Clessidra Restructuring Fund, veicolo gestito da Clessidra Capital Credit sgr, e l’operatore di private equity di turnaround Magnetar hanno concluso l’acquisizione della quota di controllo di Acque Minerali d’Italia (AMI), holding proprietaria dei marchi Norda, Sangemini e Gaudianello, controllata dalla famiglia Pessina, ammessa alla procedura di concordato in bianco il 13 marzo 2020 dal Tribunale di Milano e al concordato in continuità nel marzo di 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
I due fondi hanno infatti sottoscritto come atteso un aumento di capitale da 50 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa), dopo che lo scorso settembre l’adunanza dei creditori ha dato il via libera al piano concordatario (si veda altro articolo di BeBeez) e dopo che a fine dicembre il Tribunale di Milano ha emesso parere positivo all’omologa del concordato. Ricordiamo che l’operazione ha portato Clessidra e Magnetar all’80% del capitale della società, con il 20% del capitale che è rimasto in capo alla famiglia Pessina.
Contestualmente all’ingresso nel capitale di Magnetar e Clessidra, è stata definita la nuova governance di AMI. Il nuovo CdA dell’azienda ha nominato amministratore delegato Alessandro Frondella, entrato in azienda lo scorso settembre in qualità di direttore generale, e Matteo Siani, già cfo del gruppo Gpack, che avrà lo stesso nel ruolo in AMI. Per il piano di rilancio, Clessidra Capital Credit e Magnetar prevedono di mantenere l’attuale perimetro del gruppo, facendo leva sul presidio territoriale, sulla dislocazione geografica degli impianti e una strategia di valorizzazione dei tre master brand nei canali GDO e Ho.Re.Ca..
Mario Fera, ceo di Clessidra Capital Credit sgr, ha commentato: “L’accordo siglato con la famiglia Pessina è un’importante operazione nell’ambito dell’attività di Clessidra Capital Credit. Insieme a Magnetar, primario investitore istituzionale con cui abbiamo investito recentemente in Sisma(società mantovana famosa per gli stuzzicadenti Samurai, si veda altro articolo di BeBeez, ndr), abbiamo definito l’intesa per il rilancio dell’azienda in tempi rapidi. Crediamo molto in questo progetto e desideriamo rilanciare AMI e i suoi marchi, tutti di grande potenziale, nel rispetto della sua storia e dei suoi valori. L’immissione di nuove risorse finanziarie e manageriali permetteranno ad AMI di ridare vigore alla sua leadership nel mercato”.
Ricordiamo che nel piano concordatario, depositato nel dicembre 2020 e così come riassunto nel Decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo dello scorso marzo 2021, si legge che i nuovi investitori sono appunto per Clessidra sgr, il Clessidra Restructuring Fund e per Magnetar, i fondi Structured Credit Fund, Constellation Fund II, Constellation Master Fund, Longhorn Fund, Purpose Alternative Credit Fund – T, Purpose Alternative Credit Fund e Lake Credit Fund. Il piano inoltre prevedeva:
1) l’acquisto pro soluto da parte di Clessidra dei crediti di natura chirografaria vantati da Banca Mps e BPER Banca nei confronti di Acque Minerali d’Italia;
2) la conversione a fondo perduto in una posta di patrimonio netto dei crediti ceduti per un importo pari al 10% del valore nominale e quindi per un importo non superiore a 750 mila euro.
Più nel dettaglio, Clessidra ha sottoscritto l’aumento di capitale per cassa per 15 milioni di euro, dedotto il corrispettivo di cessione dei crediti di cui sopra; mentre Magnetar ha sottoscritto l’aumento per 35 milioni, con il risultato che ai fondi Magnetar fa capo il 56% della società e a Clessidra il 24%. Quanto ai creditori privilegiati, saranno ripagati al 100%, con il debito da 15,8 milioni di euro verso Invitalia che sarà riscadenziato. Nel complesso, su un debito complessivo a fine dicembre 2020 di 187,5 milioni di euro, ne verranno rimborsati 64,4, di cui 55 milioni verso le banche.
Con 8 siti produttivi e 26 sorgenti, Acque Minerali d’Italia, fondata nel 1968 dalla famiglia Pessina, è uno dei maggiori produttori di acque minerali e soft drink in Italia e occupa una posizione di rilevo nei canali GDO e Ho.Re.Ca.. AMI nel marzo 2016 aveva formalizzato l’acquisizione da Fonti del Vulture (joint venture tra Coca-Cola Hbc Italia e The Coca-Cola Company) dello stabilimento lucano di acque minerali di Monticchio Bagni (marchi Toka, Solaria e Felicia), arrivando complessivamente a contare oltre 20 brand e 27 linee di produzione per l’imbottigliamento. Proprio nel 2016 Acque Minerali d’Italia aveva emesso un bond da 6 milioni a 5 anni a tasso fisso con struttura amortizing, che è stato interamente sottoscritto dal fondo Antares AZ1, gestito da Futurimpresa sgr, controllata da Azimut Holding (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi Antares AZ risulta ancora in credito per 3,4 milioni.
Il gruppo aveva chiuso il 2019 con ricavi netti consolidati per 102,5 milioni di euro, un ebitda negativo di 1,9 milioni e una perdita netta di 76 milioni di euro, mentre il dato preliminare del 2020 è di 55,4 milioni di euro di ricavi netti, con un ebitda negativo di 3,6 milioni e una perdita netta di 35 milioni. Il piano industriale prevede un ritorno a un ebitda positivo nel 2021 e il ritorno all’utile nel 2024, con 106,3 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 17,3 milioni e un utile di 7,1 milioni a fine piano nel 2026.