E’ pronta a partire la nuova avventura nella ristorazione di Dream Food srl, la società controllata dalle famiglie Cimmino e Carlino, titolari del gruppo Pianoforte Holding, cui fanno capo i marchi dell’intimo Yamamay (Inticom spa), delle borse Carpisa (Kuvera spa) e dei costumi per nuotatori professionisti Jaked srl. Lo ha raccontato il presidente di Pianoforte Holding, Luciano Cimmino, al Corriere Economia, aggiungendo che per l’operazione è stata coinvolta l’attrice Sophia Loren, in quanto icona italiana a livello globale: “La partecipazione di Sophia è messa nero su bianco, con un accordo di licenza ibrido a sei cifre. L’insegna sarà Sophia Loren, Original Italian Food: abbiamo entrambi Napoli nel cuore, e tra una sfogliatella e una parola, abbiamo concluso l’accordo. Si parte da Firenze, poi con Sophia che è un’icona globale: abbiamo già in mente Dubai, Miami, Hong Kong o Shanghai. E in Italia porteremo la pizza di Sophia anche a Milano e Napoli”.
Che l’operazione fosse in dirittura di arrivo lo aveva scritto già lo scorso febbraio il Corriere della Sera edizione di Firenze, rivelando che è tutto pronto per l’apertura del primo ristorante della serie che sarà appunto a Firenze in via Brunelleschi, piazza della Repubblica, a due passi dal Duomo. Il progetto era stato messo in stand by lo scorso ottobre per colpa del lockdown. Lo aveva detto allora sempre al Corriere Economia Gianluigi Cimmino, ceo di Pianoforte Holding: “Avevamo un progetto pronto a decollare a fine settembre: con una squadra di 25 persone tra cuochi, camerieri, staff e un locale attrezzato per accogliere clienti in una delle più belle location di Firenze a un passo dal Duomo. Ma non apriremo. E dire che doveva essere il primo di una collezione di 4-5 insegne di ristorazione dedicate a Sofia (Loren), la nostra nuova avventura con i ristoranti con l’idea di esportarla poi nel mondo”.
Luciano Cimmino partecipa al capitale di Dream Food sia direttamente (8%) sia indirettamente con Restart 1 srl (32,5%), mentre la famiglia Carlino controlla il 28% con la sua Lema Holding, lo stesso veicolo titolare della quota in Pianoforte Holding. Completano la compagine sociale Sergio Ubaldo, imprenditore napoletano da sempre al fianco delle due famiglie; il ceo di Pianoforte Holding, Carlo Palmieri, attraverso la sua Plus Holding; l’architetto Ivo Maria Redaelli, che ha allestito il primo locale; l’imprenditore Nicola Giglio con attività nel settore degli orologi; e Boots srl, la holding di investimento in startup di Rosario Bifulco, vicepresidente esecutivo di Clessidra Private Equity sgr, presidente di Finarte ed ex presidente e ceo di Mittel (si veda qui La Repubblica).
Ricordiamo che Pianoforte Holding è controllata dalle famiglie Cimmino e Carlino, rispettivamente con Spartito srl (al 43,87%) e Lema Holding srl (al 37,73%) e partecipata al 10,1% da Melville srl, veicolo che a sua volta fa capo per il 72,49% a NB Renaissance Parters e per il 27,39% a Intesa Sanpaolo (attraverso la lussemburghese Private Equity International sa). Mentre il resto del capitale fa capo a Carlo Palmieri e Sergio Ubaldo.
Intesa Sanpaolo aveva acquistato direttamente l’intera partecipazione del 10% nel capitale di Pianoforte Holding e che nel 2013 si diceva fosse in trattative per cederla a un fondo dell’allora L Capital, l’operatore di private equity sponsorizzato da LVMH che si è poi fuso con Catterton (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione non era poi andata in porto e Intesa Sanpaolo aveva trasferito la sua quota nel 2015 al nuovo veicolo Melville srl, il quale a sua volta è stato acquistato per il 72,49% da NB Reinassance Partners Holding sarl, il fondo di private equity sponsorizzato da Intesa Sanpaolo e Neuberger Berman (si veda altro articolo di BeBeez). Intesa Sanpaolo ha comunque mantenuto come detto una quota del 27,39% in Melville attraverso la lussemburghese Private Equity International sa (si veda qui il bilancio 2015 di Imi Investimenti).
Il gruppo Pianoforte conta oltre 1.200 negozi in Italia e all’estero e ha chiuso il 2019 con ricavi netti consolidati per 320,3 milioni di euro, un ebitda negativo per 6,4 milioni e un debito finanziario netto di 98,7 milioni (fonte Leanus). Lo scorso settembre 2020 la holding del gruppo si è assicurata da un pool di banche un finanziamento da 55 milioni di euro, garantito da Sace nel quadro del programma Garanzia Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Il pool di banche è guidato dalla capofila Intesa Sanpaolo e composto da UniCredit, Banco Bpm, Banca Monte dei Paschi di Siena, Bnl e Bper Banca. Il prestito è finalizzato a garantire gli investimenti realizzati dall’azienda e a fornire il supporto necessario al business di Pianoforte Holding.