza Project Art Room che al momento ospita la personale di Carolina Sandretto, fino a fine Settembre. L’artista è stata scelta per il progetto Postcards from Italy, iniziato nel 2013 e in parte dedicato a quel territorio che si vuole promuovere: le immagini in mostra infatti mostrano le architetture liberty tipiche di Viareggio, in una sovrapposizione temporale e visiva tra cartoline d’epoca e scatti analogici fatti oggi, in large format, dagli stessi punti di vista. Architetture che si trovano proprio di fronte all’Hotel Plaza, oltre ad alcune città del territorio Versiliese e Toscano, come Pietrasanta e Pisa, che invitano ad una riflessione sull’”usufrutto della cultura” e al tempo speso nel vivere i luoghi del turismo, oggi mordi e fuggi. Il lavoro inedito esposto si sta arricchendo di nuovi scatti effettuati durante l’estate. “Ho trovato anche una vecchia cartolina del Plaza – ci ha raccontato Carolina – che dovrebbe risalire agli Anni Sessanta/Settanta a giudicare dalle macchine parcheggiate e un’immagine del Teatro Eden, oggi Cinema, accanto al Bagno Balena che esporrò a breve.” Un’estate creativa per l’artista che ha in programma anche un’esposizione di scatti dedicati alla scultura in linea con il territorio di Pietrasanta, la ‘piccola Atene’. “Originariamente nell’antichità, ci ha raccontato, la statuaria univa l’umano con il divino e io ho ricreato l’aura sovrapponendo due immagini della stessa opera, creando un effetto flou, di movimento, come nel caso di Afrodite che entrerà a far parte dell’esposizione a cura di Claudio Composti ” Cherchez la femme”, fino al 10 Settembre a Pietrasanta presso mc2gallery, in Piazza Duomo 12.”
Tra le anticipazioni che Carolina ha confidato c’è anche un lavoro di scrittura, che sarà presentato alla fine della stagione estiva in Versilia, frutto delle riflessioni durante il confinamento, un libro d’artista indipendente stampato da Fontegrafica, disponibile in 199 copie sul sito dell’artista e in alcune librerie. “E’ un libro doppio – precisa la Sandretto – rispettivamente Internal Memories ed External Memories, che riunisce gli scatti con la Polaroid di oggetti delle mie nonne presenti nella casa estiva, una sorta di archivio delle memoria familiare e di me stessa come ‘fantasma buono’ nei giorni di solitudine a casa. Sono riflessioni sul tempo che passa e che talora non passa mai durante la chiusura nella vita domestica. Agli scatti che ritraggono la mia quotidianità in questo lungo periodo ho sovrapposto una seconda esposizione di scorci di paesaggio esterno, squarci di cielo o nuvole ad esempio”.
a cura di Ilaria Guidantoni