Etichettificio LGL, società attiva nel settore della produzione e commercializzazione di etichette autoadesive che fa capo al gruppo di investitori privati che ha finanziato il search fund Maestrale Capital srl, ha acquisito il 100% del concorrente Sefran Etichettificio (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è stato Franco Domeniconi, fondatore di Sefran. Alma Società tra Avvocati ha assistito LGL nell’operazione, mentre Sefran è stata affiancata dallo Studio Commerciale Lepri per gli aspetti finanziari dell’operazione.
Sefran è un etichettificio basato a Santarcangelo di Romagna (Rimini) fondato nel 1993. Sin dai primi anni duemila l’azienda si è focalizzata sulla stampa digitale, risultando tra i pionieri del mercato italiano. A oggi Sefran opera in uno stabilimento di circa 2.600 metri quadrati coperti ed è dotato di 4 macchine da stampa digitali e 2 macchine da stampa flessografiche e di molte linee di finitura e controllo. Nel 2020 l’azienda ha registrato un fatturato pari a circa 4,4 milioni di euro impiegando 26 dipendenti.
Quella di Safran costituisce la seconda acquisizione per Etichettificio LGL, dopo quella della concorrente Prisma nel dicembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Etichettificio LGL è operativo dal 1980 ed è oggi un’azienda di riferimento in Italia per la produzione di etichette capace di servire ogni settore industriale e con un know-how particolarmente significativo nel settore alimentare. La società ha inaugurato nel 2016 il suo nuovo stabilimento con 6.300 metri quadrati coperti, dove ha a sua disposizione macchinari di stampa con le più avanzate tecnologie sia flessografiche che digitali nonché tavoli di taglio e controllo dotati di scanner.
Nel novembre 2019 Tarì, la holding dell’imprenditore Riccardo Zannoni, ha ceduto Etichettificio LGL a Mistral Holding, holding costituita dal search fund Maestrale Capital. Zannoni e suo figlio Nicola Zannoni hanno continuato a lavorare in LGL, con i ruoli rispettivamente di direttore commerciale e direttore operations. L’azienda da allora è guidata da Vito Giurazza, nominato amministratore delegato. Mediocredito Italiano ha finanziato l’operazione (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2020 Etichettificio LGL ha registrato oltre 11 milioni di euro di fatturato.
Franco Domeniconi, fondatore di Sefran, ha dichiarato: “Riteniamo che il gruppo di cui entriamo a far parte sia il partner ideale con cui continuare il percorso di forte crescita della Sefran grazie alla sua specializzazione nelle etichette ed al radicamento in Emilia-Romagna. Il gruppo sarà capace di servire sempre meglio i propri clienti e di poter affrontare al meglio le sfide del mercato. A garanzia della completa continuità aziendale, io e il resto del management team di Sefran continueremo a lavorare all’interno del Gruppo”.
Vito Giurazza, ceo del Gruppo LGL-Prisma-Sefran, ha aggiunto: “L’ingresso di Sefran nel Gruppo è altamente strategico per molti motivi come, ad esempio, l’aggiunta di un grandissimo know-how in digital printing e la prossimità dei siti produttivi di LGL e Sefran che da subito lavoreranno all’unisono per servire al meglio i clienti del Gruppo. L’operazione Sefran porta il Gruppo oltre i 20 milioni di euro di fatturato annui e a 80 dipendenti in forza”.
Vito Giurazza è stato executive director in JP Morgan nel dipartimento m&a e ha lavorato come consulente per Bain & Company. Nel febbraio 2017 ha lanciato Maestrale Capital srl con un gruppo di investitori privati, che comprendeva Paolo Ainio (Banzai), Francesco Rossi Ferrini (JP Morgan), Sandro Mina (Relay Investments) e l’investitore tedesco in search fund Jürgen Rillin. Giurazza ha investito anche in Argo Partners, nuovo search fund promosso in partnership da due giovani ex consulenti di Bain&Company, Andrea Tudini e Federico Ratini. Argo a oggi ha raccolto 560 mila euro da un gruppo di 20 investitori italiani ed esteri (si veda altro articolo di BeBeez).
Un search fund è una società che viene costituita appositamente allo scopo di acquisire, gestire e sviluppare un’unica società target, in vista di una possibile dismissione nel lungo periodo, tramite la quotazione o la vendita a terzi. I capitali del search fund vengono raccolti tra investitori privati e, una volta condotta l’acquisizione, il promotore del search fund, detto searcher, sarà anche colui che gestirà e svilupperà l’azienda a tempo pieno. In sostanza sarà a capo del management team.