Il Consiglio di amministrazione di Astaldi ha costituito un patrimonio destinato ed emesso strumenti finanziari partecipativi (sfp) finalizzati a soddisfare i creditori chirografari, così come previsto dal piano concordatario (si veda qui il comunicato stampa). Gli sfp saranno attribuiti ai creditori una volta che la società avrà ottenuto l’omologa definitiva del concordato, la cui udienza è stata fissata per il 23 giugno 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Il piano e la proposta concordataria, approvati all’adunanza dei creditori con il 69,4% di voti a favore, prevedono che i creditori chirografari siano soddisfatti tramite l’attribuzione entro 120 giorno dall’omologa del concordato di: 12,493 azioni Astaldi di nuova emissione per ogni 100 euro di credito; un sfp (privo di valore nominale) per ogni euro di credito.
Il ricavato netto della liquidazione del patrimonio destinato andrà interamente a beneficio dei creditori chirografari. Le attività oggetto di liquidazione sono rappresentate da asset non-core di Astaldi e di Astaldi Concessioni spa a seguito della scissione deliberata in data 22 gennaio 2020, il cui completo perfezionamento si realizzerà entro la fine di questo mese. Tra gli asset compresi nel patrimonio destinato, rientrano: le principali concessioni – Terzo Ponte sul Bosforo (già ceduto a Ictas lo scorso marzo, si veda qui altro articolo di BeBeez); Autostrada Gebze–Orhangazi–Izmir (GOI) e Etlik Integrated Health Campus di Ankara, in Turchia; Aeroporto Internazionale Arturo Merino Benitez e Ospedale Metropolitano Occidente di Santiago, in Cile; i crediti e i lavori in corso in Venezuela vantati nei confronti dell’IFE (Governo Venezuelano); l’attuale sede centrale di Astaldi a Roma. La società inoltre metterà a disposizione del patrimonio destinato risorse finanziarie per un massimo di 75 milioni di euro, oltre a ulteriori 2 milioni per finanziarie i costi di gestione del patrimonio stesso.
Astaldi ha nominato Claudio Sforza procuratore per la gestione e liquidazione degli asset del patrimonio destinato. Il Consiglio di amministrazione della società ha, altresì, approvato il piano economico finanziario del patrimonio destinato, che si sviluppa su di un arco temporale compreso tra il 2020 e il 2023, periodo entro cui è previsto il completamento del processo di vendita degli asset, in esecuzione della proposta concordataria e nei termini da questa definiti a tutela degli interessi dei creditori chirografari.
Lo scorso aprile la Commissione Europea ha approvato l’acquisizione del controllo unico di Astaldi da parte dell’allora Salini Impregilo (oggi Webuild), ritenendo che l’operazione “non pone problemi di concorrenza a causa del suo impatto limitato sulla struttura del mercato” (si veda altro articolo di BeBeez). L’ok europeo significa un’accelerazione del Progetto Italia, il piano di Webuild e Cdp per l’aggregazione e la creazione di un grande player delle infrastrutture italiano. Nel Progetto Italia rientra appunto il salvataggio e l’acquisizione del controllo di Astaldi da parte di Webuild, che vedrà come anchor investor Cassa Depositi e Prestiti (si veda altro articolo di BeBeez) e la partecipazione di Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm.
A fine aprile 2020, Astaldi, su richiesta di Consob, ha reso nota la posizione finanziaria netta aggiornata del Gruppo: in leggero calo a 2.306 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (era pari a 2453,7 milioni di euro al 30 settembre 2019). Alla stessa data, Astaldi ha registrato un debito netto di 2.470 milioni di euro, contro i 2.464,2 milioni di euro a fine settembre 2019. La società sta attualmente valutando eventuali impatti sui risultati del 2020 dell’emergenza sanitaria COVID-19, che ancora non è in grado di stimare. “Tuttavia, in base alle informazioni ad oggi disponibili si ritiene possa essere confermato anche in questo contesto il sostanziale allineamento nell’arco del piano delle proiezioni economico-finanziarie e commerciali già formulate”, scrive Astaldi (si veda altro articolo di BeBeez).
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