Cosa è successo nell’Anno 2020.
9 marzo 2020 si chiude – prime riaperture 4 aprile per alcuni esercizi commerciali – 18 maggio altre aperture esercizi commerciali – 11 giugno aperture totali, anche Teatri (qualcuno non sa che la stagione inizia a settembre e si conclude tra maggio e giugno) – 13 ottobre si richiude – 3 novembre copri fuoco – da dicembre ad oggi aprile 2021 tutto chiuso –
Da marzo 2020 a marzo 2021 ci sono stati 24 DPCM con una media di due al mese.
Ci risiamo ! Ancora una volta vengono non considerati il lavoro e il rispetto per i lavoratori del Teatro.
E’ possibile che un Ministro alla Cultura non comprenda le attività che stanno dietro ad una riapertura?
Alzi la serranda ed apri!
Personale in Fis e Cig in deroga da richiamare al lavoro, spettacoli che prima di essere messi in scena devono essere: prodotti, preparati, provati, tecnici audio e luci che devono “puntare” microfoni e luci di scena”, scenografe/i, palcoscenico da preparare ed allestire, direttori/direttrici di sala che devono aprire le piante delle sale per vendere (in quanti potranno entrare? come fare le assegnazioni dei posti per mantenere il distanziamento sociale?), organizzare la sanificazione delle sale in entrata e in uscita, mascherine da dare in dotazione, personale per organizzare il controllo della temperatura in ingresso e quindi accompagnare l’accesso in sala evitando assembramenti, bar interni che non possono servire se non forse l’acqua lasciandola sul banco, cassieri/e che devono rilasciare biglietti sulla pianta pronta, voucher che hanno sostituito il rimborso dei biglietti venduti prima della pandemia che devono essere convertiti in biglietti correnti……
Ma di cosa si sta parlando?
Anche la bancarella del torrone ha bisogno di produrre il torrone da vendere! Magari, dopo quindici giorni dal via alla riapertura, come è già accaduto, bisognerà richiudere. Ancora si chiede di investire per riaprire attività chiuse da mesi e mesi senza avere certezza dei tempi? Ancora si chiedono sacrifici alle imprese culturali?
Sono felice ci sia Draghi al comando. Nessuno avrebbe e potrebbe fare meglio di lui sotto il profilo economico e finanziario per il nostro Paese. Ma i Ministri che dovrebbero dare il proprio contributo per agevolare un piano di rifondazione delle attività, cosa consigliano? Cosa ci dimostrano di sapere? Nulla. Non sanno nulla di nulla!
Sono stati erogati 10 milioni di euro alla nuova società partecipata da Chili per la piattaforma dedicata ai video dei teatri. Sono trascorsi 6 mesi e anche più da quando questa nuova realtà ha ottenuto i dieci milioni di euro. Cosa si è fatto? I video i teatri li hanno prodotti investendo ancora, a chi devono darli? Quando rientreranno dell’investimento? E questo debito di dieci milioni, perché di debito si tratta, che grava già sulle teste dei contribuenti da mesi, come lo si pagherà se non parte l’iniziativa e diventa produttiva?
Ci sarà qualcuno che controllerà cosa accadrà dei fondi destinati alla “ItsArt” ?
Ci sarà qualcuno che spenderà una parola per i Teatri stavolta ? Qualcuno che ricorderà che il Teatro è una IMPRESA? Che il Teatro impiega centinaia di migliaia di lavoratori ? Che le attività culturali in genere rappresentano una significativa percentuale del PIL? Che i lavoratori dello spettacolo sono ancora in attesa di ricevere il contributo Fis o Cig in deroga o contributo? Che le Imprese Teatrali sono PMI? Che i Teatri sono tra i clienti più affidabili delle banche perché onorano sempre gli impegni?
Domande che mi rivolgo da quel 28 febbraio 2020 e che ad oggi non hanno ancora trovato risposta.
Da giugno 2020 ho presentato ben 7 ricorsi al Tar Lazio per riaprire il nostro teatro. Tutti respinti. Vediamo cosa dirà il Tribunale di Roma ma la strada è lunghissima. E allora, se si respinge perché esiste realmente una emergenza sanitaria che ha la priorità su tutto, perché si apre, si chiude, si riapre, si richiude? Dobbiamo aspettare il vaccino? Aspettiamo allora! Non serve illudere gli imprenditori del comparto cultura che si riprende. Le aperture costano e tanto. Non si tratta soltanto di alzare quella serranda che chiusa o aperta è uguale.
Si proroga oggi il divieto di licenziamento fino ad ottobre 2021 e quindi si proroga la Cig. La Fis, la Cig in deroga. Ma se l’economia riparte, perché già prevedere le proroghe?
Un cosciente esame sulla ripresa, dovrebbe far riflettere sul fatto che se si riapre non si dovrebbe più chiudere.
Molti teatri si sono indebitati o qualcuno pensa che i contributi pubblici siano la soluzione stando chiusi. Una realtà che produceva ricavi 2019 di oltre 7 milioni, ha strutturato la propria IMPRESA su quel fatturato che porta un profitto certificato dello 1%. Si, perché chi fa Teatro non lo fa per fare business, lo fa per passione credendo in quei valori culturali di cui il mondo ha bisogno e che hanno sempre rappresentato un beneficio per la mente. E allora, come si può pensare che passando nel 2020 e quasi certamente nel 2021 a ricavi per 1,8 milioni si possa mantenere quella stessa realtà aziendale? Il ristoro non può prevedere una percentuale sui ricavi lordi su qualche mese, deve basare il calcolo sui costi che si sostengono. Se poi si pensa che il Teatro possa essere vissuto sulla poltrona di casa propria, vuol dire che non ci si è mai seduti su una poltrona in platea. Varrebbe la pena leggere lo studio scientifico condotto sui benefici , sull’empatia e i neuroni a specchio che provoca nel pubblico l’essere spettatori in un teatro.
Il vero problema è che bisognerebbe averli i NEURONI !