Avenue Capital, affiancata da Europa Investimenti, ha comprato il 100% dell’italiana Selcom Elettronica spa e della cinese Selcom Electronics (Shanghai), specializzate nella produzione di componentistica elettronica per elettrodomestici e per i settori della automazione industriale. I due fondi hanno rilevato le due società da una procedura competitiva nell’ambito di un concordato (scarica qui il comunicato stampa).
L’operazione è stata condotta tramite il veicolo Eiso1 stl, che ha offerto 30,7 milioni di euro per l’intero complesso delle attività delle due società. Il closing è atteso per il prossimo 1 giugno 2017.
Con questa operazione Avenue ed Europa Investimenti puntano a rilanciare l’azienda, dotandola delle risorse economiche e delle competenze professionali utili a sostenerne il piano di sviluppo e ad assicurarne la solidità e stabilità finanziaria.
La società, infatti, era entrata in crisi, schiacciata da oltre 120 milioni di debiti (secondo Fim Cisl) o 75 milioni (secondo Fiom Cgil, che scorpora Tfr e accantonamenti fiscali), su un fatturato che è crollato da 280 milioni nel 2014 a 200 milioni nel 2015 e con 770 dipendenti. E l’ex amministratore delegato della società, Fabrizio Ricchetti, che tramite una sua società finanziaria aveva rilevato Selcom pochi anni fa quando già era in difficoltà, non è riuscito a operare il rilancio.
Avenue e Europa Investimenti sono stati assistiti da Pedersoli Studio Legale per gli aspetti legali, Roland Berger per gli aspetti commerciali e di business, PricewaterhouseCoopers per gli aspetti finanziari e fiscali.
Lo scorso dicembre era stata avanzata una proposta vincolante da parte di Roj, società olandese del Gruppo Van De Wiele. La proposta era condizionata all’ammissione di Selcom al concordato preventivo. Una volta ammessa la società al concordato, il Tribunale di Bologna aveva aperto la procedura competitiva lo scorso 17 marzo (scarica qui il documento), prevedendo la possibilità di acquisto della società italiana e della partecipazione cinese a un prezzo base d’asta di 26 milioni oppure della sola società italiana a un prezzo base di 12,77 milioni.